Benedetto Binago e il mottetto a Milano tra Cinque e Seicento (original) (raw)
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Cultura in Friuli IV, 2018
Dall'origine del mito della strega alle "operatrici del demonio" vissute a Meduna e dintorni tra il XVI e XVII secolo. Con l'introduzione - e lo studio - di nuovi documenti processuali, si è potuto ampliare e meglio contestualizzare uno scenario storico già in parte trattato.
La PIETRA di BISMANTOVA, DANTE e la sua venuta in LUNIGIANA
Testimonianze documentali e meno del passaggio di Dante Alighieri da Reggio Emilia , Pietra di Bismantova, Passo del Cerreto, Verrucola di Fivizzano per raggiungere i marchesi Malaspina in Lunigiana e precisamente Franceschino di Mulazzo e Moroello di Giovagallo . Il divino poeta proveniva da Verona dove era stato ospite degli Scaligeri e venne in Lunigiana ove stipulò la pace fra i Malaspina e il vescovo di Luni. Testimonianze del suo viaggio.
Santa Maria della Pietà di Bibbona tra Cinque e Seicento
Santa Maria della Pietà di Bibbona tra Cinque e Seicento, 2019
Nell'ultimo decennio del Cinquecento si verificò nel territorio di Bibbona un evento centrale che ne determinò la storia successiva e interessò anche la Santa Maria della Pietà. Ebbe un prologo lontano, sulla montagna pistoiese allorché il 26 maggio 1594 ...
Tra Milano e Parigi. Medardo Rosso e la vita moderna
Storia e Futuro. Rivista di Storia e Storiografia on line, 2021
ENG The importance of the Italian sculptor Medardo Rosso (1858-1928) is well recognized, but his search for truth, that is to say both nature and modernity, was revolutionary through every visual language he used. Still his pioneering work as an artist-photographer is little-known outside the academic community. His photography is deeply interconnected with his sculpture (he took pictures only of his own works) but at the same time it’s a fully independent art. Sculptures and photographs are linked together by the common language of light shaping both, that is to say by Rosso’s research about its power to shape different materials. Looking at his photographic production can be an effective way to comprehend Rosso’s life and art: it shows his modernity and experimentalism. Following his path from Milan to Paris, the essay focuses on some momentous photographic series, the images of Impressione d’omnibus, Enfant malade, La Conversazione, Bookmaker, to highlight the fundamental features of Rosso’s modernity, that it also to say he created what Baudelaire called “images of modern life”. --- ITA Il valore di Medardo Rosso (1858-1928) scultore è riconosciuto, ma la sua ricerca della “verità”, sia nel senso di natura che di modernità, è stata rivoluzionaria attraverso ogni linguaggio artistico usato. Il suo lavoro pionieristico con la fotografia è un’efficace chiave di accesso alla vita e all’opera di questo artista, un elemento che ne dichiara con immediatezza la modernità, lo sperimentalismo e l’audacia. Da un lato, la fotografia è organicamente connessa alla sua scultura (non fotografava nient’altro) e costituisce uno strumento privilegiato per comprenderla, ma d’altra parte è un’arte del tutto indipendente. Sculture e fotografie sono legate dal comune linguaggio della luce: unite dalla ricerca di Rosso sul potere della luce di dare forma ai materiali. Seguendo il percorso di Rosso tra Milano e Parigi, emergono i caratteri fondamentali della sua modernità, anche nel senso che la sua indagine conduce alla produzione di quelle che Baudelaire ha chiamato “immagini della vita moderna"
Vibo Valentia tra Cinquecento e Settecento
Il Dispaccio, 2021
Il prestigioso riconoscimento ottenuto da Vibo Valentia, proclamata "Capitale italiana del libro per il 2021" dal ministro della Cultura Dario Franceschini, offre lo spunto per ricordare le descrizioni dell'antica Monteleone fatte da autori di età moderna come Barrio, Mazzella, Marafioti, Fiore, Pacichelli e Alfano. Articolo pubblicato su «Il Dispaccio» del 25 maggio 2021.
Balaustro e balaustrata tra metà Quattrocento e primo Cinquecento
Giornate di studio in onore di Arnaldo Bruschi, 2 Vols., Flavia Cantatore, Francesco Paolo Fiore, Maurizio Ricci, Augusto Roca De Amicis, Paola Zampa, eds., II, pp. 21-32, 2014
L’adozione di balaustri e balaustrate nell’arte e nell’architettura del Rinascimento dimostra una sperimentazione aggiornata del linguaggio architettonico all’antica da parte dell’artista che ne fece uso. Tuttavia nel mondo romano antico i balaustri non erano trattati come elementi architettonici e le balaustrate non esistevano. Nel corso del Rinascimento italiano avvennero tre principali evoluzioni: i balaustri vennero applicati agli edifici all’antica, venne inventata la balaustrata e, infine, gli elementi costitutivi e la sintassi del balaustro vennero sottoposti a un processo di standardizzazione. I balaustri verticali si presentavano a fuso doppio o singolo. Le proporzioni e la forma di balaustri e balaustrate (costruiti o immaginari) dipendevano dal materiale con il quale erano stati concepiti. Spesso le balaustrate vennero adottate da artisti che, per varie ragioni, avevano preso a modello una o più opere precedenti che includevano quel dettaglio. Tutte le arti visive diedero un contributo importante a questo processo. L’architettura raffigurata, per esempio, sullo sfondo di dipinti e bassorilievi costituì un veicolo fondamentale per la diffusione dell’idea della balaustrata e anticipò soluzioni che più tardi sarebbero apparse nell’architettura costruita. Infine, l’architettura rappresentata svolse una funzione di mediazione nella transizione di balaustri e balaustrate dalla piccola scala della dimensione artigiana e dall’ambito della scultura alla grande scala dell’architettura vera e propria. Balusters and Balustrades Between Mid-Fifteen Century and Early Sixteen Century. The use of balusters and balustrades in Renaissance art and architecture denotes an updated experimentation of architectural language "all’antica". Nevertheless, in the ancient Roman world balusters were not considered architectural elements, and balustrades were unknown. During the Renaissance, three major transformations took place in Italy. First, balusters were applied to buildings "all’antica"; secondly, the balustrade was invented; and, thirdly, their formal elements and syntax were standardized. Vertical balusters were either double-spindled or single-spindled. The proportions and shape of the balusters and balustrades (either built or imagined) depended on the material used by their "designers". Often, balustrades were adopted by artists who, for various reasons, looked at specific, earlier models/works, which featured that particular detail. All visual arts were involved in this process. Architecture represented in paintings and bas-reliefs, was a fundamental vehicle to disseminate ideas about the balustrade, and anticipated solutions which, later, appeared in built architecture. Moreover, architectural representation played the role of mediator in the transition of balusters and balustrades from the small scale of craftsmanship and sculpture, to large scale architecture.
L’ARTISTA E IL SUO DOPPIO. RITRATTI DI PITTORI DEL SEICENTO VENEZIANO
Artibus et Historiae, n. 70, pp. 61-82, 2014
La mostra, e il relativo catalogo, della pittura veneziana del Seicento tenutasi a Ca' Pesaro nel 1959, si apriva con l'Autoritratto di Jacopo Palma il Giovane [ ] 1 : una scelta in armonia con l'impianto dell' esposizione, progettata quale antologia per illustrare protagonisti e generi della cultura artistica del XVII secolo, dominato nei primi due decenni da un tenace 'tardomanierismo' che a fatica lasciò spazio a nuove esperienze e idee. Sino alla sua scomparsa nel 1628, Palma, cresciuto nella temperie del manierismo riformato con un bagaglio arricchito da esperienze romane, ne è il principe; dotato di un forte senso della personalità contribuisce in maniera decisiva al fenomeno oggetto di questo saggio, cioè la rappresentazione dell'artista nel Seicento veneziano. Il suo spiccato interesse, quasi 'ossessivo' (oltre una decina i suoi autoritratti, tra dipinti e disegni), per l'esplorazione di sé sia come pittore sia come individuo, vuoi per assicurarsi memoria eterna vuoi per esprimere la sua autostima, ha fornito un modello per le generazioni successive, anticipando pure taluni orientamenti settecenteschi (si pensi a Giambattista Piazzetta).