Introduzione ai Maori (original) (raw)
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IL MOVIMENTO IMMOBILE LA FISIOLOGIA DI E.-J. MAREY E C.E. FRANCOIS-FRANCK (1868-1921), 2010
La disarmante conclusione di Georges Canguilhem al termine della disamina delle circostanze nelle quali la fisiologia si è costituita come scienza autonoma nel XIX secolo, e cioè il fatto che: «la fisiologia non è una scienza che si possa definire mediante la specificità del suo metodo, poiché ha usato -e continua ad usare -successivamente o simultaneamente tutti i metodi» e che: «non è per nulla più semplice definire la fisiologia in base ai suoi problemi», non deve suggerire una definitiva ineffabilità disciplinare. Poche righe più in là, infatti, l'epistemologo francese avvertiva come «dal punto di vista delle tecniche e dei metodi, il termine fisiologia sembrerebbe designare oggi il margine di tolleranza di una rubrica universitaria -e forse, domani, industriale -piuttosto che l'unità rigorosa di un concetto scientifico. Per lo meno, tutte le ricerche fisiologiche hanno un progetto comune, trovando il loro senso nello spirito che le orienta verso la definizione e la misura di certe funzioni che è opportuno continuare a chiamare vitali». 1 L'incertezza di Canguilhem, tuttavia, rimarca in maniera inequivocabile la scarsa definizione dei limiti disciplinari della fisiologia, tant'è che anche altri Autori hanno rimandato a categorie esternaliste o francamente sociologiche il tentativo di rubricare sotto un'unica etichetta tutte le varianti storiche e istituzionali di questa vasta e articolata materia. 2 1 G. CANGUILHEM, Etudes d'histoire et de philosophie des sciences concernant les vivants et la vie, Paris, Librairie Philosophique J. Vrin, 1968, pp. 238-239. 2 Ad esempio, Robert Kohler, interrogandosi sul concetto di disciplina scientifica a proposito della separazione della biochimica dalla fisiologia, con un approccio decisamente sociologico arriva a concludere che «disciplines are political institutions that demarcate areas of academic territory, allocate the privileges and responsibilities of expertise, and structure claims on resources. They are the infrastructure of science, embodied in university departments, professional societies, and informal market relationships between the producers and consumers of knowledge. They are creatures of history and reflect human habits and preferences, not a fixed order of nature». E.R. KOHLER, From medical chemistry to biochemistry. The making of a biomedical discipline, Cambridge, Cambridge University Press, 1982, p. 1. E la sua ricostruzione dell'origine della biochimica come disciplina
I Maori e il rugby Appropriazione e ideologia
Storia dello Sport. Rivista di studi contemporanei, 2019
The paper examines the nature of the bond between rugby and New Zealand's Maori. Starting from a general overview on the birth of modern team sports as ideological tools of imperialism, the essay focuses on the case of New Zealand where Maoris, minority ethnic group, managed, not without contradictions, to appropriate a foreign tool until overturning the balance of power in the British-led rugby universe.
Info tratte da L'incontro intimo con la natura, affascinante e maestosa anche nelle più semplici espressioni, è l'elemento più caratteristico dello Shinto; ogni luogo è considerato come abitato da Kami, cioè i geni locali (Amatsukami = divinità celesti che abitano nel Takamagahara o "pianure celesti" e rappresentano le funzioni sovrana, rituale e guerriera, oppure Kunitsukami = divinità terrestri che vivono in ogni luogo terreno, e rappresentano la funzione produttiva, generatrice della fertilità) Essi sono vicini all'uomo che li ricorda e venera in certi luoghi particolarmente deputati per la bellezza estetica o per il ricordo dei defunti che hanno meritato l'onore di kami: per questo tutta la terra è considerata come un grande tempio.
Introduzione a I fiori del Male
Introduzione a I fiori del Male Nella gabbia del lessico Non è vastissimo il lessico poetico di Baudelaire, ma, come dice Calasso,"La sua parola è carica, qualsiasi cosa dica. C'è un ingorgo di linfa, un addensamento di energia, una pressione dall'ignoto che la sostengonoe alla fine la abbattono". Si tratta quindi di un lessico "poetico"per eccellenza, fatto di poche parole pesanti, ma spesso vaghe. Le occorrenze dei singoli termini infatti superano spesso i confini del campo semantico loro assegnato. In certi casi, piuttosto che addentrarsi nella scelta di nuovi vocaboli, il poeta costringe quelli da lui prediletti a "significare oltre"; per questo una torcia, una fiaccola, una fiamma possono essere "vaste", perché l'aggettivo vasteha un suo utilizzo ottimale nel verso di B. In altri casi l'aggettivo lourd (pesante) viene usato anche per indicare la durevolezza di un ricordo (Et mes chers souvenirs sont plus lourds que des rocs!Cfr. Il Cigno). Certe occorrenze per esempio del termine monotone sono un po' stupefacenti per estensività, in quanto si applicano a inverno, sole, neve, paesaggio, suono, universo. In altre parole ciò significa che il poeta possiede una sorta di scrigno "limitato"di vocaboli molto pregiati e accuratamente coltivati, che stanno insieme, si cercano, si rispondono, si ritrovano, alla fine.
Introduzione alla mitografia isidoriana
Incontri di Filologia classica 12, 2012-2013, pp. 101-128, 2014
Il presente articolo vuole illustrare un aspetto del problematico rapporto dei letterati cristiani nei confronti della classicità pagana e cioè la valutazione dei contenuti mitologici: inizialmente rifiutati perché ideologicamente incompatibili con la nuova cultura, vengono presto variamente utilizzati come elemento di repertorio letterario e simbolico, come mostra chiaramente il caso esemplare di Agostino. Nella tradizione enciclopedica cristiana, poi, il mito trova un'ulteriore collocazione come dato antiquario: l'analisi degli inserti mitologici presenti nelle Etimologie di Isidoro (in particolare la sezione De dis gentium in VIII 11), interpretati alla luce delle fonti e della tradizione patristica e classica al proposito, viene collocata all'interno della più generale riflessione dello scrittore sulla mitologia: da semplice compilatore impersonale la figura dello scrittore anche da questo punto di vista può essere valutata in modo più organico e culturalmente più significativo.
Toscana bilingue (1260 ca.–1430 ca.), 2021
A mo' d'introduzione Elementi di una storia sociale dell'attività del tradurre nella Toscana medievale (1260-1430) Abstracts: In quest'articolo, si introducono i contributi del volume e, allo stesso tempo, si forniscono le linee-guida metodologiche dello studio della traduzione medievale come sono state perseguite e realizzate nel contesto del progetto ERC StG 675333-BIFLOW Toscana Bilingue. Infine, si descrivono i risultati, per quanto provvisori, dello studio del fenomeno realizzato dal team di ricerca. In this article we introduce all of the volume's essays and present the methodological guidelines of the study of medieval translation as they have been pursued and implemented in the context of the ERC StG 675333-BIFLOW Toscana Bilingue project. Finally, we describe the (albeit sometimes provisional) results of the studies carried out by the research team.
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