Angelo Colocci (Jesi [Ancona], 1474 - Roma, 1549) (original) (raw)
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per le evoluzioni e i contatti relativi all'area romanza; la raccolta e la disamina di testi poetici di vario genere, con un interesse specifico per l'indagine intorno al tema del riso e della facezia e il correlato oggetto poetico dell'epigramma (si vedano complessivamente Convegno su una sintesi in Bernardi 2010). a questo si aggiunge una non esigua produzione poetica in proprio (latina e volgare) che costituisce l'unica parte, per cosí dire, "emersa" -per quanto decisamente postuma -dell'opera colocciana: nel 1772, l'abate marchigiano giovan francesco lancellotti pubblicò infatti a Jesi, con un interessante commento, molte delle Poesie italiane e latine di mons. Angelo Colocci, che egli aveva tratto dai suoi sparsi autografi conservati presso la Biblioteca Vaticana.
Carlo pulsoni 1. Il ms. Vat. lat. 4787 (da qui in avanti V 1 ) è un codice miscellaneo, cartaceo, del XV secolo, che contiene la produzione volgare del petrarca (Canzoniere e Trionfi), oltre ad alcuni testi, in larga parte adespoti, sparsi lungo le 194 carte 2 . V 1 è stato scritto di suo pugno da Niccolò Colocci, padre del famoso umanista iesino angelo (jesi, 1474 -Roma,1549) vescovo di Nocera dal 1537 e benemerito studioso e collezionista di libri antichi, specie di lirica romanza delle origini, alcuni dei quali, preziosissimi, sono giunti fino a noi, superando le traversie del tempo, proprio in grazia della sua cura bibliografica 3 .
Per la biblioteca e la biografia di Angelo Colocci: il ms. Vat. lat. 4787 della biblioteca Vaticana
marco bernardi corrado bologna carlo pulsoni 1. il ms. vat. lat. 4787 (da qui in avanti V 1 ) è un codice miscellaneo, cartaceo, del Xv secolo, che contiene la produzione volgare del petrarca (Canzoniere e Trionfi), oltre ad alcuni testi, in larga parte adespoti, sparsi lungo le 194 carte 2 . V 1 è stato scritto di suo pugno da niccolò colocci, padre del famoso umanista iesino angelo (jesi, 1474 -roma,1549) vescovo di nocera dal 1537 e benemerito studioso e collezionista di libri antichi, specie di lirica romanza delle origini, alcuni dei quali, preziosissimi, sono giunti fino a noi, superando le traversie del tempo, proprio in grazia della sua cura bibliografica 3 . nella sua biblioteca angelo conservò con affettuosa premura il petrarca paterno, e su di esso studiò, forse in fasi successive della vita, anche tenendo sott'occhio altri esemplari rilevanti: anzi, come risulta da appunti di lavoro inequivocabili (sui quali si tornerà), a un certo momento della sua maturazione filologica, difficilmente determinabile, ma verosimilmente successivo all'autunno 1 il presente lavoro nasce dalla stretta collaborazione dei tre autori. nell'ambito di tale concezione unitaria, tuttavia, il paragrafo 1 va attribuito a corrado bologna, il paragrafo 2 a carlo pulsoni, i paragrafi 3-5 a marco bernardi. Questo contributo rappresenta la prima tappa di una più ampia ricerca -i cui risultati saranno più estesamente esposti in altra sede -sul materiale della biblioteca di colocci variamente correlato con gli interessi petrarcheschi dell'umanista. 2 la tavola del codice in m. vattasso, I codici petrarcheschi della Biblioteca Vaticana, città del vaticano 1908 [rist. 1960] (studi e testi 20), pp. 50-53, pp. 50-52. 3 su angelo colocci sono fondamentali i lavori di vittorio fanelli, Ricerche su Angelo Colocci e sulla Roma cinquecentesca, città del vaticano 1979 (studi e testi 283); f. ubaldini, Vita di Mons. Angelo Colocci. Edizione del testo originale italiano, barb. lat. 4882, a cura di v. fanelli, città del vaticano 1969 (studi e testi 256), e gli Atti del Convegno di studi su Angelo Colocci (Jesi 13 -14 settembre 1969. Palazzo della Signoria), jesi 1972, ai quali andrà aggiunto il volume Angelo Colocci e gli studi romanzi, a cura di c. bologna e m. bernardi, in corso di stampa nella collana Studi e Testi della biblioteca vaticana.
Giovanni Antonio Cucchi (1690-1771)
Università degli Studi di Milano, 2023
Catalogo delle principali opere note di Giovanni Antonio Cucchi (1690-1771), nato a Campiglia Cervo – frazione gli Ondini – e morto a Milano. Rispetto all'ultima tesi sul pittore redatta nel 1995-1996, sono riuscito ad aggiungere al catalogo del pittore un discreto numero di dipinti fino ad oggi assegnati ad altri pittori od a sconosciuti artisti. Ringrazio tutte le istituzioni che hanno appoggiato questa mia ricerca.
Giulio Beloch a Lecce (giugno 1907)
Tra le carte e i documenti utili per una biografia di Giulio Beloch, il grande storico dell'antichità (Nieder-Petschkendorf, Slesia prussiana [oggi Pieszków, Polonia], 1854 -Roma, 1929, raccolti da chi scrive in più di vent'anni (e miracolosamente o, forse sarebbe meglio dire, ardimentosamente salvati dalle rovine causate alla sua casa a L'Aquila dal devastante terremoto del 6 aprile 2009), sette risultano in relazione ad un'ispezione scolastica «nelle provincie meridionali» ed in particolare a Lecce, affidata nel 1907 all'illustre studioso ( dall'allora Ministro della Pubblica Istruzione (III Gabinetto Giolitti), Luigi Rava.
Domenico Antonino Conci (1936-2008)
2013
In ogni tempo e in ogni spazio «l'esistenza del nomade dipende esclusivamente dall'orografia superficiale del territorio e, soprattutto, dall'avvicendarsi degli eventi meteorici, ampiamente intesi. Egli, di norma, non ha bisogno alcuno di radicamenti, fisici o psichici che siano, né per l'economia dei viventi, né per quella dei morti, quindi non tende a coltivare la terra e non scava il suolo per innalzare costruzioni su inamovibili fondamenta, sognando un'eterna permanenza in vita e dopo la morte» 1 .
Ricordando Cesare Conci (Rovereto 26 aprile 1920 - Milano 11 maggio 2011)
Natural History Sciences, 2012
In memory of Cesare Conci (Rovereto, April 26th, 1920 – Milano, May 11th, 2011) The biography and scientific activities of Prof. Cesare Conci are here summarized. Prof. Conci was the curator of invertebrate zoology of our museum from 1957 to 1964; then he became the Director of the same institution until 1981. He was primarily an entomologist, but he also had a very deep knowledge of natural sciences and contributed to the advancement of Italian speleology and biogeography. He was a skilful researcher both in the lab and in the field, and supported information sharing and collaboration as productive working strategies. Prof. Conci also promoted the scientific associationism that strongly contributed to the diffusion and progress of naturalistic knowledge in the second half of the 20th century. A list of taxa described by Prof. Conci, as well as one of taxa dedicated to him, and honouring his scientific work, are provided. Finally, all Conci’s publications are reported.
BERNARDI Gli studi e i canzonieri romanzi di Angelo Colocci RR 87 2020
Poesia in volgare nella Roma dei papati medicei (1513-1534), a cura di F. Pignatti, 2020
L'articolo fa il punto sui possessi librari e sugli studi di Angelo Colocci intorno alle diverse tradizioni liriche romanze (iberica, occitanica e italiana) dando conto non solo di studi recenti, ma anche di alcune inedite novità, come il possesso di un autografo dei Documenti d'Amore di Francesco da Barberino e di un canzoniere perduto di lirica italiana del XV secolo. Vengono inoltre sistematicamente confrontati per la prima volta i contenuti dei due codici Vat. lat. 4823 e 3217.