Il “Liber iurium” di Lodi, in "Comuni e memoria storica. Alle origini del comune di Genova, Atti del convegno (Genova, 24-26 settembre 2001)", a cura di D. Puncuh, pp. 149-169 (original) (raw)

Introduzione a I libri iurium del comune di Bologna

in I libri iurium del comune di Bologna. Regesti, a cura di A.L. Trombetti Budriesi e T. Duranti, 2 voll., Bologna-Selci Lama 2010 2 [Istituto per la Storia di Bologna -Testi, Nuova serie -n. 14], I, pp. XIX-LXXXI L'ampia 1 tipologia diplomatistica dei libri iurium ha interessato gli storici, nel tempo, secondo diversi punti di vista. A lungo, i registri dei comuni italiani sono stati considerati sostanzialmente dei contenitori di documenti da analizzare nei loro contenuti specifici, cospicui forzieri a cui attingere per ricerche specifiche, tralasciando, dunque, di riflettere accuratamente sulla modalità di formazione e sulla complessità delle raccolte. In tempi più recenti, è emersa, invece, l'opportunità di analizzare i libri iurium nel loro complesso, mettendo in luce l'esigenza di prendere in considerazione l'unità archivistica, dotata di caratteristiche diplomatistiche proprie, da non trascurare da parte di chi voglia affrontare fonti tanto ricche quanto complesse.

Margheritella. Il più antico liber iurium del comune di Viterbo, Roma, Istituto storico italiano per il Medio Evo, 1997 (Fonti per la storia dell’Italia medievale. Antiquitates, 6)

In questo volume si pubblica in edizione critica il più antico liber iurium del comune di Viterbo. L’edizione (pp. 1-88) è corredata da un’introduzione (pp. I-XLIII) e da un indice dei nomi di persona e di luogo e delle cose notevoli (pp. 89-118). Nell’introduzione, in particolare, si ricostruiscono le vicende che portarono alla realizzazione del cartulario, contestualizzandolo nel quadro della vita politica e istituzionale del comune di Viterbo e in quello più ampio del conflitto tra Federico II e il papato degli anni Quaranta del XIII secolo, nel quale la città laziale fu direttamente coinvolta. Si analizza inoltre la complessa e articolata tradizione dei documenti trascritti sul cartulario, giungendo a ipotizzare, attraverso un minuzioso lavoro di recensio, l’esistenza in origine di tre manoscritti di uguale contenuto: un primo dipendente direttamente dai documenti originali allora conservati nell’archivio del Comune, e altri due redatti contemporaneamente sulla base di quello.

Libri di comunità locali nella Liguria della prima età moderna, in Scritture e potere, a cura di I. Lazzarini, in «Reti Medievali - Rivista», 9 (2008), pp. 1-22, www.rivista.retimedievali.it.

Scritture e potere, a cura di I. LAZZARINI, in «Reti Medievali - Rivista», 9 (2008), pp. 1-22., 2008

Firenze University Press Scritture e potere. Pratiche documentarie e forme di governo nell'Italia tardomedievale (XIV-XV secolo) a cura di Isabella Lazzarini Estratto da Reti Medievali Rivista, IX -2008 RM Reti Medievali Libri di comunità locali nella Liguria della prima età moderna di Paola Guglielmotti

I libri iurium dei Comuni delle Marche, in "Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l'Umbria", CIV/2 (2007), pp. 91-108

I cartulari comunali di città delle Marche sono sei: quelli di Osimo, Iesi, Camerino, Fermo, Ascoli Piceno, Fabriano. Cinque civitates, sedi di vescovo, e un castrum, Fabriano. Ad epoca più recente risale la stesura del cosiddetto 'Libro Giallo' di Ancona, che per questo motivo, essenzialmente cronologico, non prenderemo in considerazione.