Gli Slavi (2) Le Amazzoni erano le antiche Slave? (original) (raw)
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Le Signore dei Cavalli: le "amazzoni" capuane dell'Età del Ferro
Microsphera, 2021
Argumenta: Nel corso del suo plurimillenario rapporto con l’essere umano, il cavallo ha rivestito un ruolo di propulsore sociale e culturale: trasporti, migrazioni, agricoltura, guerra, sono ambiti in cui questo animale ha dato un contributo determinante alla storia umana. Questo apporto materiale ha contribuito a investire il cavallo anche di connotati spirituali, simbolici e magico-religiosi molto profondi e le tracce di tale preminenza di carattere sacrale sono disseminate in ogni angolo del globo, con particolare evidenza nelle culture delle popolazioni euroasiatiche. Spesso il cavallo è stato associato alla virilità e alla sfera del maschile, ma sono numerose le evidenze di una relazione stretta con l’universo femminile in miti, tradizioni e testimonianze archeologiche. È ad esempio il caso di alcune particolari sepolture femminili dell’Età del Ferro venute alla luce nella necropoli delle Fornaci dell’antica Capua, in Campania, che trovano corrispondenze simboliche e morfologiche con altre numerose tracce del rapporto tra donna e cavallo evidenziabili tra le popolazioni dell’antica Campania settentrionale. Nelle sepolture capuane, un attributo solitamente appannaggio delle tombe dei maschi-guerrieri - il “morso” dell’animale - è stato ritrovato in alcune inumazioni femminili insieme ad ulteriori testimonianze che rimandano inequivocabilmente a una profonda connessione tra donna e cavallo. Una relazione arcaica che collega gli antichi fondatori di Capua, culturalmente e spiritualmente, da un lato con il mondo Etrusco e dall’altro con i popoli italici appartenenti alla composita galassia linguistica indoeuropea, dalla valle dell’Indo al mondo celtico. ENG ABSTRACT: Over the course of its thousand-year relationship with humans, the horse has played a role of social and cultural propeller: transport, migration, agriculture, war, are areas in which this animal has made a decisive contribution to human history. This material contribution has contributed to investing the horse also with very deep spiritual, symbolic and magical-religious connotations and the traces of this sacral pre-eminence are scattered in every corner of the globe, with particular evidence in the cultures of the Eurasian populations. The horse has often been associated with virility and the sphere of the masculine, but there are numerous evidences of a close relationship with the female universe in myths, traditions and archaeological evidence. For example, this is the case of some particular female burials of the Iron Age that came to light in the necropolis of the Fornaci of ancient Capua, in Campania, which find symbolic and morphological correspondences with other numerous traces of the relationship between woman and horse that can be highlighted among the populations. of the ancient northern Campania. In Capuan burials, an attribute usually prerogative of the graves of male warriors - the "bite" of the animal - was found in some female burials along with further evidence that unequivocally refers to a deep connection between woman and horse. An archaic relationship that connects the ancient founders of Capua, culturally and spiritually, on the one hand with the Etruscan world and on the other with the Italic peoples belonging to the composite Indo-European linguistic galaxy, from the Indus valley to the Celtic world.
Ippolita rinascimentale: le Amazzoni americane nell’epica italiana
2014
Lo scopo di questo articolo è analizzare il mito delle Amazzoni del Nuovo Mondo nei poemi epici italiani del Rinascimento. L’ambito di studio va dalla scoperta dell’America fino alla prima metà del XVII secolo, in quanto oggetto di ricerca sarà la percezione del mito che seguì immediatamente le grandi scoperte geografiche. La prima parte presenta una storia del mito focalizzata in particolare sul ritardo, rispetto alle notizie che gli scrittori avevano a disposizione, nell’introduzione delle Amazzoni americane nei poemi. I poeti infatti non riescono né ad allontanarsi dalla tradizione classica, che voleva le Amazzoni posizionate per lo più in Asia ed Africa, né a prendere le distanze dall’auctoritas storica dei repertori di viaggio. Nella seconda parte vengono presi in considerazione i primi due poemi epici, completi e in italiano, interamente dedicati alla scoperta, che restano tra i più importanti del ciclo americano: il "Mondo nuovo" di Giovanni Giorgini (1596) e il "Mondo nuovo" di Tommaso Stigliani (1617, 1628). In queste opere le Amazzoni cominciano ad avere uno spessore letterario e gli autori riescono, in parte, a superare un approccio di totale subordinazione alle fonti storiografiche usando le guerriere per inserirsi nel dibattito sulle donne che era molto in voga in quegli anni. Nell’ultima parte si mette in luce come, nei poemi sull’America, le Amazzoni vengano utilizzate per raccontare la realtà italiana, più che per dare ai lettori l’idea di un’alterità lontana e sconosciuta. Le Amazzoni finiscono così con il rappresentare le categorie sociali del tempo, rispecchiando le identità politiche e culturali delle donne nelle corti rinascimentali e barocche.
Eracle, le Amazzoni e i «bei bocconcini»
Diacronie, 2015
Creative Commons License Diacronie Studi di Storia Contemporanea www.diacronie.it Risorsa digitale indipendente a carattere storiografico. Uscita trimestrale.
Storia della colonizzazione dell'Amazzonia
Il primo europeo che navigò nei pressi dell'estuario del Rio delle Amazzoni, fu il fiorentino Amerigo Vespucci. Nel 1499 il navigatore toscano, che si era separato dalle navi comandate da Alonso de Ojeda presso il fiume Damerara, in Guayana, si diresse verso sud, esplorando la costa del Nuovo Mondo fino al Cabo de San Agustin. Nelle sue lettere a Lorenzo di Pier Francesco de Medici, Vespucci descrisse due fiumi enormi che sfociano nell'oceano (riferendosi alle due bocche principali del Rio delle Amazzoni). Raccontò anche come vivevano i gruppi di nativi della zona. Vespucci fu quindi il primo relatore di geografia, popoli e fauna amazzonica. Secondo lui, gli indigeni erano numerosi, e vivevano in pace e armonia con la natura. Qui di seguito si riporta un passaggio di una delle sue lettere:
Le Amazzoni e la geografia della conquista da Alessandro a Pompeo
F. Gonzalez Ponce (ed.), La letra y la carta. Descripción verbal y representación gráfica en los diseños terrestres grecolatinos. Estudios en honor de Pietro Janni, Sevilla, 69-87, 2016
The paper examines the theme of Alexander's encounter with the Queen of the Amazons in Greco-Roman tradition. In particular, Pompey's fight with the Amazons in the area of the war against Mithridates allows us to understand the function of the myth, located in the areas that had been the scene of Macedonian and Roman expansion.
Presenze slave in Italia meridionale (secoli VI-XI)
sito internet: www.lavegliacarlone.it Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all'estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l'autorizzazione scritta dell'Editore Stampato nel mese di gennaio 2016 da Printì -Manocalzati (Av) PRESENZE SLAVE IN ITALIA MERIDIONALE (SECOLI VI-XI)
Il mito delle Amazzoni nell'opera barocca italiana, Milano, LED, 2015 (Cantar sottile, 4)
L’ambigua identità delle Amazzoni e la loro rivendicazione di un potere esclusivamente femminile hanno affascinato fin da subito il mondo operistico seicentesco, che ne ha sfruttato con prontezza il potenziale drammaturgico e spettacolare. La significativa ricorrenza, fra Sei e Settecento, di opere sul mito delle Amazzoni è stata più volte segnalata, ma finora mai studiata nella sua complessità, come avviene in questo lavoro. L’analisi di opere basate sulle stesse figure e sugli stessi nuclei narrativi permette di indagare il teatro musicale barocco attraverso punti di vista assai proficui e spesso inediti. Gli episodi scelti e le differenti configurazioni assunte dai medesimi consentono di evidenziare le specificità culturali e politiche dei vari contesti teatrali, dei singoli committenti, nonché di ripercorrere le evoluzioni della drammaturgia operistica in un importante arco cronologico. Inoltre, il caso specifico delle Amazzoni – guerriere che vivono in regni femminili autonomi e si scontrano con eserciti maschili – porta alla ribalta figure che nel dibattito dell’epoca simboleggiano la capacità femminile di governare stati e di maneggiare le armi, legittimando il potere delle donne e le donne al potere. Il volume, dopo una ricostruzione dell’immaginario storico e ideologico incarnato dalle mitiche virago in età moderna, analizza tempi, modi e presupposti che hanno determinato la fortuna dei singoli episodi del mito nel dramma per musica italiano e d’importazione oltralpina. Episodi che mettono in scena, grazie alla musica, il delicato e conflittuale rapporto fra amore e gloria, fra sesso, genere e potere, e in ultima istanza fra uomo e donna.
Gli Slavi nella Calabria bizantina
Per Rubbettino dirige la collana Società antiche. Storia, culture, territori. Tra le sue numerose pubblicazioni segnaliamo: Gerone II. Un monarca ellenistico in Sicilia (1977); La Calabria in età arcaica e classica. Storia economia società (1984), Tra l'Amato e il Savuto. I. Terina e il Lametino nel contesto dell'Italia antica, (1999); ha inoltre curato: I Brettii. Cultura, lingua e documentazione storico-archeologica (1995); Sugli studi bizantini (1995); Tra l'Amato e il Savuto. II. Studi sul Lametino antico e tardo-antico (1999); L' arte di Asclepio. Medici e malattie in età antica e tardo-antica (2008); La Calabria tirrenica nell' antichità. Nuovi documenti e problematiche storiche (2008); con S. Mancuso, Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale, 2011; con M. Intrieri, Sulla rotta per la Sicilia: l'Epiro, Corcira e l'Occidente (2011). Una riflessione a più voci sulla centralità della Calabria nell'ampio contesto del Mediterraneo dall'antichità ai nostri giorni, declinata di epoca in epoca attraverso specifiche esperienze di contatti fecondi tra saperi, culti, dottrine, attività; di circolazione di uomini e beni nel diverso articolarsi degli assetti sociali ed economici delle varie comunità e delle varie categorie professionali; dei problemi di convivenza all'interno della regione di molteplici etnie stanziali (Greci, Arabi, Armeni, Slavi, Albanesi) e della loro armonizzazione nei provvedimenti amministrativi dei governi del tempo; delle esperienze di esilio e di immigrazione recenti e recentissime, riconsiderate nella prospettiva di una ricomposizione della complessa identità regionale e di un ripensamento critico dello sviluppo sostenibile delle sue risorse umane e materiali. Rubbettino La Calabria nel Mediterraneo. Flussi di persone, idee e risorse Atti del Convegno di Studi (Rende, 3-5 giugno 2013) a cura di Giovanna De Sensi Sestito Rubbettino © 2013 -Rubbettino Editore 88049 Soveria Mannelli -Viale Rosario Rubbettino, 10 -tel (0968) 6664201 www.rubbettino.it