La comunicazione feromonale (original) (raw)

Il fronte di guerra della comunicazione

Fin dall'inizio il terrorismo di matrice islamista ha mostrato di saper usare la comunicazione per realizzare i propri obiettivi, basti pensare all'impatto mediatico dell'attentato alle Twin Towers del 2001. La strategia comunicativa dell'ISIS compie un ulteriore passo in avanti su questa linea. In che modo differisce da quella di Al-Qaida? Su quali elementi si fonda? Quali obiettivi persegue? N el dicembre del 1985, lo studioso americano Brian Jenkins presentò al Defense Intelligence College degli Stati Uniti un documento sulle azioni, tendenze e strategie del terrorismo internazionale; in un passaggio, in particolare, l'analista sosteneva che «i terroristi vogliono tante persone che guardano e non tante persone che muoiono» (Jenkins 1985, 12). L'affermazione prendeva in considerazione l'antica questione della visibilità mediatica dei gruppi terroristici, la loro copertura informativa e il relativo dibattito sulla possibilità di "silenziarne" le operazioni, in un contesto internazionale segnato da una escalation di violenza, attentati ed emersione di organizzazioni terroristiche su vasta scala, dall'Europa al Medio Oriente, dall'America Centrale al Nord Africa. In sostanza, la convinzione di fondo espressa invitava a soffermarsi sul terrorismo come un insieme di soggetti interessati non solo agli obiettivi fisici e alla violenza manifesta, ma anche ai messaggi lanciati attraverso le

Ermeneutica della comunicazione

2012

Massimo Adinolfi ermeneutica della comunicazione t r a n s e u r o p a Massimo Adinolfi ermeneutica della comunicazione Studi e ricercHe

La Comunicazione Parlata 3

2010

I due volumi raccolgono i contributi presentati al Congresso Internazionale―La Comunicazione Parlata‖, tenutosi a Napoli dal 23 al 25 febbraio 2009 ed organizzato dal GSCP (Gruppo di Studio sulla Comunicazione Parlata della Società di Linguistica Italiana ...

Aspetti della connessione nel „Decameron”

Verbum (Piliscsaba), 2003

Il presente studio, finanziato con il contributo CNR 99. 02755. CT08, fa parte della ricerca "La sintassi delle frase complesa e le tipologie testuali dell'italiano antico", che è coordinata dal sottoscritto e che è attualmente in fase di svolgimento presso l' "Archivio per lo studio della sintassi dell'italiano antico" (Dipartimento di Italianistica. Università degli studi di Roma Tre). Le citazioni dal Decameron sono tratte dall'edizione a cura di V.

LE FORME DELLA COMUNICAZIONE CONVENZIONI LETTERARIE LA LETTERATURA FIUMANA

Fiume. Città della memoria 1868-1945, Del Bianco Editore, 2005

Abbiamo visto che gli intellettuali della seconda metà dell'Ottocento erano prevalentemente giuristi, studiosi, spesso impiegati comunali e inse-gnanti-questi ultimi venivano da fuori, cioè non erano fiumani di nascita. Quindi gli autori di opere letterarie, com'era consuetudine nella monarchia austroungarica, molto spesso non erano letterati ''di professione'' (basti ri-cordare, nella vicina Trieste, Italo Svevo, impiegato di banca e più tardi impegnato nella gestione della fabbrica di famiglia, Gianni Stuparich, inse-gnante, Umberto Saba, proprietario di una libreria d'antiquariato, ecc.). L'identità dell'autore si esprimeva in vario modo, attraverso la cultura, le lingue diverse, i vari stili, le svariate influenze letterarie, i generi, le tematiche. La maggior parte delle opere ottocentesche nasce sotto l'influsso del post-romanticismo, cui subentra, nel periodo a cavallo tra Ottocento e No-vecento, quello del decadentismo; i libri rispecchiano quell'isolamento cul-turale che non permise alle grandi opere ed ai modelli letterari più illustri di giungere in tempo agli autori ed ai lettori. Nella poesia lirica e nelle opere teatrali locali, fino agli anni '90 non si distinguono i soggetti ungheresi da quelli italiani: spesso gli autori fiumani s'immedesimano nella ''gloria unghe-rese'' e adottano temi storici ungheresi (o austroungarici). Il dott. Antonio Grossich pubblicò un resoconto del suo viaggio come medico di corte, in compagnia della Principessa Stefania 1. La poesia, in parte e ` di carattere storico, in parte trae spunto da avvenimenti quotidiani, spesso legati alla vita cittadina, e in questo caso e ` frequente l'uso del dialetto. Antonio Fonda, maestro di origini dalmate, scrisse un'ode al re Nagy Lajos (Luigi il Grande) e tradusse un manuale di storia ungherese. Nello stesso tempo fu anche 183 1 Viaggio di una Principessa in Terra Santa, Fiume, Stabilimento Tipo-Litografico di Emidio Mo-hovich, 1896. Dedicò il volume: A Sua Altezza Imperiale e Reale La Principessa Ereditaria Vedova Archiduchessa Stefania. Umilmente Dott. Antonio Grossich.

Le parole della comunicazione

2007

Il manuale di Danilo Ruocco si pone come obiettivo quello di aiutare coloro che all'interno delle organizzazioni di volontariato si occupano di comunicazione verso l'esterno e, in particolare, di quel tipo di comunicazione rivolta ai professionisti che operano all'interno di aziende che producono informazione.

Ab ore ad aurem: la comunicazione senza misericordia

2017

En This essay discusses, in the sociological, psychological, literary and theological perspective, the human attitude contrary to the mercy manifested in gossip, rumor and slander. These verbal acts have considerable persuasive ability and perlocutory force capable of realizing concrete effects on people, on the meaning of events and on the perception of reality. It is a social phenomenon that can be seen from the very beginning of humanity and it finds first in the tittle-tattle, then in gossip newspapers and recently in social networks its mode of expression. The essay also reflects on the dangers of reckless use of these communicative practices with references to recent tragic events and the admonishments of the Holy Scriptures and the Pontiffs, so that the dignity of the human person is always respected and protected. It In questo saggio viene messo in luce a livello sociologico, psicologico, letterario e teologico, quell'atteggiamento umano contrario alla misericordia che s...