Socrate: il Filosofo Ereditato (original) (raw)
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2000
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Socrate e la consulenza filosofica. Dall'agorà all'ambulatorio privato
Socrate e la consulenza filosofica., 2021
La cosiddetta "consulenza filosofica" è in gran debito col padre della filosofia "civile", Socrate, il quale-come sappiamo-fu il primo a portare l'istanza riflessiva e il pungolo del pensiero critico nel bel mezzo della vita sociale di Atene col coinvolgimento diretto di cittadini di ogni estrazione sociale. La sua è una consulenza non richiesta. Socrate presenta se stesso come un "dono" che un dio fa alla città, ma i cittadini ateniesi devono averlo percepito come una sorta di punizione divina. Il debito è ampiamente riconosciuto da tutti i consulenti filosofici di oggi, ma resta uno scarto, un'ombra semantica che riguarda il termine "consulenza". Difficilmente i significati che questo termine veicola nella nostra specifica koinè culturale possono essere riferiti al mondo socratico. Quando si tenta di farlo, affiorano elementi interessanti da mettere a fuoco e su cui riflettere nel tentativo di un confronto.
1. Per una buona parte del secolo scorso (direi almeno fino agli anni '50 compresi) era normale che chi si occupava professionalmente di filosofia non solo esponesse le proprie personali concezioni intreccian-dole strettamente con momenti e personaggi notevoli della storia del pensiero, ma anche si dedicasse alla ricostruzione storiografica in quanto tale, producendo monografie di ampio respiro senza partico-lari vincoli di specializzazione. Gli esempi che potrei citare, anche solo nel contesto "milanese" al quale lo stesso Banfi appartiene, sono nu-merosi: basti qui il solo esempio di Mario Dal Pra, che pur essendo accreditato di un suo personale indirizzo "teoretico" (il cosiddetto "trascendentalismo della prassi"), si occupò, con monografie dedicate, di tutti i classici "quattro tempi" della storia del pensiero occidentale (antico, medievale, moderno e contemporaneo). È troppo facile osser-vare che la crescente specializzazione degli studi e l'aumento esponen-ziale della bibliografia hanno fatto diventare questa impresa, e non da ieri, praticamente impossibile; almeno per chi voglia evitare l'accusa di superficialità. È però anche opportuno dire, a mio avviso, che in questo modo di fare filosofia c'è qualcosa che meriterebbe di essere salvato, e che invece oggigiorno rischia progressivamente di svanire, ossia il costante e costruttivo confronto della filosofia con la sua storia e con la sua tradizione. Anche qui, come sempre, le posizioni estreme non sono consigliabili. Il privilegiamento dell'approccio storico rischia facilmente di trasformarsi in "storicismo", e dunque suggerire un me-todo di indagine che passa attraverso categorie al tempo stesso troppo ampie e troppo vaghe (un difetto, come cercherò di mostrare, da cui non è immune lo stesso Banfi). D'altra parte è difficile non apprezzare,
Socrate, i Socratici e la parrhêsia
Socrate, i Socratici e la parrhesia. In: F.de Luise e A. Stavru, (a cura di), Socratica III Studies on Socrates, the Socratics, and the Ancient Socratic Literature, Sankt Augustin: Academia Verlag, 2013,, 2013
In questo testo propongo l'ipotesi della nascita, nella cultura filosofica greca di quinto secolo a.C., di una forma di parrhêsia originale della filosofia di Socrate che, pur con alcune differenze di stile, è in qualche modo riconoscibile come una marca di socratismo anche nei filosofi socratici.