«A similitudine de la farfalla a’ lume». L’umanesimo scientifico di Leonardo da Vinci (original) (raw)

«Per non essere io litterato...». Leonardo da Vinci tra umanesimo e ideologia umanistica

2020

Starting from a careful reconsideration of the well-known 1490 ‘proemio’ about the «man without letters», this paper aims to analyze several passages of Leonardo’s manuscripts in order to shed new light on his complex relationship with Renaissance humanism, intended as rebirth via the study of classical antiquity. It then outlines the vast distance separating him from ‘humanistic ideology’, as distinct from humanism and to be identified with the enthusiastic (and very popular in 15th century Italian culture) description of the human being as magnum miraculum and privileged center of the universe. Special attention is focused on the new grounds on which Leonardo tries to establish dignitas and excellentia hominis, pointing out the epistemological primacy of painting.

La facezia nel tardo ’400, forma popolareggiante o raffinato genere umanistico? Sondaggi su un capitolo minore della produzione ‘letteraria’ di Leonardo da Vinci. In "Incontri. Rivista europea di studi italiani", 35(1) 2020, pp.32–45.

2020

Il contributo ripercorre brevemente le linee generali di un complesso processo culturale che portò la facezia – nella duplice accezione di genere letterario e ‘atto linguistico socializzato’ – ad assumere, attraverso il suo aggancio con la retorica umanistica, un ruolo di primissimo piano nel contesto delle raffinate pratiche discorsive, sociali, e culturali della vita cortigiana del secondo ‘400. Entro questo quadro viene poi riletto un aspetto poco noto della produzione culturale di Leonardo da Vinci: quello, cioè, che vide il Maestro rivestire i panni del perfetto vir facetus. Verso le elaborazioni teoriche promosse dagli umanisti sembrano in effetti convergere tre approcci di Leonardo a questo genere: egli infatti si servirà di facezie in funzione retorico-argomentativa nei suoi scritti teorici; ricorrerà al Liber facetiarum di Poggio, del quale sarà lettore appassionato, come fonte dalla quale trarre vocaboli “dotti”; raccoglierà e sarà a sua volta autore di numerose facezie colte o più genericamente riconducibili agli ambienti cortigiani. This article briefly traces the general lines of a complex cultural process that led the facezia to assume, through its connection with humanistic rhetoric, a leading role in the context of refined discursive, social, and cultural practices of the courtly life of the second half of the 15th century. By interpreting the facezia in the double meaning of a literary genre and a ‘socialized linguistic act’, a little-known aspect of Leonardo da Vinci's cultural production is re-interpreted within this framework: i.e. those works in which the Master played the role of a perfect vir facetus. The articles discusses three ways in which Leonardo seemed to appeal to the theoretical elaborations promoted by the humanists. Firstly, he uses rhetorical-argumentative jokes in his theoretical writings. Secondly, he uses Poggio’s Liber facetiarum, of which he was a passionate reader, as a source from which he drew ‘learned’ words. Lastly, he collects and writes numerous jokes of erudite or courtly character.

Per un nuovo Rinascimento. Leonardo da Vinci come sintesi di cultura umanistica e cultura tecnico-scientifico

2019

Traduzione italiana della Lectio Magistralis "For a New Rainassance. Leonardo da Vinci as a synthesis of humanistic and technical-scientific culture", tenuta in occasione della cerimonia inaugurale della XXVII International Philosophy Olympiads, che si è svolta a Roma, il 16 maggio 2019 presso la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno. La lectio propone una chiave di lettura filosofica di Leonardo da Vinci, nel tentativo di fare emergere come il complesso della sua opera artistica, scientifica e tecnica fornisca un'immagine della natura e della dimensione umana capace di gettare luce sui problemi del nostro tempo. Intende dimostrare che Leonardo è non solo un uomo della sua epoca, l'epoca del Rinascimento italiano ed europeo, ma una figura che – con le sue opere, le sue ricerche e con le riflessioni consegnate nelle migliaia di fogli, disegni e progetti che ci sono pervenuti – ha tratteggiato i profili di una New Renaissance, i cui orizzonti van...

Leonardo da Vinci e l'Uomo... Vitruviano?. (In italiano).

Leonardo da Vinci e l'Uomo... Vitruviano?. (In italiano). (Versione italiana dell'articolo pubblicato su Pamplona Actual e su tutti i siti web del suo gruppo di comunicazione. Data di questo documento: Venerdì 13 settembre 2024).

Leonardo da Vinci: scriversi come uomo di scienza

The essay discusses different approaches to the [auto]biographical writings of Leonardo, man of science whose life remains an evolving open work because of the scarcity of historical documents, on one hand, and for the fascination the artist scientist exerted on academicians and general public alike, on the other. The authorial strategy Leonardo developed in his writings will be briefly introduced starting from the draft of a letter of presentation that was really addressed to Ludovico il Moro, to conclude with the fragments of a fictional « Letter to the Devatdar of Syria ». The letter to the Devatdar will first be discussed in relation to its very different interpretations by Jean Paul Richter (1883) and Robert Payne (1954), in the context of their personal biographies of Leonardo, and then it will be re-contextualized in the pages from which it was extrapolated and in the moment Leonardo composed it, so as to re-interpret it in relation to the writer’s authorial strategy.

Come il ragno a Nazca: per un'archetipologia junghiana dell'aracnide in Dino Buzzati, Tommaso Landolfi e Primo Levi

Status Quaestionis, (26), 2024

The following article explores the archetypal poignancy of the spider in twentieth-century Italian literature by analyzing the stories of Tommaso Landolfi, Primo Levi and Dino Buzzati. Despite their distinct poetics, they simultaneously used various kinds of animal figures so structurally throughout their careers, that it makes sense to investigate the actual bestiaries derived from their productions. The weight that magical and primitive culture, as well as their individual psychology, had in this phenomenon will be investigated and culturally motivated, through a study that aims to probe our collective imagination, somewhere between the definition given by psychoanalyst Jung and the reconstruction of folk beliefs given by anthropologists such as De Martino. Not by chance, we propose the spider as emblematic to our mythical-ritual system of inquiry, as well as one of the most significant archetypal animal images in literature, magic, phobia, and folklore.

Fabio Frosini, «Artefiziosa natura». Leonardo da Vinci dalla magia alla filosofia

2020

Leonardo da Vinci non fu né “letterato” né “filosofo” professionale. Eppure, nonostante la sua vita errabonda, sempre alla ricerca di incarichi per dipingere, costruire macchine, proporre nuove invenzioni, ebbe la costanza di scrivere migliaia di pagine, rimaste quasi del tutto private. Oggi, a distanza di cinque secoli dalla sua morte (1519), il corpus dei suoi manoscritti ci appare come un immenso teatro, in cui molte nuove scienze furono progettate, ma nessuna portata a un livello accettabile di definizione. Ma è proprio in questa difficoltà a definire dei saperi particolari, che risiede il maggiore motivo di interesse per il pensiero di Leonardo: egli, scontrandosi con l’enciclopedia delle scienze che si trovava dinnanzi, aspirò a ripensare e riorganizzare tutto a partire da due punti di riferimento: la pittura, intesa essa stessa come una “filosofia”, e, a ciò legata, la natura, vista come un circuito di innumerevoli energie e “potenze”. La sua è quindi, per quanto frammentaria, una proposta schiettamente filosofica, da ricostruire alla luce della “filosofia naturale” del Rinascimento.

"Natura umana in Dante: analogie della percezione visiva", in: I passi fidi. Studi in onore di Carlos López Cortezo, a c. di C. Cattermole, A. Nava, R. Scrimieri, J. Varela-Portas, Roma, Aracne Editrice (Coll. Dante nel mondo, 18), 2020, pp. 323-354.

I passi fidi. Studi in onore di Carlos López Cortezo, a cura di C. Cattermole Ordóñez, A. Nava Mora, R. Scrimieri Martín, J. Varela-Portas de Orduña, Roma, Aracne Editrice (Coll. Dante nel mondo, 18), 2020