Selvatico, Giusti e la polemica sull’insegnamento del disegno (original) (raw)

2016, Pietro Selvatico e il rinnovamento delle arti nell’Italia dell’Ottocento, a cura di Alexander Auf der Heyde, Martina Visentin, Francesca Castellani, atti del convegno di studi (Venezia, 22-23 ottobre 2013), pp. 487-502.

Giosuè Carducci e la polemica sulla 'filoleria dantesca'

Fronesis, 2022

È il 1865, l’anno del sesto centenario dalla nascita di Dante Alighieri; in Italia esplodono i festeggiamenti. Dante è sentito come colui che ha costruito l’Italia, il faro che illuminerà la via del popolo. Un uomo del Medioevo diventa un uomo contemporaneo. Non il Trecento, l’Ottocento sembra essere il secolo suo. Ed è proprio sullo sfondo di questo episodio che si costruisce una squisita polemica, fatta da letterati, critici e accademici. Il nocciolo della questione è il “monumento Dante”; taluni vorrebbero preservarlo, altri smontarlo e alzare quel velame che nasconde la sua opera, guardare cose c’è sotto, capirlo davvero. Tra questi uomini si muove Giosuè Carducci, al confine tra la vecchia critica e quella nuova. Questa indagine si propone di comprendere quanto accaduto in quegli anni, attraverso l’analisi e il confronto delle fonti carducciane (scritti polemici, lettere, opere critiche) e le fonti indirette (giornali dell’epoca, opere di contemporanei e non). Giosuè Carducci muoverà accuse contro quella scialba “filoleria”, che danneggia la figura stessa di Dante e, soprattutto, contro quelli che scrivono fiumi e fiumi di pagine, in vista di una cattedra universitaria. Nelle riflessioni del professore non mancheranno le possibili cure per questo male, egli nutre, in fondo, forti speranze nelle nuove generazioni, portatrici di una nuova critica dantesca, che sia degna davvero di questo nome. It's 1865, the year of the sixth centenary of the birth of Dante Alighieri; celebrations explode in Italy. Dante is seen as the one who built Italy, the beacon that will light up the way for all Italians. A man of the Middle Ages becomes a contemporary man. Not the fourteenth century, the nineteenth seems to be his century. And it's precisely against the background of this episode that an exquisite controversy is being built, made up of writers, critics and academics. The crux of the matter is the “Dante monument”; some would like to preserve it, others to disassemble it and lift the veil that hides his work, to look at what is underneath and really understand it. Among these men moves Giosuè Carducci, on the border between the old criticism and the new one. This investigation aims to understand what happened in those years, through the analysis and comparison of Carducci's sources (polemical writings, letters, critical works) and indirect sources (newspapers, contemporary and non-contemporary works). Giosuè Carducci will make accusations against that dull "filoleria", which damages the very figure of Dante and, above all, against those who write a lot of pages, in view of a university professorship. In the professor's reflections there will be possible cures for this disease, he nourishes, deep down, strong hopes in the new generations, bearers of a new Dantesque criticism, which is truly worthy of the name.

Nuovi dialoghi Iniziatici del dubbio sulla maestria

Lo scambio epistolare tra due Iniziati (Alpha e Omega) ha stimolato una riflessione triangolare tra AlephNull il giovane, Hyle il vecchio e Fllofllo. Il successivo commento del Viandante Giardiniere ha consentito una provvisoria quadratura del cerchio. Lo riportiamo così com’è, con l’Auspicio di una meditazione fattiva.

Il disegno della Cagliari dell’800 nella didattica di Gaetano Cima

Nella seconda metà dell’ottocento Cagliari vide nascere il suo nuovo assetto urbano che si completò e delineò in maniera netta agli inizi del XX secolo. I progetti per i quartieri storici, le prospettive di espansione fuori le mura spagnole, la successiva demolizione di parte di esse, determinarono un grande fermento dell’architettura. In quel periodo era attiva all’Università di Cagliari la Scuola di Architettura a Disegno facente parte della Facoltà di Scienze. Il professore più rappresentativo fu Gaetano Cima (1805-1878) che insegnò per lungo periodo nella facoltà e ne fu anche preside. Sotto la sua guida molti studenti furono dichiarati Architetti Civili discutendo tesi di architettura. Il professor Cima che ricoprì per un lungo periodo anche la carica di Architetto della Città fu molto attivo anche come professionista e i suoi progetti sono oggi elementi determinanti del paesaggio urbano di Cagliari. Formatosi a Torino sotto la guida di Ferdinado Bonsignore e Giuseppe Talucchi, si perfezionò poi a Roma all’Accademia di San Luca e trasferì nei suoi insegnamenti la formazione neoclassica. Si propone qui una sintesi dello studio da me condotto sulle le carte relative ai corsi da lui impartiti e dei temi di laurea da lui assegnati agli studenti. Il raffronto di tali documenti con i suoi progetti per la città di Cagliari, o in generale con le prospettive di espansione e di abbellimento della città che in quegli anni nutrivano le amministrazioni cittadine, mostra uno stretto legame tra la didattica e le realizzazioni. In alcuni casi siti e tipologie indicati ipoteticamente come sede di particolari edifici coincidono con le realizzazioni successive operate da altri progettisti sia per scelta architettonica che ubicazione nel contesto urbano, come se le idee dell’architetto di metà ottocento avessero condizionato di fatto le scelte delle amministrazioni o al contrario tali progetti fossero già in fieri all’epoca del Cima ma vennero realizzati a decenni di distanza.

«se sotto questa voce di disegno si comprendino le stampe»: gli accademici del Disegno di Firenze e la disputa sollevata da un «nobile urbinate»

2019

“On whether the category of drawing includes prints”: the Florentine Academy of Art and the dispute presented by a nobleman from Urbino Bringing to light a document housed at the Archivio di Stato in Florence, this article revolves around a dispute in 1637 within the Florentine Accademia del Disegno. While visiting Florence, Giulio Veterani, a nobleman from Urbino, attended one of the ordinary meetings of the academy and raised the following question: are prints to be considered drawings? Whilst this dispute embodies the intellectual exchanges and the conversations characteristic of early 17th century academies, the debate – which also refers to military drawings, sketches, architectural plans and grotteschi – comes almost five decades before Filippo Baldinucci’s theorization of prints and engravings in his Cominciamento e progresso dell’arte dell’intagliare in rame (1686).

"La bella scuola": «L'Eroica» e la xilografia

La pubblicazione di questo volume ha ricevuto il contributo finanziario dell'Università Cattolica del Sacro Cuore sulla base di una valutazione dei risultati della ricerca in essa espressi.

Il dialogo con la materia pittorica.

Un'indagine nella storia dell'arte e un laboratorio didattico seguendo il filo di quella creatività che nasce da un dialogo con le possibilità della materia e con un "prompted chance", un caso provocato che conduce ad una immagine più potentemente evocativa.

L'eristica e il tema argomentativo

Resoconto di un'esperienza condotta in una classe della scuola secondaria di secondo grado. Un'utile e divertente attività volta a sviluppare negli alunni senso critico ed attitudine al confronto.

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Il “tema dell’ombra”: Dante, Giotto, Masaccio

Gianfranco Folena Presenze, continuità, prospettive di studio Atti del Convegno in onore di Gianfranco Folena per il centenario della nascita Padova, Palazzo della Ragione 7-9 ottobre 2020 a cura di Gianfelice Peron, Padova, Esedra editrice, 2023