La topografia antica del Vaticano (original) (raw)

Un destino di marginalità: storia e topografia dell'area vaticana nell'antichità

in C. PARISI PRESICCE – L. PETACCO (a cura di), La Spina. Dall'Agro Vaticano a via della Conciliazione (cat. della mostra - Musei Capitolini - 22 luglio 2016 – 8 gennaio 2017), Roma 2016, 21-29, Gangemi Editore spa, ISBN 9788849233209

Topography and monumental History of the Vatican Area between Iron Age and Late Antiquity

Senza templi, tra una casa ed una bottega. Note di topografia del sacro nell’Atene di età classica, in F. Fontana (a cura di) Sacrum facere , Trieste, pp. 95-118

in F.Fontana (a cura di), Sacrum facere, Atti del I seminario di Archeologia del Sacro, trieste 17-18 febbraio 2012, trieste, Edizioni dell'Università 2013

VIII, 296 p. ; 24 cm. (Polymnia : studi di archeologia ; 5) ISBN 978-88-8303-507-4 1. Sacro -Impiego [dell'] archeologia -Atti di congressi 2. Fontana, Federica 211.0901 (ed. 22) I testi pubblicati sono liberamente disponibili su: http://www.openstarts.units.it

Vaticano. I Mosaici antichi

Roma 2002, (FMR ed.), 2002

La collezione dei m osaici rom ani nei M usei Vaticani è una delle p iù antiche di questo genere: i prim i p a n n elli m usivi, in fa tti, en trarono nelle raccolte vaticane già a ll'inizio del Settecento e p e r lungo tem po, alm eno fino a tu tto l 'O ttocento, questa collezione costituì uno dei p rin cip a li repertori p e r a vvicinarsi alla conoscenza, allo studio e alla com prensione del mosaico antico. La situazione degli studi archeologici è oggi d ifferen te, come è ovvio considerando la q u a n tità di scavi com piuti non solo in Italia, m a in tu tto il M editerraneo e n ell'area europea che aveva assorbito l 'influenza cidi arale ellenistivo-rom ana. A ttu a lm en te chi si accosta al mosaico rom ano deve tener conto di un corpus di opere sconfinato p e r am piezza e varietà. Non ci si p u ò p iù lim itare, p erta n to , alle collezioni vaticane e neanche bastano ({nelle rom ane, anche se continuano a ritro va rsi in tu tti i m anuali eli arte antica alm eno un paio di esem plari vaticani: Tasàrotos òikos, il "p a vim en to non s p a zza to ", copia del II secolo d.C . da un originale ellenistico descritto da Plinio il Vecchio, 1 e i g ra n d i mosaici con gli atleti dalle Terme di C aracolla.2 Senza questa collezione, d 'a ltra p a rte , ren o rm e sviluppo delle conoscenze a ttu a li e lo stesso gusto p e r tale p a rtico la re tecnica artistica non sarebbero com prensibili. L 'interesse della raccolta, dunque, non risiede solo nell im p o rta n za delle opere d a l p u n to di vista stretta m en te archeologico, m a ancor più nella sua storia collezionistica, in q u ell'intreccio cioè f r a il m u ta re del gusto nelle varie epoche e le m o tivazioni storiche e ideali che spinsero a raccogliere i vari m osaici. U nicam ente p ro va n d o a ripercorrere la tessitura di questo int reccio si p u ò fa r e em ergere il significato delle scelte espositive e collezionistiche nel quadro cult urale della R om a pontificia . In età m o d ern a , a p a rtire d a l R inascim ento, il m osaico era sem pre stato a p p rezza to p e r la brillantezza della sua policrom ia, nonché p e r le sue qualitèi (li resistenza in confronto con la p iù fr a g ile tecnica pitto rica . T utta via , nella considerazione com une, esso veniva messo in secondo p ia n o rispetto a quelle che erano ritenute le a rti m aggiori, cioè la scu ltu ra , la p ittu r a e l 'a rch itettu ra . In altre p a ro le il mosaico non era considerato in m aniera a u tonom a, m a p iu tto sto veniva in q u a d ra to nella tra tta zio n e della p ittu ra o, p iù ra ra m en te, d e ll'a rch itettu ra con (padelle conseguente am biguità. Senza risalire troppo indietro nel tem po, si può notare che un interesse p iù specifico p e r il mosaico inizia a fa r s i evidente nel corso del Seicento sia nel m ondo degli stu d i a n tiq u a ri, sia in (giello del collezionism o. E p a rtico la rm en te significativo, p e r esem pio, che un collezionista di an tichitèi fa m o so come il cardinale Camillo M assimo nel suo p a la zzo rom ano alle Q uattro F ontane avesse una sala delta "d e ' m u sa ici", in cuiassiem e a una quindicina di dip in ti m oderni e a una dozzina di a ffresch i a n tichi -nel 1677 era registrata una decina (li m osaici.2 Il nucleo rim arrà p e r lungo tem po il pili cospicuo di Rom a e m a n terrà la sua ca ra tteristica unitèi anche a ttra verso le vicissit u dini e gli sm em bram enti della raccolta, tanto che -ancora nel 1744 -a P alazzo M assimo alle Colonne occupava una cam era d etta a p p u n to de m usaici . I p a n n elli m usivi del cardinale, così come la (piasi totalità (lei mosaici nelle collezioni d e ll'epoca, erano di lim itate dim ensioni e venivano esposti alle p a re ti in modo non molto d ifferen te d a i quadri dipinti, a volte anche inseriti in ricche cornici dorate. Si tr a tta v a di una specie (li conferm a {n atica della concezione corrente a ll'epoca, gièi ben sin tetizza ta d a l Vasari, il quale classificava la tecnica m usiva come una specie ili p ittu ra . 1 E invece a ll'inizio del secolo successivo, al 1711 p e r la precisione, che risale l 'ingresso nelle raccolte vaticane del prim o g ru p p o di m osaici. L a collezione (li antichitèi si era svilu p p a ta a p a rtire d a l 1506, (lata della scoperta del Laocoonte, con il ca ra ttere di una collezione p r iv a ta , anche se visitata da un pubblico f orm a t o d a ll'élite della nobiltà, degli artisti e degli eru d iti d e ll'ep o ca .■' N el clima controriform istico della seconda m età del C inquecento e p er tu tto il Seicento i pontefici si erano disinteressati al collezionism o di a n tich ità , m a nel nuovo clima culturale d e ll'inizio del Settecento, l 'interesse pontificio p e r l 'arte a n tica a veva ripreso fo r z a . R apa Clem ente X I A lbani (1700-1721 ) a veva incaricato m onsignor Francesco B ianchini di costituire, n e ll'a rea del Cortile delle S ta tu e (com e si ch iam ava allora l 'a ttu a le Cortile O ttagono) e negli am bienti circostanti, un "Museo Ecclesiastico" che illustrasse a ttra verso i m onum enti la storia della C h iesa /' Benché il progetto fo sse sta to a ccantonato dopo pochi a n n i a causa di g ra v i difficoltà politiche e f ina nzia rie, Bia n ch in i aveva fa tto in tem po a raccogliere un discreto nucleo di antichitèi. Egli non era mosso da alcun p articolare interesse artistico o estetico, m a p iu tto sto era sta to g u idato nelle sue scelte d a ll'ottica dello storico, come era n a tu ra le d a te le fin a lità del nuovo museo. Q uando nel 1711 venne alla luce una serie di m osaici d a ll'A ventino, nei {n essi di S a n ta Sabina, B ianchini ne f u im m ediatam ente in fo rm a to nella sua qualità di Pagina (> Mosaico (/('//'asàrotos òikos o "pavimento non spazzino", particolare con i resti di banchetto. Museo Gregoriano Profano. Pagina 9 Mosaico con paesaggio esotico e animali. Masco Profano, Sala iIelle Nozze Aldobrandino. E probabile si tratti di un quadro musivo della prima metà del II secolo d.C., che venne completamente rifatto sul modello antico. Pagina IO La Sala Rotonda progettata ila Michelangelo Simonetli nel I7IÌ0 circa. Al centro del pavimento musivo proveniente dalle Terme di Otricoli è collocata la monumentale vasca di porfido dalla Domus Aurea. Intorno, statue di imperatori e membri della famiglia imperiale e divinità decorano le nicchie. Museo Pio-Clementino.

M. Amodio, La topografia e la storia del cristianesimo antico, in A. Giudice-G. Rinaldi (edd.), Fonti documentarie per la storia del cristianesimo antico, Roma 2014, pp. 129-157.

Finito di stampare nel novembre 2014 da Grafiche VD srl, Città di Castello (PG) isbn 978-88-430-7200-2 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. studi superiori / 935 studi religiosi I lettori che desiderano informazioni sui volumi pubblicati dalla casa editrice possono rivolgersi direttamente a: Carocci editore Corso Vittorio Emanuele ii, 229 00186 Roma telefono 06 42 81 84 17 fax 06 42 74 79 31

S. De Togni, A. Melega, “Nuovi contributi per lo studio della topografia religiosa di Ostia tardoantica”, in Seminari di topografia antica e medievale per Letizia Pani Ermini, a cura di D. Cavallo, L. Migliorati, F.R. Stasolla, Roma 2020, pp. 1-19.

Seminari di topografia antica e medievale per Letizia Pani Ermini, Atti della giornata di studi (Roma, 4 dicembre 2018), a cura di D. Cavallo, L. Migliorati, F.R. Stasolla, Roma, 2020

A questo pro posito si intende ri cordare il catalogo dei luoghi di culto di Ostia an ti ca, curato da Fran,•oise Van Haepcren; cfr. VAN HAEPEREN 2019. s l'EFi\NO D E T OGN I-Ai.ESSi\NPHO M EI.EGi\ Si rende pre limin armente necessaria un a sintetica puntu alizzazion e sulle questioni re-lati\ e ai termini di urbs e suburbium a Ostia. Com 'è noto, il primo nucleo dell a città è costituito dal cd. "castrom"\ tisalente al IV secolo a.C. : si tratta di un'area di ca. 2,5 ha, attorno alla quale si sviluppò un suburbio a carattere polifunzionale.

Prima di Salernum. Appunti di topografia antica

in S. De Caro, F. Longo, M.Scafuro, A.Serritella (a cura di), Percorsi. Scritti di Archeologia di e per Angela Pontrandolfo, Paestum 2017, pp. 253-267.

PERCORSI 2 CO PIA AU TO RE . VIE TA TA LA DIF FU SIO NE .

Altari, patronati, opere d’arte al tempo degli abati. Un saggio di topografia sacra

La Badia di Sansepolcro nel Quattrocento, 2012

Pianta della chiesa con ricostruzione ipotetica della disposizione degli altari nel Quattrocento (realizzata con la collaborazione di Andrea De Marchi; elaborazione grafica di Cristina Antonelli). ALTARI, PATRONATI, OPERE D'ARTE 3 Legenda Le date tra parentesi subito dopo i titoli delle cappelle si riferiscono alla fondazione, costruzione o prima documentazione delle stesse. Altre date indicano la più antica attestazione di successivi patronati o titoli.