FABIO GALLAZZI, ENGLISH CREDIT: TEORIA E STORIA DI UNA FEDE VITTORIOSA (original) (raw)

LUCE DELLA FEDE, VERITÀ DELL'AMORE. SULLA TESI DI FONDO DELL'ENCICLICA LUMEN FIDEI

Studia Moralia, 2015

The Encyclical Lumen Fidei upholds the position that faith is a not a light among other lights, but the one which decisively illuminates the total sense of human existence. Especially in the first two chapters it shows that the light of faith is the truth of love, of that full definitive love revealed in Jesus Christ and given, as a task and light, to every person coming into the world. The light of faith is not simply to be contemplated in a distanced way (esthetics) but requires always the sense of journey (ethics). Only in this way can it do honour to its aim to have worth as an authentic interpretation of the anthropological universe and to offer itself as the hospitable dwelling place of every truly human journey.

IL PROGETTO FEDERALISTA : A VENTISETTE, STORIA DI UN PROGETTO PER UNA NUOVA EUROPA

Il progetto di un’ Europa unita e federale nasce nel pieno della seconda guerra mondiale, in un momento in cui l’esisto non è per niente scontato ed anzi i totalitarismi sono ancora in piena espansione. Ernesto Rossi è uno di coloro che contribuirono attivamente alla stesura del Manifesto. Per comprendere il prodotto culturale e politico scaturito da un cenacolo intellettuale tutt’altro che coeso e granitico dobbiamo ripercorrere le vite dei due principali padri del progetto federalista. Rossi difficilmente potrebbe essere etichettato con cura: interventista volontario nella prima guerra mondiale, anticomunista convinto tanto da aderire al fascismo fino a prima della marcia su Roma, liberale che ripudia la vecchia classe dirigente, troppo conservatrice e tiepida verso le violenze del fascismo, aderente a Giustizia e Libertà salvo poi guardare con distacco al Partito d’Azione visto come un precario progetto politico e in mano alla vecchia classe dirigente, ha sempre rifiutato il ruolo di primo piano, nell’arena politica, perché ben conscio dei propri limiti. Rossi, dopo aver scontato gran parte dei vent’anni di condanna in carcere fu spostato in confino a Ventotene, dove era stata esiliata gran parte della dirigenza di Giustizia e Libertà. Altiero Spinelli apparteneva alla piccola borghesia romana, Grazie al padre, apprese le prime nozioni sulla politica, esponendoli le sue simpatie per il socialismo. Spinelli, dopo la prima passeggiata politica con il padre, all’età di quindici anni, iniziò a leggere libri su libri di carattere politico ed economico e una volta entrato nel partito comunista nel 1924, grazie alla cellula attiva alla Sapienza, inizierò la rapida scalata ai vertici del partito. Dopo l’attività a Roma, fu costretto a fuggire a Milano sotto falsa identità nella speranza di sfuggire alla polizia e continuare la propaganda comunista, ma tutto fu vano perché il 3 giugno 1927 fu arrestato e venne condannato a 16 anni. Nella fase carceraria (1928/1937) Spinelli aveva maturato pensieri critici verso la linea dettata da Mosca, il confino a Ponza nel 1937 corrispose con la sua espulsione dal partito comunista in quanto critico rispetto le purghe staliniane, critico verso la subalternità del PCI nei confronti di Mosca e contrario alla politica estera dell’Urss. L’ approdo verso nuovi orizzonti politici fu possibile grazie al contatto con il gruppo dei giellisti1, con Sandro Pertini, unico esponente socialista al confino a Ponza, e con gli scritti di Luigi Einaudi. A questa strana coppia formata da un giellista e un ex comunista si affiancò Eugenio Colorni, socialista di origine ebraica, fu catturato a Trieste dalla polizia politica nel 1938 dopo l’emanazione delle leggi razziali e in mancanza di prove a suo carico fu condannato al confino per 5 anni. Colorni tra il 1939 e il 1941 soggiornò a Ventotene e fu di quel periodo la sua adesione alle idee federaliste, il suo contributo fu essenziale nel limare le divergenze tra Rossi e Spinelli. Ventotene fu uno straordinario laboratorio politico perché oltre a permettere l’interazione tra esponenti comunisti, liberali e socialisti permise di allontanare i pensatori dal contesto sociale e bellico che stava vivendo l’Europa.

IL TITOLO ESECUTIVO GIUDIZIALE NEL PRISMA DELLA BUONA FEDE E DELL'EFFICIENTE TUTELA DEL CREDITO

La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, con sentenza 2 luglio 2012, n. 11066 ha stabilito che "il titolo esecutivo giudiziale, ai sensi dell 'art. 474, secondo comma, n. 1, c. p. c., non si identifica, né si esaurisce, nel documento giudiziario in cui è consacrato l'obbligo da eseguire, essendo consentita l'interpretazione extratestuale del provvedimento, sulla base degli elementi ritualmente acquisiti nel processo in cui esso si è formato. Ne consegue che il giudice dell'opposizione all'esecuzione non può dichiarare d'ufficio la illiquidità del credito, portato dalla sentenza fatta valere come titolo esecutivo, senza invitare le parti a discutere la questione e a integrare le difese, anche sul piano probatorio".

LA SOCIETA STORICA VOLSINIESE.pdf

Nel periodo compreso tra gli ultimi anni del 1800 e i primi del secolo scorso, va sviluppandosi a Bolsena un movimento culturale di istituzione laica, ma di impronta prevalentemente ecclesiastica, che ha origine nel 1886 con l' istituzione di una Commissione di Storia Patria che si trasformerà ben presto in un organismo più ampio e qualificato, denominato Società Storica Volsiniese, orientato al recupero e alla valorizzazione del passato, mediante le ricerche svolte sia attraverso gli scavi archeologici, sia fra i documenti d'archivio. Questa esigenza di ricerca e di affermazione di una identità culturale locale attraverso una componente cattolica che si dedica con fervore alle memorie del passato, avviene necessariamente in un contesto storico e socio culturale particolarmente delicato, in un periodo in cui va attuandosi l'unificazione nazionale italiana e il nostro territorio, con la fine dello Stato della Chiesa, va inserendosi nel Regno d'Italia, in un clima di progressivo rinnovamento della cultura italiana e di entusiastica tensione verso un' ottica laica e liberale. Come già accennato, la Società Storica Volsiniese, che nasce come ampliamento culturale della Società Municipale di Storia Patria, si costituisce nel mese di settembre del 1886, essendone fautore il monaco basiliano Giuseppe Cozza Luzi, abate dell'abbazia di Grottaferrata, Vice bibliotecario di Santa Romana Chiesa e Presidente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia; sarà grazie a lui che la Società avrà contatti con numerosi studiosi di calibro nazionale ed europeo e si emanciperà da una angusta visione municipalistica.

ANTIRAZZISMO E FILOSEMITISMO dALL'ETà GIOLITTIANA AL FASCISMO. MATERIALI PER UNA STORIA CHE NON C'È aLbeRto caVagLIon

Studi in onore di Roberto Pertici, 2023

In una nota del saggio su Giulio Salvadori, più distesamente in alcune pagine dei lavori su Francesco Ruffini e Piero Treves, Roberto Pertici accenna ai casi isolati verificatisi nel mondo cattolico, dove, rispetto all'antisemitismo e al razzismo, si confrontano sensibilità e approcci diversi 1. Pertici fa riferimento al più ampio quadro di ascendenza manzoniana, di cui avevano sottolineato l'importanza Ruffini e Treves; nello specifico rimanda a un libro di Valerio de Cesaris, uscito nel 2006, passato quasi inosservato, dove si trova il primo inventario di espressioni intorno agli ebrei che non assumevano un atteggiamento puramente gregario rispetto alle indicazioni della gerarchia e anche alla politica del cattolicesimo organizzato 2. Un ruolo di Manzoni nella lotta contro l'antisemitismo in età liberale? Non è fantascienza. Inspiegabile il silenzio sull'antirazzismo nell'Italia unita, che avvolge anche il mondo dei laici. Qui si nasconde un nodo insoluto della storiografia contemporaneistica che Pertici ha bene presente e prima o poi si dovrebbe sciogliere. In questa sede non è possibile fare altro che suggerire un'ipotesi e fornire una prima, provvisoria campionatura di alcuni personaggi e filoni che si sono opposti alle derive del positivismo scientifico poi ai decreti sulla razza di Mussolini. Il problema da porre sul tavolo non è soltanto il grado di connessione che sussiste fra i primi e i secondi sul lato della negatività, ma anche la connessione che sussiste tra coloro che si opposero. Sul terreno della resistenza al razzismo vi sono analogie

Le Tribolazioni del Filosofare – Achille Varzi e Claudio Calosi

2014

Non ci è dato di conoscere le origini del poema che con emozione consegniamo qui alle stampe, né ci è nota l'identità del dotto Poeta dalla cui penna uscirono i versi che lo compongono. Altri sapranno dire. Per parte nostra possiamo solo riferire che le pagine che seguono sono la trascrizione il più fedele possibile dell'originale autografo a noi pervenuto, anonimo e senza indicazione di data o luogo di composizione, da mani a loro volta anonime e senza volto. (Varzi e Calosi, 2014, p. IX)

TULLIO GREGORY E LA STORIA DELLE FILOSOFIE MEDIEVALI

Con la pubblicazione del primo fascicolo del 2020 il «Giornale critico della filosofia italiana» festeggia il suo centesimo anno di vita: un'età eccezionale, che lo pone tra i periodici più illustri e più longevi della cultura filosofica in Italia. Ma non si tratta solo di un traguardo. Dopo la scomparsa di Maurizio Torrini, che della rivista è stato per lunghissimo tempo la guida preziosa e instancabile, il «Giornale» intende entrare, con un rinnovato assetto editoriale, in un'ulteriore fase della sua esistenza. Non per realizzare progetti troppo ambiziosi o di carattere generale, bensì per offrire i risultati di ricerche che, pur muovendosi all'interno di una tradizione storiografica consolidata, cercheranno di allargarne l'orizzonte avvalendosi di nuovi strumenti di indagine e avventurandosi su terreni meno esplorati. Non è una scommessa, quanto un impegno all'altezza dei tempi. Alla fine di un secolo di vita, la tradizione si conserva adeguatamente solo rinnovandola: basterebbe questo per legittimare la speranza di un proficuo lavoro comune. M. F. SOMMARIO DEL FASCICOLO ANNIBALE MOTTANA, La matematizzazione della realtà fisica nel Rinascimento. Fatti, strumenti e induzioni prima della 'rivoluzione scientifica'. .. .. .