Arte Africana e note sul Culto del Ferro e Culto Arboreo (original) (raw)

Giulio Africano e la tradizione storiograpfica slava

e la tradizione storiografica slava Alcuni anni fa ho iniziato ad occuparmi di un testo cronografico poco esaminato, identificato come la versione slava della Cronaca di Giorgio Sincello. L'opera divenne nota alla comunità degli slavisti grazie alla copia della raccolta di V.M. Undol'skij, in cui si trova subito dopo la cronaca di Amartolo nella sua seconda redazione 1 . Che questo testo, sconosciuto al mondo scientifico di allora, assomigli alla cronaca di Giorgio Sincello, lo notò già lo stesso Undol'skij. All'identificazione definitiva del testo come la versione slava della cronaca di Giorgio Sincello contribuì V.V. Istrin, il quale ritenne che il testo slavo contenesse una redazione breve della cronaca, per quanto nelle copie greche a lui note dell'opera di Sincello non s'incontri nulla del genere 2 . A partire da un esame superficiale della lingua della copia, Istrin giunse alla conclusione che la traduzione della cronaca fosse stata realizzata nella Rus' di Kiev nel XIV sec. Il testo è conservato in cinque copie russe del XV-XVI sec. che non presentano differenze per quanto concerne il testo 3 . 1 hr. treNdAfiloV, Наблюдения върху славянския превод на хрониката на Георги Синкел, «Palaeobulgarica» XIV (1990), 4, pp. 100-110:102. 2 V.M. istriN, Из области древне-русский литературы, «ЖМНПр», 1903, август, pp. 381-414: 401. 3 Fino alla metà degli anni '80 del secolo scorso erano note solo quattro copie di quest'opera: due di Mosca conservate nella Biblioteca Statale Russa (Unodol'skij N. 1289 (ІІІ + 488 ff.), 1°, ff. 405r-488v ed Egorov N. 908 1º, (І + 615 ff.) ff. 497r-615r.) e due copie di san Pietroburgo conservate nella Biblioteca Nazionale Russa (Sofijski N. 1474, ІІ + 397 ff. 4º; ff. 34r-135v e Solovecki N. 829/839, 4º, 656 l.; l. 2r-221v). Le prime due sono datate al XV e le seconde al XVI sec. (treNdAfiloV, Наблюдения p. 102; o.V. tVoroGoV, Хроника Георгия Синкелла в Древней Руси, in Исследования по древней и новой литературе, Leningrad 1987, pp. 215-219: 217). La copia di Undol'skij, che è diventata la base della nostra edizione, veniva considerata tradizionalmente la più antica (A. totoMANoVA, Славянската версия на хрониката на Георги Синкел. , Sofija 2008). Recentemente però è stata sottoposta all'attenzione della comunità scientifica un'altra copia della cronaca dalla raccolta di Egorov (Egorov 863) che risulta datata (annotazione del 1452) e relativamente più antica (t.V. ANisiMoVA, Хроника Георгия Амартола в древнерусских списках XIV-XV вв. Moskva 2009, pp. 89-93). Dal punto di vista del testo, Egorov 863 non si distingue dalle altre copie di Mosca, tra le quali solamente la copia di Undol'skij contiene delle piccole deviazioni che consistono soprattutto in omissioni di testo, differenze nell'ordine delle parole e sostituzioni lessicali (N.V. BrAžNikoVA, Из наблюдений над списками славянского перевода Хроники Георгия Синкелла, in Лингвистическое источниковедение и история русского языка, Moskva 2000, pp. 106-118). La prima notizia su questo manoscritto è stata data in A. turiloV, Предварительный список славяно-русских рукописных книг XV в., хранящихса в СССР (Для сводного каталога рукописных книг хранящихся в СССР), Moskva 1986, p. 64, numero 133.

Opus africanum e tecniche a telaio litico in Etruria e Campania (VII a.C.-VI d.C.)

sito web www.insegnadelgiglio.it Abbonamenti: http://www.insegnadelgiglio.it/categoria-prodotto/periodici/ archeologia-dell-architettura/ «Archeologia dell'Architettura» XIX, 2014: -carta € 33,00; -carta + ebook € 40,00; -ebook su range IP € 70,00; -carta + ebook su range IP € 100,00; -ebook arretrati su range IP € 250,00. Per gli invii in contrassegno o all'estero saranno addebitate le spese postali. ISSN 1126-6236 ISBN 978-88-7814-628-0 e-ISBN 978-88-7814-632-7 © 2014 All'Insegna del Giglio s.a.s. via del Termine, 36; 50019 Sesto Fiorentino (FI) tel. +39 055 8450 216; fax +39 055 8453 188 e-mail redazione@insegnadelgiglio.it sito web www.insegnadelgiglio.it Stampato a Firenze nel dicembre 2014 Tecnografica Rossi Per le annate XV-XVII la redazione si è avvalsa delle valutazioni dei seguenti referee Indice I. TECNICHE COSTRUTTIVE E CICLI EDILIZI TR A VI E IX SECOLO, FR A ORIENTE E OCCIDENTE Atti del Seminario (Padova, 25 ottobre 2013) a cura di Gian Pietro Brogiolo 9 J.-C. Bessac, Techniques classiques de construction et de décor architectural en pierre de taille entre Orient et Occident (VIe-IXe siècle): abandon ou perte? 24 P. Gilento, R. Parenti, Modelli edilizi e tecniche costruttive tra Tardoantico ed Età islamica in area siro-giordana 45 G.P. Brogiolo, Architetture di qualità tra VI e IX secolo in Italia settentrionale 60 S. Zanetto, Le cripte delle basiliche patriarcali di Aquileia e di Venezia: IX o XI secolo? 80 D. Esposito, Il cantiere e le opere murarie in Roma fra Tardoantico e alto Medioevo 88 P. Vitti, Tradizione romana e tradizione bizantina nelle tecniche costruttive delle volte fra V e VI secolo: il caso delle Mura Aureliane 114 S. Borghini, Murature giustinianee in Italia centrale: il caso perugino del San Michele Arcangelo 127 L. Caballero Zoreda, M. de los Ángeles Utrero Agudo, El ciclo constructivo de la alta Edad Media hispánica. Siglos VIII-X 147 J. Sarabia Bautista, El ciclo edilicio en la arquitectura tardoantigua y altomedieval del sureste de Hispania: los casos de Valentia, Eio y Carthago Spartaria II. CASI DI STUDIO 173 A. Chartrain, P. Flotté, E. Henry, Tempo, tecniche, approvvigionamenti: un tentativo di analisi archeologica dell'uso dei materiali lapidei nella cittadina gallo-romana di Argentomagus (Francia) 192 S. Camporeale, Opus africanum e tecniche a telaio litico in Etruria e Campania (VII a.C.-VI d.C.) 210 C. Mascione, Le mura dell'acropoli di Populonia. Tecnica costruttiva e organizzazione del cantiere 229 F. Zoni, Le maestranze antelamiche nella Liguria di ponente. Diffusione dell'opus quadratum tra XII e XIII secolo Stefano Camporeale Opus africanum e tecniche a telaio litico in Etruria e Campania (VII a.C.-VI d.C.) 1 Archeologia dell'Architettura XVIII 2013, pp. 192-209 1 Questo contributo raccoglie parte dei risultati di una ricerca svolta nell'ambito di una Marie Curie Fellowship (IEF, 2011-2013) presso il laboratorio AOROC dell'Ecole normale supérieure di Parigi. I miei ringraziamenti vanno in primo luogo a Hélène Dessales, responsabile scientifica della ricerca, per il suo sostegno e aiuto durante il periodo del mio soggiorno a Parigi oltre che per i preziosi commenti alla prima versione di questo studio. Altri utilissime osservazioni sono dovute agli amici e colleghi Cynthia Mascione, Antonio Pizzo e Jean-Paul Thuillier. Per la parte riguardante il Nord Africa, i risultati della ricerca saranno presentati in uno studio dal titolo "Merging technologies in North African ancient architecture: ashlar masonry and opus africanum from Phoenicians to Romans", all'interno degli atti del convegno De Africa Romaque. Merging cultures across North Africa (Leicester, 27-28 ottobre 2013) di prossima pubblicazione. 2 V. ad esempio Bianchini 2010, p. 24 con considerazioni sulle proprietà strutturali del telaio ligneo, per cui v. (appareil à cadres et remplissage); Wright 2009, p. 172. Sono noti esempi nel Nord Africa in età imperiale a Cuicul (mercato di Cosinius), a Thamugadi (santuario dell'Aqua Septiminana Felix), nella fattoria di Brisgane, e nel VI d.C. a Dehès in Siria. 5 V., nonostante gli eccessi polemici, Coarelli 2013 con precedenti bibliografici indicati nelle note. In ogni caso il quadro che proponiamo per schematizzare le tecniche a telaio non esaurisce la variabilità delle opere a materiali misti (cd. opus mixtum). Sono qui escluse quelle che non sono provviste di un'armatura portante e strutturalmente indipendente, come l'opus listatum, per il quale v. Righini 2005. 6 V. ad esempio Adam 1984, pp. 132-135. 7 I contributi a carattere più generale sulle opere a telaio litico (fra cui l'opus Africanum) sono

Il Potere Magico delle Erbe in Africa

La magia è basata sui fenomeni che possono provocare vere e proprie metamorfosi. Nella natura si crede di poter rinvenire elementi base e indispensabili per esercitare un potere magico. A parte le pietre, è soprattutto la flora chiamata a fornire a chi vuole esercitare la magia dei poteri extraumani. è ciò che qualcuno ha definito "il potere magico delle erbe". Ogni stregone che si rispetti porta nel suo bagaglio personale qualche esemplare del mondo vegetale, nel quale crede e attraverso il quale è convinto di ottenere la realizzazione di certi desideri. In realtà il maggiore potere espresso da certe erbe è legato alla

Oreste, Ifigenia dalla Tauride e la statua di Artemide Orthia: tradizioni cultuali e aggiornamenti mitici (Pausania, III, 16, 7-11)

Mètis n.s. 11, 2013

https://books.openedition.org/editionsehess/3067 À la lumière des fouilles archéologiques du sanctuaire d’Artemis Orthia et en comparant les traditions spartiates avec celles de Brauron et Halai, cet article essaie de monter que Pausanias (III, 16, 7-11) reflète une mise à jour des traditions sur l’Artémis de Sparte, soumise à l’influence des traditions attiques, notamment celle de l’Iphigénie en Tauride d’Euripide. Ce phénomène fait partie d’une tendance politique à Sparte, suivant laquelle la cité s’approprie les traditions mythiques des autres régions (comme l’Argolide ou l’Arcadie) à partir du VIe siècle av. J.-C. Dans ce cas spécifique, il s’agit d’une mise à jour non antérieure à la fin du Ve siècle, qui explique les analogies profondes entre les événements de Tauride et les initiations qui se déroulent dans le sanctuaire d’Artémis.

Arte nella Daunia. Gli argenti di Celle San Vito e di Faeto, in Atti del 39° Convegno Nazionale sulla Preistoria - Protostoria - Storia della Daunia (San Severo, 17-18 novembre 2018), a cura di A. Gravina, San Severo 2019, pp. 247-258

Arroccati a poca distanza l'uno dall'altro, i due piccoli comuni di Celle San Vito e di Faeto sono situati sui monti del Subappennino Dauno. Oltre all'appartenere alla medesima diocesi di Lucera-Troia, entrambi i borghi, come si sa, sono pure accomunati dal fatto che formano, fin dal Medioevo, un'isola linguistica francoprovenzale.

Achille Forti. Botanica, fotografia e arte

Edizioni ETS, 2024

The book illustrates the life and work of the Italian naturalist Achille Forti through a rich gallery of images, texts, works of art and science. Living in Verona between 1878 and 1937, he dedicated himself primarily to the study of algae, but not only. He was also a great enthusiast of art, history and photography, at the center of a vast network of exchanges with scholars of his time. Through the eyes of Achille Forti, unknown images of a season of Italian science emerge.