• «Occhi limpidi e cuore puro». La storia dell’arte raccontata ai ragazzi da Guido Edoardo Mottini, in «History of Education and Children’s Literature», IV/2 (2009), pp. 167-195 (original) (raw)
Predella pubblica ogni anno due numeri online e due numeri monografici a stampa / Predella publishes two online issues and two monographic print issues each year Tutti gli articoli sono sottoposti alla peer-review anonima / All articles are subject to anonymous peer-review ! Stefano Bottari e l'insegnamento della storia dell'arte nella scuola italiana (con un'appendice di tre lettere di Carlo Ludovico Ragghianti) Among Italian art historians active between the two world wars, Stefano Bottari was one of the most involved in the popularization of art history in the school. Starting from lesson of Matteo Marangoni and Benedetto Croce, he wrote about the method and efficacy of teaching. Author of a successful and appreciated manual of Art History, published in the first edition in 1937, he shared some of methodological principles also with Carlo Ludovico Ragghianti. In the mid-sixties, he expressed his position in favor of art schools and their renewal following the tradition focused on the materials of Italian artistic culture.
2020
LA SIEPE DI SMERALDO collana di testi e critica per ettore cozzani direttore antonio zollino La siepe di smeraldo, titolo di un'opera di Cozzani e della nostra collana, rappresenta emblematicamente un limite e un valore: un valore da proteggere e tramandare e un limite entro cui l'autore spezzino scelse di chiudersi e al tempo stesso di liberarsi. Con questa collana intendiamo dare voce, senza enfasi e senza pregiudizi, agli studi da troppo tempo accantonati su Ettore Cozzani, proponendoci inoltre di ripubblicare alcune sue opere che non meritano di rimanere sepolte negli scaffali delle biblioteche. tore Cozzani» della Spezia per la fattiva collaborazione nella preparazione e realizzazione del convegno: a queste e alla stampa degli atti hanno generosamente offerto un fondamentale contributo la Fondazione Cariplo di Milano e la Fondazione Carispe della Spezia. Un particolare ringraziamento va a Giuseppe Virelli per l'assistenza fornita nella composizione del presente volume.
2016
Con Stefano siamo diventati amici al tempo del dottorato a Bologna, quando lui già studiava Melozzo, concentrandosi sulle esperienze della sua formazione, e io mi occupavo di Daniele Crespi, uno dei protagonisti del primo Seicento lombardo. Nonostante la lontananza dei temi, tra la biblioteca dell'istituto e i portici di via Zamboni capitava di tanto in tanto di parlare delle nostre ricerche, ed è anche per ricordare quei mesi e quelle conversazioni che mi piace, in quest'occasione, ritornare per un istante al pittore su cui già allora lavoravo.
Predilette, e saccheggiate, da Bembo per l'arte della variazione, amate dal Cinquecento per le suggestioni platonizzanti, lette e commentate con ammirazione nei secoli -da Varchi a De Sanctis -per l'eleganza e l'alto impegno formale, le canzoni degli occhi hanno però avuto relativamente scarsa fortuna nel rinnovamento degli studi petrarcheschi che data approssimativamente dagli anni Ottanta del secolo scorso. Mentre si ridefiniva la storia del Canzoniere anche in rapporto alle altre opere, mentre altri testi chiave della raccolta venivano riletti e interrogati alla ricerca di relazioni intertestuali e intratestuali e del loro significato profondo, le cantilene -se si eccettua un'elegante lectura di Bonora ancora sulla linea dell'interpretazione tradizionale 1giacevano quasi incompulsate.