De campanis fundendis. La produzione di campane nel medioevo tra fonti scritte ed evidenze archeologiche (original) (raw)

2006

L’arte di fondere campane, ancora oggi custodita da poche famiglie, ha origini antiche. La ricerca condotta da Elisabetta Neri si propone di mantenere la memoria di questa tradizione, nei suoi aspetti tecnici e socio-antropologici, tramite i nuovi dati forniti dall’archeologia. L’interesse archeologico per il tema nasce negli anni Settanta, con i primi rinvenimenti di fornaci per campane e si rinnova negli anni Ottanta e Novanta, grazie ai numerosi scavi in edifici di culto che hanno restituito impianti produttivi, spesso di difficile interpretazione. L’accurata rilettura dei trattati medievali e postmedievali e il riesame dei resti archeologici delle officine per la fusione di campane guidano a scoprire due tradizioni operative fissate nella scrittura a distanza di tempo, ma praticate fin dall’altomedioevo. L’esistenza di diverse tecniche antiche in un’arte così settoriale è probabilmente riconducibile al diverso retroterra etnogeografico e culturale in cui queste nascono e si sviluppano. Proprio per poter ricavare dai resti archeologici il riconoscimento della tecnica seguita e per favorire una registrazione degli indicatori viene proposto un modello di schedatura delle fornaci. I dati archeologici, infatti, se puntualmente raccolti, forniscono informazioni preziose sull’ambiente che ospitava l’attività e sugli attori di un processo che talvolta assumeva le sembianze di un rito allo stesso tempo religioso e sociale.

Campane e campanili nell'altomedioevo (secoli VIII-XI)

Del fondere campane. Dall’archeologia alla produzione. Quadri regionali per l’Italia settentrionale, Atti del Convegno (Milano, 23-25 feb. 2006), a cura di S. Lusuardi Siena & E. Neri, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2007

How did the medieval bell towers was constructed? A view on bells and bell towers in the High Middle Ages through the written sources. PROVIDED FOR NON-COMMERCIAL RESEARCH AND EDUCATIONAL USE ONLY. NOT FOR REPRODUCTION OR DISTRIBUTION OR COMMERCIAL USE.

Romeo Dell’Era, “Fonditori di campane del tardo Quattrocento nella Svizzera italiana. Fonti documentarie e riscontri materiali a Sant’Antonino (TI) e in Val Bregaglia (GR)”, in Percorsi di ricerca (Working Papers del LabiSAlp). Serie II-5 (2023), Mendrisio 2023, pp. 43-60.

Percorsi di ricerca (Working Papers del LabiSAlp), 2023

La ricerca sulla produzione di campane si effettua tramite lo studio delle campane stesse (forma, decorazioni, iscrizioni, iconografia), ma anche delle fonti documentarie (contratti fra acquirenti e fonditori, informazioni su campane oggi non più esistenti) e delle tracce archeologiche (fosse di fusione, frammenti di stampi), specialmente laddove siano associate a un preciso contesto stratigrafico. Queste diverse fonti sono complementari e permettono di ottenere importanti informazioni sui fonditori di campane e sulla loro attività. In questo contributo si è scelto di porre l’attenzione sulle fonti documentarie, di gran lunga le più rare fra quelle disponibili nella Svizzera italiana per ricostruire la storia della produzione di campane nel Medioevo. Sono quindi prese in esame due pergamene del tardo Quattrocento, proponendo per ciascuna di esse un’edizione del testo latino e una sua traduzione in italiano. Nel commento, questi documenti sono messi a confronto con altre fonti relative alla produzione di quelle stesse campane.

Le Necropoli campane tra VI e V sec. a.C.

E' uno studio sulle necropoli della campania antica. Parte da una sintesi delle fasi della scoperta ( dal XVIII secolo ad oggi) per poi procedere ad un lavoro di ricostruzione della topografia delle necropoli e dei rituali funerari più usati.

Le necropoli dell'agro campano tra VI e V sec. a.C

2006

E' una sintesi delle indagini effettuate sulle necropoli etrusco campane di Capua antica, Calatia, Suessula, Nola, Nuceria, Abella. Sono specificate l'ubicazione delle necropoli, i rituali funerari, le associazioni di corredo dei secoli VI-V a.C. Lo studio ricostruisce anche le vicende degli scavi a partire dal XVIII secolo.

Campanili medioevali di Roma

medioevo.roma, 2007

I campanili medioevali di Roma costituiscono una testimonianza imponente dell'architettura medioevale, anche se purtroppo piuttosto trascurata dagli studi. La maggior parte dei campanili medioevali di Roma sono d'età romanica (secc. XII‐XIII) e si sviluppano secondo un sistema compositivo costituito da una struttura divisa in piani da cornici orizzontali in laterizio. Tali cornici sono costituite da filari di mattoni aggettanti e da dentelli a sega. In ogni dado sovrapposto sono impiegate, per alleggerire la struttura muraria, bifore e trifore accoppiate, poggianti su pilastrini in muratura o colonnine marmoree da cui sono separate da capitelli a stampella. La decorazione è infine completata da cornici di minore aggetto, che con andamento rettilineo coronano gli archi delle finestre e proseguono sulle quattro facciate, e scodelle policrome concave spesso provenienti da paesi orientali. I cinquanta campanili medioevali di Roma sono qui uniti in un unico percorso cronologico, con partenza dal campanile del monastero dei SS. Quattro Coronati.

Loading...

Loading Preview

Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.