PROGETTO DI GESTIONE osservatorio (original) (raw)
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OSSERVAZIONE, SORVEGLIANZA E CONTROLLO
Osservazione, sorveglianza e controllo , 2022
The obsession with monitoring and control permeating contemporary civilization seems to be motivated by the need to mitigate the uneasiness of a time marked by constant social and technological changes. Surveillance and control fit well into Tocqueville's previously projected propensity to induce individuals to only indulge in the enjoyment of petty pleasures, in which Plato's definition of the concupiscible component of the soul predominates. In this context, the idea of freedom itself suffers from an anomalous compression, which this essay sets out to investigate.
OsservatorioTV, 2013
L’Osservatorio TV ha come obiettivo la pubblicazione annuale di un ebook che tratti di serie che non hanno ancora ottenuto una attenzione accademica adeguata principalmente per mancanza di materiale, cioè serie tv che magari hanno avuto una sola stagione o che sono state cancellate dopo pochi episodi ma si sono evidenziate per originalità o, ancora, sono importanti in una ottica autoriale o cult. Il progetto inizia nel 2013 e la prima pubblicazione comprende serie prodotte dal 2007. Successivamente, annualmente, verranno trattate serie prodotte nei 2/3 anni precedenti.
PROGETTO INCLUSIONE PERCORSI E STRATEGIE
Questo lavoro di Tesi nasce a conclusione di un percorso di Studi intrapreso dalla scrivente sia per interesse personale che perchè fortemente ispirato dalla professione d"insegnante che svolgo da ormai ventisei anni. Le esperienze professionali,la formazione in itinere,gli incontri di tutti questi lunghi anni mi hanno appassionato e stimolato ad approfondire lo studio delle Scienze dell"Educazione , in particolare della "Didattica Speciale".Tutto questo è stato suggellato da diverse variabili peculiari della mia personalità: una tensione costante allo sviluppo umano, una naturale propensione alla partecipazione sociale,un credere fermamente alla giustizia sociale come equità, un voler sostenere un percorso di vita "pieno" nei vari contesti sociali. In quest"opera di elaborazione sono stata supportata eccellentemente dalla Chiar.ma Prof.ssa Fabiola Grassi che è stata fonte di cultura e preziosa guida, forza generatrice di validi suggerimenti e consigli; sempre disponibile al dialogo e al confronto. A Lei va tutta la mia profonda gratitudine per avermi accompagnata in questo delicato e intenso percorso. L"elaborato dal titolo già indicativo "Progetto inclusione: percorsi e strategie" è stato articolato in tre capitoli con i quali abbiamo voluto delineare le vie imprescindibili per un progetto inclusivo possibile e necessario: 1. Nel primo capitolo abbiamo focalizzato le tappe principali del difficoltoso cammino dell"Inclusione scolastica nella storia della Scuola Italiana. Era doveroso partire dalla Riforma Gentile che Con l"R.D (regio decreto) N. 2841 del 30-12-1923 che ha permesso un'attenzione maggiore a favore della condizione di disabilità trasformando gli istituti per ciechi in istituti scolastici. Abbiamo focalizzato la Carta Costituzionale preziosa per tutti i cittadini e per il processo di rinnovamento dei dettami legislativi riguardanti la scuola. Abbiamo citato la contestazione del "68 che sottopose a dura critica l'approccio puramente medico specialistico nei confronti delle persone con disabilità. Da essa si è arrivati alla legge numero 118 del "71 quando si ha una prima definizione di handicap. Siamo passati per la rivoluzionaria legge 517/77 con la quale si ebbe la svolta e il "coraggio" di integrare nelle classi comuni le persone con disabilità, si abolirono le classi differenziali e fu prevista la figura dell"insegnante di sostegno. Abbiamo attenzionato il punto di coagulo dell'inclusione dettato dalla legge 104 del "legge quadro per l'assistenza, l'integrazione e i diritti delle persone handicappate", una legge sistemica che ha un'impostazione molto avanzata ed efficace. Abbiamo analizzato la legge 170 del 2010 che stabilisce cosa si intende per disturbo specifico di apprendimento, descrive le principali caratteristiche di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia e quindi propone disposizioni volte a garantire agli studenti con DSA il diritto all"istruzione. Infine abbiamo scandagliato la Classificazione Internazionale del funzionamento della disabilità e della Salute ICF il modello psicosociale di salute e disabilità 2. Nel secondo capitolo abbiamo analizzato tutti gli strumenti e le strategie didattiche utili per l"individualizzazione la personalizzazione: il Piano Didattico Personalizzato documento essenziale per progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, di cui necessita l"alunno con BES anche privo di certificazione diagnostica. Il Piano educativo individualizzato (PEI) : documento dove dovranno essere annotati gli interventi necessari all"alunno con disabilità redatto congiuntamente dagli operatori sanitari che l'ASL individua e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola, la partecipazione dell"operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori. Il Piano Annuale per l'Inclusività che è il documento che delinea lo stato dei bisogni educativi e formativi della scuola e le relative azioni che si intendono attivare al fine di fornire delle risposte adeguate al processo inclusivo. La qualità della relazione insegnante-alunno che vede l'insegnante di sostegno un progettista della formazione e dei processi formativi, un promotore dell"inclusione delle persone attraverso l"educazione, che sa far leva sulle proprie conoscenze, competenze, qualità personali, possibilità professionali, motivazioni, capacità comunicative e relazionali che non può esimersi da una relazione affettivo relazionale empatica basata sulla stima reciproca, la gioia di stare insieme, la fiducia costruita dai singoli gesti, dalle parole, dagli sguardi, dalla pluralità dei linguaggi, in sintesi, un protagonista attivo del processo formativo. Particolare attenzione abbiamo dedicato alla risorsa metodologica-didattica-educativa per la valorizzazione delle diversità per costruire un clima classe inclusivo, che funga da ambiente adattivo per il superamento della disabilità e che permetta da un lato l"adeguamento degli obiettivi dell"alunno con disabilità agli obiettivi della classe e dall"altro di adeguare gli obiettivi della classe a quelli dell"alunno disabile. La realizzazione dell"inclusione degli alunni con disabilità all"interno del contesto classe passa e si sviluppa attraverso la definizione di un clima di accoglienza nella classe, che sia da preludio per l"adeguamento di obiettivi e di materiali ai bisogni della persona con disabilità. 3. Nel terzo capitolo :""Buone pratiche per una scuola inclusiva. Il mio repository da insegnante di sostegno"" ho voluto descrivere la mia esperienza professionale di docente.Per ventitré anni sono stata docente di scuola primaria e per sedici insegnante di sostegno. Durante la mia carriera professionale ho avuto la possibilità d"incontrare moltissimi alunni e tutti hanno lasciato un"impronta indelebile nel mio essere persona. In questo capitolo ho individuato i casi più emblematici e significativi per avere la possibilità di enunciare le strategie, le metodologie, le prassi didattiche ,gli stili comunicativi che ho utilizzato insieme al team docente per garantire l"inclusione. Il cooperative learning, il peer to peer, l"ingiunzione paradossale, i lavori di gruppo, le drammatizzazioni, il role playing, l"osservazione sistematica, i laboratori, il test sociometrico di Moreno, il rinforzo differenziato, la cooperazione con i genitori, l"ottimismo pedagogico, l"essere un operatore di rete con la scuola e l"extrascuola sono state variabili che mi hanno sempre accompagnata e sostenuta. Sicuramente costruire percorsi inclusivi non è semplice né facile, ma è riconducibile alla dimensione del futuro, un futuro progettato, per l"appunto, un progetto di vita perché la vita stessa è relazione e inter-relazione e quindi inclusione .In questa dimensione la diversità diventa realmente non più peculiarità di qualcuno ma il fondamento di ogni essere e quindi ricchezza e valore.
Il funzionamento di un osservatorio pubblico
Bollettino Osservatorio Astronomico di Genova, 1996
Per l'associazione priva di un sito per gli strumenti, l'osservatorio sociale sembra un miraggio, l'obiettivo supremo o, più concretamente, il fattore critico che assicurerà il successo. Dalla nostra esperienza risulta che la realtà è diversa.
La Quadreria della Direzione Orfanotrofi e Conservatori
Nel compilare le schede delle varie opere si è cercato, per quanto possibile, di ricondurre ogni singolo dipinto all'istituto di provenienza. Si è preferito, infatti, evitare criteri di sistemazioni prettamente museografici, per quanto più tradizionali, proprio per non spezzare il legame esistente fra il singolo pezzo ed il contesto di provenienza. Ogni "macro scheda" intestata alla singola istituzione è preceduta da brevi note storiche a cui fa seguito la schedatura delle opere stesse. Per la scheda dedicata alla chiesa e convento di San Giovanni Battista si è preferito adottare una descrizione topografica seguendo la disposizione originale dei manufatti all'interno della chiesa. Base per l'individuazione della provenienza dei quadri è stato l'Inventario dei beni mobili della Direzione Orfanotrofi e Conservatori compilato nel 1891con aggiornamenti fino al 1898. Le notizie ricavabili da questo documento sono poi confrontate con diversi inventari rinvenuti fra le carte dei singoli istituti, per la maggior parte risalenti ai secoli XVIII-XIX. In questo modo è stato possibile proporre una provenienza per la maggior parte dei dipinti della collezione integrando così quanto emerso dalla precedente schedatura effettuata dalla professoressa Chiara Toschi-Cavaliere nel 1993, nel compilare la schedatura della collezione per conto dei Musei Civici di Arte Antica di Ferrara. Da questa schedatura, fatta seguendo il modello OAA (opere arte antica) predisposto dall'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, è rimasta esclusa una quantità imprecisata di stampe e cromolitografie di soggetto devozionale, parte integrante della collezione, che necessitano di un riordino e di uno studio sistematico che ci si augura possibile in un prossimo futuro. Nella scheda di ogni quadro è stata comunque riportata la numerazione assegnata durante la schedatura effettuata nel 1993 per consentire una rapida e facile individuazione dell'opera. All'interno di ogni singola scheda si trova la voce "letteratura artistica" che fa riferimento alle seguenti opere citate, per comodità, in forma abbreviata. C. Brisighella: Descrizione delle pitture della città di Ferrara, trascrizione a cura di A. M.