Il ratto di Proserpina nelle Metamorfosi di Ovidio: tra racconto e immagini (original) (raw)

Lo strano Ovidio - riflessioni sulle "Metamorfosi"

Essay, 2019

La conclusione della parabola di Gérard Genette (1930-2018) stimola alcune riflessioni sul ruolo dello Strutturalismo a livello di critica letteraria e in generale. In questo articolo la coincidenza con l’onda dell’anniversario ovidiano del 2017 viene colta per applicare alle "Metamorfosi" le teorie narrative che Genette aveva esposto all’inizio degli anni Settanta nel terzo volume delle sue rinomate "Figures". Lungo il secondo decennio del 2000 è stato celebrato anche il centenario della scuola dei «formalisti» russi. Un ritorno di interesse per i seguaci di Viktor Šklovskij e Roman Jakobson può contribuire anch'esso alla comprensione della poetica delle "Metamorfosi" riconsiderando proprio il rapporto fra i primi formalisti e la successiva critica di matrice strutturalista generatasi a cavallo fra l’area francese e quella russo-sovietica.

La magia nelle Metamorfosi ovidiane

2015

Uno sguardo all'elemento magico presente nella più celebre delle opere ovidiane, con un focus particolare sulle figure di Circe e Medea.

Patrum imagines: metamorfosi della paternità in Ovidio (Parte 1)

Studia Philologica Valentina, 2024

Partendo da un’indagine dell’importanza del motivo parentale nell’ideologia augustea, il contributo intende analizzare la deformazione mitica dell’immagine paterna operata da Ovidio nelle Metamorfosi, individuando in essa una delle tante espressioni di instabilità presenti nell’anomalo poe- ma epico. In particolare, la rappresentazione deviante che l’autore fornisce di tre padri mitici –Febo, Dedalo e Teseo– potrebbe offrire nuovi spunti interpretativi di natura socio-antropologica per la vexata quaestio dell’augusteismo dell’opera ovidiana. Parole chiave: Ovidio, Metamorfosi, paternità, augusteismo.

Paesaggi del dramma nelle «Metamorfosi» di Ovidio e nella pittura romana coeva

Archaeologica, 2019

https://www.bretschneider.it/libro/9788876893179 Il volume propone una nuova analisi dell’idea di paesaggio nella cultura e nell’immaginario latini, svolta sulla base della documentazione letteraria ed iconografica, con particolare riguardo per le Metamorfosi di Ovidio e per la pittura mitologica di I secolo a.C-I sec. d.C. Per mezzo di uno studio comparato che incrocia testo ed immagine a servizio di un unico obiettivo di conoscenza, si discoprono le qualità formali ed i meccanismi di composizione dei paesaggi antichi, assieme al ruolo determinante da essi giocato rispetto alla definizione delle categorie estetiche di idillio e anti-idillio, comprese insieme in quella più ampia di dramma. Proprio in funzione dell’espressione del dramma si dispiegano le ricche risorse formali del repertorio paesistico, le quali, sia letterarie che iconografiche, impiegano il segno in modo simbolico per farne il tramite di significati profondi legati ai grandi temi mitologici della classicità. This book offers a fresh analysis of the idea of landscape in the Latin culture and imaginary, drawing on the literary and iconographical sources, and in particular on Ovid’s Metamorphoses and the mythological painting of the Ist century BC - Ist century AD. Through a comparative study that interweaves text and image in the service of a single scholarly objective, it brings to light the formal qualities and compositional mechanisms of ancient landscapes, alongside their fundamental role in defining the aesthetic categories of idyll and anti-idyll, both comprised within the broader genre of drama. The landscape repertoire’s wealth of formal resources are deployed precisely as a function of dramatic expression: both literary and iconographical, they employ this device symbolically, using it as a conduit for profound meanings linked to the major mythological themes of classical antiquity.