ALLEGATO TECNICO (original) (raw)
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L'Italia non attrae investimenti verdi. " L'Italia non ha ancora sviluppato un insieme di politiche che le possano consentire di raggiungere i propri obiettivi di riduzione delle emissioni. Per questo gli investimenti nel settore in Italia sono considerati ad alto rischio, il livello più alto tra i Paesi del Mef (Major Economies Forum). " È questo il risultato dell'analisi Climate Tracker messa a punto dalla divisione Asset Management di Deutsche Bank con il supporto del Climate Center dell'Earth Institute della Columbia University. L'analisi fornisce agli investitori una stima dell'impatto sulle emissioni di 270 indirizzi di governo e politiche quadro sul clima di 109 paesi, aggregandoli a livello nazionale, regionale e globale. Si tratta, secondo una nota della Banca, della prima analisi di questo tipo disponibile al pubblico: " Il Climate Tracker fornisce un rating di rischio di Paesi ed aree geografiche basato sulla capacità di attrazione per gli investitori creato per aiutare gli investitori a identificare il miglior rapporto rischio-rendimento per gli investimenti nel settore correlato al cambiamento climatico nel mondo ". Secondo quanto emerge dalla ricerca gli investitori cercano " trasparenza, longevità e certezza (TLC) " negli orientamenti legislativi dei Governi per fare le proprie scelte di investimento. Il rating di rischio definito dall'analisi dei diversi Paesi va da 1 (meno rischioso) a 3 (più rischioso). Tra i Paesi MEF Cina, Germania, Francia e Australia presentano un profilo di rischio più basso per gli investimenti: " Questo è da attribuirsi ai consistenti piani di incentivazione in essere insieme a un approccio coerente, dimostrato da una pianificazione efficace. " Tutti gli altri Paesi MEF tendono a posizionarsi in una area di rischio moderato, con l'eccezione dell'Italia, che non ha ancora sviluppato un insieme di politiche che le possano consentire di raggiungere i propri obiettivi. A incidere sulla posizione dell'Italia l'incertezza del quadro politico generale, gli ostacoli amministrativi, gli iter procedurali complessi al livello locale, gli ostacoli finanziari. La maggior parte delle 61 procedure di infrazione avviate dalla Commissione tra il 2004 e l'aprile scorso, si legge nello studio, sono a carico dell'Italia proprio per l'inadeguata applicazione dell'obbligo di produzione da fonti rinnovabili.
ANDREOZZI MAURIZIO, 2024
RELAZIONE STORICA e TECNICA dell'intervento di restauro di tre sculture lignee raffiguranti, l'Annunciazione con l'Eterno Padre e di un dipinto su tela raffigurante, Madonna con Bambino, San Giovannino, Sant'Elisabetta e Santa Caterina. I Manufatti sono conservati nel Museo Provinciale Campano di Capua (CE). IL RESTAURO “prima, durante e dopo”. Descrizione analitica delle operazioni di restauro con immagini a colori.
La questione della Tecnica, 2021
La questione della tecnica ha un carattere ontico, riguarda l'esistenza dell'essere umano come essere manchevole e inadatto alla vita in ogni ambiente naturale e perciò bisogno di costruire un ambiente culturale, artificiale, in cui vivere. Tale questione riguarda un fondamentale pregiudizio ontologico. La tecnica è costituita da un infinito potenziale, la cui ecceterazione continua trasforma l'ambiente in cui sviluppa le sue modalità ontiche, quelle tipiche delle trasformazioni delle tecnologie digitali, nella forma dell'esistenza umana. La filosofia del digitale, su cui insiste la questione della tecnica, è in grado di affrontare in modo più facile (?) tutta la problematicità insita in quel pregiudizio ontologico. Esso riguarda il contenuto di verità dell'essere.
Centro Economia Digitale, 2021
Il position paper mette in luce la rilevanza del tema della Sovranità Tecnologica e l’esigenza di adottare una strategia in merito a livello europeo. Dopo aver articolato il tema fornendo chiarimenti riguardo alla definizione dei concetti chiave viene proposto un percorso per definire e implementare una strategia sulla sovranità tecnologica. Nell’ambito di questo percorso viene fornito un contributo metodologico per l’esame del posizionamento dei vari paesi nei settori tecnologici identificati come strategici. L’analisi esemplificativa prodotta consente di individuare, anche a livello molto dettagliato, casi in cui le competenze tecnologiche dell’Unione Europea non sembrano tenere il passo con i maggiori player mondiali. Vengono infine delineati alcuni indirizzi di policy lungo cui orientare le azioni a livello nazionale ed europeo, per raggiungere un livello adeguato di sovranità tecnologica.
IL RUOLO DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO NELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
In questo lavoro si propone un modello fenomenologico -mutuato dalla fisica dei sistemi complessi -di analisi dello sviluppo tecnologico che non presenti i limiti delle teorie comunemente adottate e che sia conforme alle linee guida dello sviluppo sostenibile. Si vuole giungere ad un modello semplice nella sua definizione ma sufficientemente articolato e flessibile che connetta i vari fattori che influenzano lo sviluppo, in modo da ottenere una metodologia di analisi e, quindi, anche di intervento nelle operazioni di trasferimento tecnologico, particolarmente rilevanti ai fini dello studio delle problematiche energetiche.
Le strutture in acciaio sono normalmente costituite da componenti elementari quali le lamiere ed i profilati prodotti dalla siderurgia: oltre che con materiali diversi per caratteristiche meccaniche e chimiche, le prime vengono prodotte in diversi spessori, i secondi vengono prodotti in varie forme e dimensioni per rispondere alle svariate esigenze del progettista.