"La nave, lo spazio e l'Altro. L'eterotopia della nave nella letteratura e nel cinema", Mimesis, Milano-Udine, 2016 (original) (raw)

Le eterotopie, secondo l’analisi di Michel Foucault, sono gli “spazi altri”, separati, cioè, dal normale contesto quotidiano, “una specie di contestazione mitica e reale dello spazio in cui viviamo”. Dopo aver analizzato come eterotopie luoghi anche molto diversi fra loro (come le biblioteche, i giardini, le colonie, i villaggi vacanze, le cliniche psichiatriche, le prigioni) lo studioso francese afferma, in un fugace accenno, che la nave è “l’eterotopia per eccellenza”, connotandola come un grande scrigno di sogni e di immaginazione. Da qui prende le mosse questo libro: l’autore si propone infatti di analizzare lo spazio della nave in alcune opere letterarie – dall’antichità alla contemporaneità – e cinematografiche, scelte in modo libero e antigerarchico, divise in cinque grandi tipizzazioni, precedute da un “prologo” antico e seguite da un “epilogo” postmoderno: navi emigranti e dell’esilio; navi dell’avventura; navi “infernali”, mostruose e spettrali; navi della ricerca e dell’erranza; navi ferme e in disarmo. Vedremo, quindi, con uno sguardo attento alle dinamiche sociali, come funziona l’eterotopia in queste navi diversissime fra di loro (e se essa può configurarsi sempre come un “serbatoio di immaginazione”) e come cambiano, a seconda dell’epoca e della tipologia analizzate, i luoghi che la stessa nave mette in comunicazione.