Significante fluttuante, inconscio tecnologico e soggetto digitale (original) (raw)
Related papers
CFP n. 11 - L'Inconscio digitale
2021
L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi Call For Papers n. 11: L’inconscio digitale Nel 2015 Derrick de Kerckhove ha definito come «inconscio digitale» il fenomeno tecnologico dei cosiddetti Big Data che consentono di archiviare e analizzare la nostra sfera pubblica e privata. Il sociologo belga lo ha interpretato, in un senso genericamente freudiano, per evidenziare come questo nuovo tipo d'inconscio «guida e indirizza i comportamenti» socializzando, per mezzo della Rete, molti aspetti della dimensione “individuale”. Alcuni autorevoli psicoanalisti si sono confrontati con tale definizione criticando la pertinenza dei riferimenti di de Kerckhove a quello che si può definire come un inconscio autenticamente freudiano. Molti altri studiosi, senza rifarsi alla psicoanalisi, evocano un inconscio implicito, relativo a informazioni personali, che sono usate da terzi in modo inconsapevole o solo parzialmente consapevole. L’analogia tra l’istanza freudiana e la rete potrebbe proseguire sul piano dell’archiviazione: entrambe conserverebbero indefinitamente i dati ricevuti e aggirerebbero qualunque desiderio di cancellazione, come mostrano, su piani diversi ma confrontabili, da un lato la rimozione e dall’altro le battaglie legali per il diritto all’oblio. Possiamo, tuttavia, parlare della relazione tra inconscio psicoanalitico e digitalizzazione anche in un altro senso particolarmente attuale. Infatti, gli strumenti digitali sono diventati, nell'ultimo anno, una condizione di possibilità tecnologica per l'indagine del classico inconscio psicoanalitico. Pensiamo alla pratica delle sedute a distanza, che si sono imposte anche nei più classici setting freudiani a causa della recente emergenza sanitaria e del conseguente distanziamento sociale. Il prossimo numero della nostra rivista vuole indagare questi due grandi ambiti, che hanno recentemente articolato il rapporto tra inconscio e digitale sullo sfondo della pandemia. Pertanto, invitiamo le studiose e gli studiosi interessati a questi e ad altri temi correlati a sottoporci le loro proposte d’articolo per la parte monografica. Ricordiamo, inoltre, che ogni numero della rivista riserva una sezione alla discussione di argomenti vari, inerenti l’inconscio e temi a esso collegati, con particolare riguardo a questioni e problemi affrontati nei precedenti numeri, e una alle note critiche di volumi sull’argomento. L’inconscio. Rivista Italiana di Filosofia e Psicoanalisi è una pubblicazione online con revisione a doppio cieco. L’inconscio pubblica articoli in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Ogni numero si divide in quattro parti: un’intervista a uno studioso di chiara fama, una sezione monografica, una di varia dedicata alla discussione generale e un’appendice di note critiche. L’inconscio ha pubblicato, tra gli altri, contributi di Lucilla Albano, Sergio Benvenuto, Fabio Ciaramelli, Francesco Conrotto, Nadia Fusini, Carlo Ginzburg, Romano Luperini, Bruno Moroncini, Francesco Napolitano, Felice Papparo, Jacques Rancière, Élisabeth Roudinesco, Pierangelo Sequeri, Yannis Stavrakakis, Francesco Saverio Trincia. Gli studiosi interessati possono inviare il loro contributo all’indirizzo mail inconscio.rivista@gmail.com, insieme a un abstract in inglese (massimo 600 caratteri, spazi inclusi), a cinque parole chiave in inglese e a una breve nota biobibliografica (massimo 400 caratteri). La lunghezza massima dei contributi è fissata per le tre sezioni della rivista come segue: – monografica: massimo 40000 caratteri, spazi inclusi; – varia: massimo 20000 caratteri, spazi inclusi; – note critiche: massimo 10000 caratteri, spazi inclusi. Tutti i contributi proposti alla rivista devono essere inediti; qualora accettati per la pubblicazione, non possono essere riprodotti altrove senza previo consenso da parte della redazione. Tutti le proposte sono sottoposte a double blind peer review, il cui risultato sarà comunicato agli autori dalla redazione via mail. Gli articoli non conformi alle norme redazionali e non redatti secondo il modello della rivista non saranno considerati per la pubblicazione. Le norme redazionali e il modello di redazione del testo sono entrambi reperibili e disponibili per il download sulle pagine: http://www.inconsciorivista.it https://wwwunical.academia.edu/LinconscioRivistaItalianadiFilosofiaePsicoanalisi (sezione “Drafts”). La scadenza per la proposta dei contributi è fissata al 15 giugno 2021.
Crisi del soggetto e malinconia tecnologica
Per quanto possa essere in crisi, il soggetto non è scomparso e in bioetica emerge con un imprescindibile portato veritativo. Tutti i progetti che ne sostanziano la riflessione nascono, infatti, da una sorta d’insoddisfazione per ciò che l’uomo stesso è, per la sua condizione attuale, il suo presente. Così, la crisi del soggetto finisce per essere per certi aspetti nascosta e per altri amplificata dalla tecnologia. Nella misura in cui ricerca un’‘altra’ condizione umana, quest’ultima possiede un andamento malinconico e l’uomo che le si affida, invece che superare la sua crisi, finisce per scoprirne la vera natura. Accostando la riflessione bioetica all’affascinante meditazione che Michel Foucault ha proposto del percorso dei Cinici e della sovranità individuale, il presente contributo si propone di delineare una risposta alla crisi della soggettività contemporanea all’altezza dell’imperfezione umana. --- Despite being in crisis, the subject has not disappeared and in bioethics it emerges with an inescapably laden veritative. All the projects which substantiate reflection arise, in fact, from a sort of dissatisfaction with what human being is, his actual condition, his present. Therefore, the crisis of the subject ends up being hidden in some respects, and amplified in others by technology. Insofar as it searches for ‘another’ human condition, the latter has a melancholic course and the human being who places trust on it instead of overcoming his crisis, ultimately uncovers its real nature. Placing this bioethical reflection in relation to the fascinating meditation that Michel Foucault proposed of the path of the Cynics and individual sovereignty, the present contribution aims to outline a response to the crisis of contemporary subjectivity worthy of human imperfection. ("Rivista di filosofia neoscolastica")
Le ambigue manipolazioni della rivoluzione digitale
Nell’economia del mondo accelerato in cui viviamo, ognuno di noi è bombardato con una massa incontrollabile di informazioni, molte più di quante siamo effettivamente in grado di gestire con consapevolezza. Ciò genera una sorta di “sbornia” informativa che come risultato porta alla rinuncia dello spirito critico personale (che richiederebbe tempo per riflettere) e a una pericolosa vulnerabilità.
UNA RICERCA ETICA CONDIVISA NELL'ERA DIGITALE
Civiltà Cattolica, 2020
Il Convegno annuale della Pontificia Accademia per la Vita (26-28 febbraio 2020) ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale. L’articolo evidenzia gli snodi principali del discorso che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti. Viene poi presentata la Rome Call for AI Ethics. Stilato da un gruppo di esperti provenienti da discipline e mondi differenti, il documento promuove una regolamentazione etica condivisa nel mondo digitale attraverso la collaborazione e l’assunzione di responsabilità da parte dei diversi soggetti coinvolti. La Call è stata firmata da esponenti di primo piano nell’ambito delle imprese e delle istituzioni, internazionali ed ecclesiali, che si impegnano anche a diffonderlo e ad ampliare la rete dei firmatari. L’Autore è membro della Pontificia Accademia per la Vita e insegna Teologia morale nella Pontificia Università Gregoriana.
Puer digitalis. Il corpo tecnologico di Pixnocchio.
Schermi. Storie e culture del cinema e dei media in Italia, 2023
“Pixnocchio” has known as the first computer and digital animation in Italy. Created by Guido Vanzetti and Giuseppe Laganà, this short film shows Pinocchio as a digital body in evolution, formed by geometric volumes and colors. Digital animation allows to create a peculiar style combining traditional technique and computer technology: in this way “Pixnocchio” is nothing more than a hybrid animated film, that fits into the Italian videoartistic context of early ’80. The digital body of “Pixnocchio” seems like the new artistic representation of the contempo-rary italianity.