Il ‘àmil nella linguistica araba moderna (original) (raw)
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La categoria aspettuale nella morfologia verbale araba
2021
Il lavoro mira ad analizzare il verbo, la sua morfologia e le modalità di espressione dell’azione più genericamente nella variazione interlinguistica, prendendo come punto di riferimento soprattutto le categorie di “aspetto”, “tempo” e “azionalità”, strettamente correlate ma da non confondere, illustrandone differenze e funzioni passando in rassegna gran parte della letteratura esistente sull’argomento. Successivamente, si affronta il tema focale del lavoro, ossia l’importanza che l’aspetto riveste nello studio della lingua araba, dopo aver presentato un quadro generale della morfologia verbale caratteristica delle lingue semitiche cui l’arabo appartiene, ai fini di una comprensione efficace del suo funzionamento, in una prospettiva contrastiva rispetto all’italiano. Si analizzano, poi, le principali opposizioni aspettuali riscontrabili in questa lingua da un punto di vista sia morfologico che sintattico alla luce delle teorie elaborate al riguardo, fornendo esempi pratici sia per l’arabo standard che per quello colloquiale. In quest’ottica, infine, nel terzo e ultimo capitolo, si presentano alcune sfide traduttive poste dalle differenze tra il sistema verbale italiano e quello arabo, riportando cinque testi diversi e afferenti a due tipologie testuali assai diffuse nel mondo arabo: il testo giornalistico e quello narrativo. Per ciascun testo vi è la sua versione originale in arabo, seguita da una mia proposta di traduzione con le forme verbali esaminate e trascritte corredate di un commento esplicativo sulle soluzioni traduttive adottate.
Futuribili, 1996
Interrogarsi sulla propria identità culturale è una esigenza esistenziale , tanto dell’occidentale quanto del vicino-orientale. Se nessuno si è dato una risposta definitiva e se l’interrogativo è sempre aperto, è perché tale risposta non è da cercare nel solo “patrimonio culturale” ma nella realtà che cambia in continuo. Quando le rivendicazioni identitarie assumono una dimensione storica, esse danno via libera all’interpretazione del passato e cementano una tendenza alla chiusura ed il ripiego su sè stessi. Tale tendenza è propria dei radicalismi religiosi e delle ideologie politiche ed è diffusa nei “paesi arabi” e non solo. Attuando una politica linguistica come quella attuale, i “paesi arabi” hanno fomentato un disprezzo nella gente della propria lingua parlata, hanno divinizzato una lingua “affascinante”, ma privilegio di pochissimi, parlata da nessuno, cementando in essa un’identità quasi esclusivamente linguistica, un patriottismo pan-arabo senza patria (watan ‘arabi), lasciando i propri cittadini senza una lingua autoctona scritta e parlata, costretti a flirtare l’inglese o il francese, entrambi parlati, scritti e di grande prestigio economico e tecnologico; e permettendo ai radicalismi religiosi di colmare il vuoto e preservare l’identità minacciata dalla modernità .
Ebraico biblico bamâ e il sostrato linguistico egeo-cananaico
Afroasiatica Romana, Eds. Alessio Agostini, Maria Giulia Amatasi Guzzo - Quaderni di Vicino Oriente, 2017
The parallelism between tabbur ha'arez and bam°te ha'arez in the biblical text shows a deep connection of bamâ with the same mythical conceptions about the cosmic navel of the Greek world. As a consequence, the comparison of Hebrew bamâ with Greek βωμος is reformulated on the basis of the Aegean-Canaanite substratum.
Excerptum dalla più antica apologia araba cristiana
The MS. Sinai Arabic 154 is a codex in parchment dating back to the 8th century. This manuscript is divided into two sections: the first section contains an Arabic version of some parts of the New Testament; the second section contains what is still considered as the oldest apology of Christianity originally written in Arabic. This text was edited and translated by Gibson with the title The Triune Nature of God (Gibson 1899). After a codicological exam of the original codex, Gibson argued that both the sections that constitute the extant Sinai Arabic codex, originally belonged to two different manuscripts (Gibson 1899, VI). The present essay starts from these codicological considerations, in order to discuss some conclusions, which had been the outcome of previous studies mainly carried out on the Apology. Here is also proposed a critical edition of the Arabic text of the first paragraph of the Apology with its Italian translation.
Alcuni problemi traduttologici nella versione araba di Vita nuova di Dante
Transcultural Journal for Humanities & Social Sciences (TJHSS), 2022
Abstract: The translation of some works that belong to a different historical phase and a rather ancient culture require a doubled effort to adapt the translated text to the modern language and the target culture In his translation of Dante Alighieri's Vita Nuova, recently published in Cairo, Egypt, the author was able to identify some translationological problems in rendering Italian text into modern Arabic. This paper attempts to address these problems and explain the technical solutions the author adopted in his translation, which he believes can solve these problems. In his translation of Dante’s the author believes that Dante’s Vita Nuova is a literary text that requires a very particular treatment, especially hermeneutic and interpretative, which consequently leads to the confirmation that some literary works will always need to be manipulated in translation. Keywords: Dante Alighieri's Vita Nuova, translation problems, hermeneutic and interpretative techniques.
Sulle origini della terminologia teatrale araba
in O. Durand, G. Mion, Una presenza non un ricordo. Studi di Lingua e Letteratura Araba in memoria di Sameh Faragalla, Arabeschi n. 3, Aracne, Roma, 2013
Il presente articolo è un contributo, basato su una ricerca più ampia in gestazione, sulla terminologia tecnica teatrale in uso presso i primi drammaturghi arabi.
Pūl Buwlz wa ‘uzlat Ṭanğa di Mohammed Shukri: Problemi di traduzione dall'arabo all'italiano
La tesi presentata in queste pagine ha per oggetto il libro Pūl Buwlz wa ‘uzlat Ṭanğa, testimonianza dello scrittore marocchino Mohamed Choukri sulla vita di Paul Bowles, musicista, autore e traduttore letterario americano, di sua moglie Jane Auer, e di alcuni personaggi del loro entourage.L'obiettivo di questa tesi è fornire un paradigma metodologico per la traduzione dell'intero libro, attraverso continui confronti della mia traduzione, realizzata solo per una parte del libro, con le due precedenti, rispettivamente in francese e in spagnolo, e con gli strumenti teorici a mia disposizione.
IL CAMALEONTE NELLA POESIA ARABA
quaderni di studi arabi, 2019
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