Paura reverenza terrore (original) (raw)

Vicini senza Paura

(versione italiana) Nel presente articolo, il gruppo di lavoro EU-INNES presso FDE Istituto di Criminologia di Mantova descrive una parte del progetto europeo europeo INNES | Intimate Neighborhood Strengthening. In particolare –ripresi alcuni spunti già presentati nello scritto pubblicato sul numero precedente di questa rivista-prova a dar conto di quanto realizzato operativamente per tradurre l'idea di " Ragnatela Sociale " , e come essa possa influire rispetto alla percezione dell'insicurezza e della Paura del Crimine nelle aree urbane. Nel presente scritto si illustra la metodologia dialogica che il gruppo di lavoro ha inteso proporre durante gli incontri pubblici con la cittadinanza, il suo significato e i suoi esiti. Tale metodologia è stata definita " Vuoto per Pieno " .

Il teatro delle emozioni: la Paura

Padova University Press, 2018

This article aims at analysing how fear is represented in Shakespeare’s Taming of the Shrew. Although a first interpretation of the play hints at the fact that fear should be found mainly in Kate, many critics have claimed that this emotion is embodied by other characters as well, especially by Petruchio, who mirrors male anxiety and violent behaviour during the Renaissance. Petruchio’s violence hints at a third reading, which suggests that both Kate and he may be ‘subjects’ and ‘objects’ of fear as they both cause it and feel it as ‘refractions of reality’ and onstage as characters.

La corporeità del terrore

Metabasis, 2017

The recent developments of terrorism seem to be related to a conception of Alterity and body which is due to an hermeneutic of human being that the Author supposes to be originated by what can be called the " contemporary solipsismus ". The question of terrorism is here analyzed by attempting to define how the herme-neutic of the " contemporary solipsismus " acts and how it influences the conception and the experience of terrorism. Firmly believing in the inseparability of thought and action, the Author aims to demonstrate-by using some concepts of medical anthropology-how the perception and the experience of terrorism is related to the contemporary solipsismus and particularly to its conception of Alterity and body.

2024_La paura

DiscorsivaMente, 2024

Konrad era un giovane intelligente e sensibile, uno spirito poetico e percettivo. Lo conoscevo da tempo, ogni mattina ci incontravamo nella stessa caffetteria e commentavamo insieme i pochi accadimenti che animavano la vita altrimenti monotona della nostra piccola città. Poi restavamo a conversare di arte, di natura e delle infinite sfaccettature dell’essere umano. È così raro trovare una persona con la quale si possa avere un dialogo profondo, soprattutto in una piccola città com’era la nostra. Questa era poco più che un borgo medievale, rimasto nei secoli fedele alla sua immagine pittoresca, coi i suoi palazzi di pietra bruna, le torri, le bifore gotiche, i portoni di legno stagionati da secoli di intemperie e la cinta di mura imponenti e in perfetto stato, coi merli e i camminamenti ancora integri. La città invitava a fantasticare, soprattutto nei giorni cupi di autunno, quando la pietra locale, resa ancora più scura dalle piogge e dalle chiazze d’umidità, conferiva un tono tetro alle stradine tortuose del quartiere medievale, dove rari passanti facevano risuonare i propri passi sul selciato sconnesso. Se si aggiunge che sorgeva sulle pendici di un basso monte boscoso, che milioni di anni fa era un grande vulcano, si capisce perché Konrad avesse scelto di stabilirsi proprio lì...

C'era una volta l'orrore

La paura e la trasgressione nella letteratura per l'infanzia attraverso la storia della letteratura

Testimoni del terrore

Dagli autoscatti ad Abu Ghraib alle video-decapitazioni dell’IS: una “carrellata” delle principali immagini della guerra al terrore che dal 2001 sta affollando i nostri schermi, accompagnata da alcune riflessioni sulle modalità di coinvolgimento dello spettatore nella circolazione di queste immagini all’interno di un sistema di riproduzione sempre più inter e crossmediale.

Terrore dall'infinito

PARTE PRIMA LA ZONA DEL CREPUSCOLO Dove si tenta di esprimere la quiddità dell' Essere parmenideo Cadrò nella divinità silenziosa dove non c' è opera nè immagine. Umberto Eco, Il nome della Rosa, pag. 503 I.1.Il Nome della Rosa ( Il senso dell' Essere)

Scoramento e rassegnazione

Mi aggancio ad un commento che ho rilasciato in un momento di scoramento e forse anche di rassegnazione, so o a un video che ho visto su You Tube e che si in tola NDE, il caso di una donna ebrea che ha visto Dio (link) Io non sono ebrea, sono italiana ed ho visto e parlato con Dio per 3 ore di fila. Chissà perchè la mia esperienza non interessa a nessuno, anche se mi ha completamente cambiato la vita. Io non vado a dirlo in giro, non faccio raduni o messe, e una cosa che tengo per lo più per me. Sono morta (dichiarata deceduta e portata in sala mortuaria) e dopo 3 ore mi sono risvegliata, ho preso le mie cose e sono tornata a casa. Per l'imbarazzo l'ospedale ha taciuto il fatto, avvenuto nel settembre del 1981. Ogni tanto ne parlo, sto facendo addirittura una dispensa online su https://www.academia.edu/ ma vedo che non interessa a nessuno parlare veramente di Dio. Si preferisce continuare a fraintenderlo. Lo so, sembra che lo dica perchè sono invidiosa, chi mi conosce però sa che l'invidia è un sentimento che non mi appartiene, non mi è mai appartenuto, tutt' al più in me è forte il senso di ingiustizia. La cosa semplicemente mi rende triste, tutto qui. Avete un esempio-intesa come storia, racconto, evidenza-in casa da oltre 42 anni e lo ignorate completamente. Non me, che non me ne frega niente di essere ignorata, ma del messaggio che avevo da trasmettere. Sembra incredibile. Perchè quello è veramente importante, il messaggio, non io. Lascio perdere? Faccio finta di niente? ok. tanti saluti allora e ciao. Si vede che mi ero sbagliata. Solo perchè sono asperger ed ho un modo strano di trasmettere le cose, non vuol dire che non sia di valore ciò che ho da dire. Molto spesso ho l'impressione-davvero-di dare perle ai porci. Un vero peccato. Un patrimonio dato all'Umanità e totalmente inascoltato…è proprio vero, ciò che attira di più è il Male. Ne parlo più ampiamente nel documento intitolato "SCORAMENTO E RASSEGNAZIONE".

Chi ha paura dello spirito

Chi ha paura dello spirito? L'epoca postmoderna mostra tante fragilità. Come per altri ambiti, anche per la spiritualità, la sua caratterizzazione è meno riconoscibile, più cangiante. Gli schemi tradizionali non sono mai scomparsi, né potrebbero dissolversi, specialmente in riferimento alle religioni storiche. Sono accolti, però, in un modo più personalizzato. La fuga verso la sintesi creativa spesso è letta nella cornice del disimpegno e dell'incapacità a rispettare il portato delle comunità nel passato e nel presente. Non è, però, l'unica interpretazione possibile. Tempi globali, repentini e spietati stimolano l'aspetto religioso originario, quello in simbiosi con l'istinto per la sopravvivenza. I riflessi cangianti e particolari, che continuano a rimandare non soltanto le religioni storiche, ma anche le tante forme di generazione, rigenerazione, adattamento delle spiritualità, consentono di conoscere o riconoscere sfumature insperate, che altro non fanno se non rafforzare e comunicare il valore di un'esistenza che fa riferimento allo spirito.