La "pre-sessualità" del mondo antico: la sfida di un archivio. Sandra Boehringer et Daniele Lorenzini (eds) Foucault, la sexualité, l'antiquité, Paris, Éditions Kimé, 2016, pp. 196 (Disponibile on line su Materiali Foucaultiani) (original) (raw)
Abstract
i colori ai muri e a quelle donne la cui pazzia costituisce la sozzura dei giovani. Ballino e ridano pure indecentemente, quelle donne: le scostumate, a noi non è lecito neppure vederle. Il buon comportamento costituisce la cosa preziosa delle donne; il rimanere a casa per lo più a conversare con le sentenze di Dio, il fuso e la lana: il compito delle donne, infatti consiste nell'amministrare le opere delle ancelle, evitando i servi, tenere chiuse le labbra, gli occhi e le guance e raramente portare il piede fuori della soglia; rallegrarsi della compagnia delle donne prudenti e del marito soltanto, al quale tu sciogliesti la verginale cintura per volere di Dio " 1. Difficile non collocare queste parole di Gregorio di Nazianzo (III sec. d.C.), tratte dalla sua invettiva-omelia contro le donne truccate, nel solco di quella sessuofobia e somatofobia che una lunga tradizione di studi ha individuato nel primitivo cristianesimo, facendone il segno identificativo della morte di un mondo antico suppostamente più libero nei confronti del sesso e del libero uso del corpo. Tuttavia è poprio attraverso simili testimonianze che è possibile apprezzare l'immenso lavoro genealogico portato a termine da Michel Foucault nella sua Histoire de la sexualité, quel grande progetto di scavo condotto attorno al soggetto di desiderio che ha consentito di osservare, attraverso una lettura originale di testi simili a quello sopra riportato, la profonda continuità fra antichità pagana e medioevo cristiano rispetto alla morale sessuale. Uno scavo genealogico destinato a spostare definitivamente la discontinuità dal piano delle rappresentazioni o della storia delle idee, al piano delle relazioni di potere, così da individuare nella " nascita " del soggetto di desiderio il vero asse di discontinuità dal quale dipende, ancora oggi, la nostra esperienza di soggetti dotati di sessualità. E' questa grande e originale capacità di lettura dei testi antichi che emerge come tratto peculiare del Foucault "antichista" nei vari saggi che compongono il bel lavoro miscellaneo diretto da Boehringer e Lorenzini. Lavoro che, come anticipano consapevolmente i curatori nell'introduzione (p.11), si inserisce in una conclamata attualità editoriale, un'attualità che circonda oggi i due ultimi volumi della Histoire e che si caratterizza da una parte per la presenza sempre più massiccia nei cataloghi e nelle riviste specialistiche di articoli e monografie dedicate alla "sessualità" greco-romana, e dall'altra per la definitiva pubblicazione dell'intera serie dei corsi tenuti dal filosofo francese al Collège de France. Prima di passare in rassegna i singoli contributi che compongono il volume è bene sottolineare i tratti, metodologici e di contenuto, che li accomunano. In primo luogo il principio di una "dé-disciplinarisation" (p:11), ovvero un approccio non solo multidisciplinare, ma anti-disciplinare 2. L'intervento di competenze multiple, dalla storia antica alla psicoanalisi, dall'antropologia alla filosofia o alla linguistica, consente agli autori un approccio multidirezionale, capace di prolugare quell'invito foucaultiano a procedere per problematizzazioni, piuttosto che per campi disciplinari. Emerge inoltre dai vari contributi la necessità, per gli esperti come per i comuni lettori, di procedere oggi ad una lettura sinottica dei tre volumi dell'Histoire e dei corsi tenuti al Collége de France negli anni Ottanta. Da questo punto di vista è comune ai vari saggi da una parte il rammarico per la mancata pubblicazione de Les aveaux de la chair, il progettato quarto volume della Histoire, e dall'altra la consapevolezza che d'ora in poi non sarà più ammissibile una lettura dell'approccio foucaultiano alla "pre-sessualità del mondo antico che comporti la colpevole esclusione del primo folgorante volume, ovvero La volonté de savoir, essenziale per comprendere la storicizzazione della sessualità condotta nei volumi successivi. E se le nuove prospettive offerte dallo studio del materiale ora a disposizione degli studiosi presso la Bibliothèque Natinal de France a Parigi (BnF) probabilmente arricchiranno le riflessioni sull'archivio del Foucault "antichista", allo stesso tempo è proprio la consapevolezza della inseparabilità dell'insieme costituito dai tre volumi della Histoire e dei corsi tenuti al Collège de France che consente ai contributi di questo volume di leggere il cantiere foucaultiano sulla "sessualità" come un'ontologia del presente, come un cantiere di rottura, che ancora oggi mantiene inalterata la sua attualità. Nel saggio che apre il lavoro, Frédéric Gros, esperto studioso degli archivi foucaultiani, ricostruisce brevemente le tappe che hanno condotto Foucault ad interesarsi del mondo antico. Utilizzando il materiale d'archivio depositato presso la BnF, Gros individua un passaggio intermedio fra l'originale progetto di una Histoire centrata sulla sessualità "moderne" (p.20), quale emerge già chiaramente ne La volonté de savoir, e il famoso "bouleversement" verso il mondo antico. Questo passaggio prevedeva inizialmente due testi differenti, uno centrato sull'emergere del soggetto di desiderio nell'alto impero romano (I-II sec. d.C.) e uno sulla tarda antichità. Emerge allora il quadro di un complesso intreccio di progetti e cantieri, orbitanti attorno all'antichità greco-romana, che hanno trovato precaria e instabile sedimentazione ne L'usage des plaisirs e ne Le soici de soi. Vari i tratti di questa sedimentazione: centralità degli Oneirokritika di Artemidoro di Efeso nel progetto originario e in quello effettivamente portato a termine, a testimonianza del fascino che questa opera semisconosciuta aveva esercitato sul filosofo francese; il complesso lavoro di revisione e correzione dell'introduzione a L'usage des plaisirs, che doveva dar conto di un totale rovesciamento dell'originario progetto di una storia della sessualità; l'etrema densità e sintesi analitica de Le souci de soi, testo condizionato dall'esigenza di unire in un unico volume le analisi sull'emergenza del soggetto di desiderio e quelle destinate a comparire in un volume distinto, centrato sulla nozione di cura di sè e progettato per Seuil con il titolo di Le gouvernement de soi et des autres. Gros, attraverso uno scrupoloso lavoro d'archivio, mette a nudo il travaglio