La morale dimenticata delle merci (Interview) (original) (raw)
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Mai la merce sfamerà l'uomo (8) -Grandiosa, non commestibile civiltà
1954
Quanto alla eternità, lasciamo stare il fatto che non è eterno nel senso cosmico sicuramente, e non è eterna nessuna delle specie che su di esso allignano e neppure la umana. Si tratta di vedere se il ciclo degli scambi tra l'ambiente naturale con le sue riserve di materia-energia e la specie vivente tende a raggiungere un'armonia di equilibrio dinamico (teoricamente indefinita), o tende a cadere in un progressivo sbilancio e quindi a divenire insostenibile, in tempo storico, determinando regressione e fine della specie.
Mai la merce sfamerà l'uomo (11) - Mai la merce sfamerà l'uomo
La dottrina della rendita conduce direttamente alla condanna del mercantilismo, della distribuzione secondo scambi di equivalenti, che sola lascia afferrare quale è la vera e sola istanza, la rivendicazione una ed unitaria della rivoluzione comunista e del suo partito di classe. La dottrina della rendita è indispensabile per giungere alla condanna senza attenuanti dei postulati, di falso socialismo, consistenti nell'utopia che la miseria sociale vada eliminata attraverso una purificazione della equazione di scambio, dalla quale debba espellersi lo "sfruttamento", la famigerata "exploitation", riducendo a zero il termine del plusvalore; togliendo la frode dal rapporto lavoro-merce-lavoro-moneta; lasciando vivere le forme, su cui gravita la condanna del lavoro; ossia la forma-merce e la forma-moneta, dunque la forma-salario. Non vi è altra via e soprattutto non vi è più rapida via, per sciogliere il problema storico della nostra epoca: la Russia è capitalismo non socialismo. Non solo l'assimilazione della geniale ricerca marxista sulla rendita agraria rende chiari i continui fendenti che nelle opere di Marx colpiscono il fantasma dell'equilibrio, della proporzionalità mercantile, ma rende incontrovertibile l'altro caposaldo per cui da sempre lottiamo: la struttura essenziale e irrevisionabile del marxismo esiste integra e conforme dai primi testi come la Miseria della Filosofia del 1847, agli ultimi e postumi a Marx.
Guittone morale. Tradizione e interpretazione
A cura di Lorenzo Geri, Marco Grimaldi, Nicolò Maldina e Maria Rita Traina. 🔗 https://bit.ly/2YUiIgo. Premessa di L. Geri, M. Grimaldi, N. Maldina, M. R. Traina. GUITTONE MORALE. TRADIZIONE E INTERPRETAZIONE. L. Leonardi, Guittone morale, o la precaria egemonia di un intellettuale rivoluzionario. I. TESTI, TRADIZIONE. A. Beretta, I sonetti morali di Guittone d’Arezzo nella tradizione manoscritta: appunti per una nuova edizione (con un saggio in appendice) - V. Brancato, Per una nuova edizione delle canzoni morali - M. R. Traina, Appunti sulle «Lettere» guittoniane (con una nota su Finfo) - R. Mercuri, Dante storico e critico della letteratura: Guittone (s)canonizzato. II. POLITICA, RELIGIONE, MORALE. L. Geri, La poesia religiosa di Guittone - C. Menichetti, Guittone e la lirica moralistica dei trovatori - A. Montefusco, Politica, religione e società: Guittone e i frati gaudenti - E. Fenzi, Guittone d’Arezzo, ovvero l’etica del «ben fare» V. Torregiani, Guittone d’Arezzo: le parole della politica - F. Fusaroli, Per il lessico morale di Guittone d’Arezzo “Amico” e “Filosofo” III. GUITTONE NEL TRECENTO. S. Finazzi, Le canzoni morali di un guittoniano della metà del Trecento: Gregorio d’Arezzo - M. S. Lannutti, «Ama chi t’ama». Petrarca interprete di Guittone. - F. Zinelli, Guittone civile: le canzoni di Bindo Bonichi (e altri episodi di guittonismo trecentesco). Indici.
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