Rapporto tecnico Produzione di miscele di pectine (original) (raw)

ANALISI ARCHEOMETRICHE E STATISTICHE PER LA CARATTERIZZAZIONE DI PRODUZIONI DI BUCCHERO Archeologia e Calcolatori 30, 2019, 387-404

Archeologia e Calcolatori, 2019

The aim of this paper is to provide an update to the debate concerning the production technology of bucchero pottery, as well as presenting new data on the use of raw material for its manufacture and the temperatures of firing. This interdisciplinary research focused on a period of technological changes in bucchero production during the sixth century BC, by applying a quantitative analytical approach using X-Ray powder Diffraction (XRD), X-Ray Fluorescence (XRF), Thermogravimetric Analysis and Differential Thermal Analysis (TG-DTG), and multivariate statistical analyses. A series of samples from northern Etruria (mainly the area of Volsinii) were compared with products from Veii, Ardea, Segni and Pompeii. XRF and XRD analyses provided quantitative results, statistically analysed, concerning the use of raw material, both calcareous and non-calcareous, and the technology of firing where temperatures reached 950°C or above. TG analysis proved that the black surface of bucchero was due to reduced iron oxides and the presence of carbonaceous material on the surface. However, XRD results demonstrated that firing occurred at a high temperature and the ratio between aluminium and iron in the samples led to the formation of hercynite, an iron-aluminate spinel. The results of the study show that during the sixth century BC the changes in technology to obtain a quality bucchero production were related to a sufficiently long soaking period at a high temperature in a reduced atmosphere, regardless of the presence of calcite in the source material.

LA PUGLIA DELLE KETs - Tecnologie di produzione avanzata

ARTI - Visite aziendali, 2015

Le tecnologie di produzione avanzata comprendono i sistemi di produzione e i relativi servizi, processi, impianti ed attrezzature, tra cui l'automazione, la robotica, i sistemi di misura, l'elaborazione delle informazioni cognitive, l'elaborazione dei segnali e il controllo della produzione attraverso i sistemi di informazione e di comunicazione ad alta velocità 13. Si tratta di una vasta gamma di tecnologie che possono essere suddivise in diverse categorie: Tale KET possiede un'enorme valenza strategica, laddove la manifattura avanzata è riconosciuta come la spina dorsale delle economie avanzate, in grado di guidare la crescita economica, l'occupazione e l'innovazione 14. A livello mondiale, l'Europa è regione leader nelle tecnologie di produzione avanzata, detenendo nel 2014 in portafoglio un numero di brevetti 15 maggiore rispetto alle altre economie sviluppate, quali Stati Uniti e Giappone. Da sola, la Germania detiene quasi la metà delle domande di brevetto europeo, seguita, a distanza, da Francia, Regno Unito ed Italia. Nel 2015, le imprese europee manifatturiere, principalmente PMI, hanno generato un valore aggiunto superiore ai 2 mila miliardi di euro ed impiegato direttamente circa 32 milioni di dipendenti, registrando un incremento pari allo 0,8% rispetto all'anno precedente. L'Italia è, dopo la Germania, il secondo paese manifatturiero d'Europa per numero di occupati, nonostante le contrazioni registratesi dal 2008 al 2015, ed il quarto invece per valore aggiunto generato. Il settore manifatturiero italiano: • rappresenta il 15% del valore aggiunto generato nel nostro Paese, pari a 221 miliardi di euro (2013), equamente distribuito tra settori ad alta (30%), media (34%) e bassa tecnologia (36%); • impiega quasi 4,3 milioni di lavoratori (18% degli occupati totali, 2013); • nel 2014, le imprese attive superavano le 396 mila unità, prevalentemente di dimensioni micro (83%) e piccole (15%); • ha realizzato un export di 397 miliardi di euro (2015), relativo principalmente ai settori dei macchinari, abbigliamento, mezzi di trasporto; • concentra oltre il 70% del totale della spesa in R&S delle imprese italiane (2015). Focalizzando l'attenzione sulla Puglia, le imprese manifatturiere regionali costituiscono il 5,4% di quelle manifatturiere operanti a livello nazionale. Secondo gli ultimi dati disponibili: • il valore aggiunto manifatturiero pugliese supera i 6 miliardi di euro (2013), pesando per il 9,5% sul valore aggiunto regionale e il 2,7% del settore manifatturiero nazionale; • il settore impiega circa 172,7 migliaia di addetti (2012); • nel 2014, le imprese manifatturiere pugliesi, per la maggior parte microimprese (89%), ammontavano a 21.411 unità; • l'export ha superato i 7 miliardi di euro (2015), soprattutto mezzi di trasporto (20%), farmaceutici (15%) macchinari e prodotti agroalimentari (11% ciascuno). Tecnologie di produzione avanzata 3. le tecniche di fabbricazione "pure", che consentono la conversione fi sica del materiale nel prodotto desiderato; le tecniche di supporto, come l'uso del computer per la modellazione e la simulazione del processo di produzione e quelle "soft", come l'innovazione nell'organizzazione di tutto il processo di fabbricazione. 13 Fonte: EC Commissione "Current situation of key enabling technologies in Europe", SEC(2009) 1257. 14 Fonte: High Level Expert Group, Final Report-KET: Time to act, 2015. 15 I dati forniti sono tratti dalle banche dati Eurostat ed Istat.

Storie [di] Ceramiche 5 -Tecnologie di produzione

“Storie (di) Ceramiche” è una giornata di studi dedicata alla memoria di Graziella Berti, studiosa di ceramica medievale e figura importante per gli studi storici sulla Pisa medievale e moderna, venuta a mancare l’11 Giugno del 2013. Questa occasione, giunta alla sua quinta edizione, vuole ricordarla nella maniera che lei stessa avrebbe apprezzato di più: attraverso i temi a lei cari, l’innovazione della ricerca e le nuove generazioni di studiosi. La quinta edizione, svoltasi l’11 Giugno 2018 a Pisa, a cinque anni dalla scomparsa della studiosa, è stata dedicata al tema delle “Tecnologie di produzione” intendendo in questa maniera ricordare l’impegno della studiosa nell’indagare le modalità di fabbricazione del vasellame, dalla cavatura dell’argilla alla tornitura, dalla decorazione degli oggetti sino alla cottura in fornace. Gli studi inseriti in questo volume, e presentati nel corso della quinta giornata di studi, offrono osservazioni sui metodi di fabbricazione ricavati sia dalle ceramiche rinvenute negli scavi come scarti di fornace, che dagli attrezzi utilizzati dai vasai o dalle stesse fornaci dove la ceramica veniva cotta. Attraverso analisi materiali, archeometriche e sperimentali, e tramite l’intreccio di fonti scritte, materiali ed etnografiche, vengono ricostruiti i metodi di lavoro e le tecniche utilizzate nelle botteghe, le abitudini dei vasai, i modi di tornire e decorare gli oggetti, le eventuali sperimentazioni, le trasmissioni tecnologiche tra centri diversi.