Andrea Morpurgo, “Il cimitero ebraico in Italia. Storia e architettura di uno spazio identitario” (Quodlibet Studio. Città e paesaggio. Saggi, Quodlibet, Macerata 2013) (original) (raw)

Il volume è frutto di un’accurata indagine dei luoghi di sepoltura ebraici dal punto di vista della storia dell’architettura e delle città. Dagli “orti” o “campacci” medioevali e rinascimentali fino alle sezioni israelitiche nei moderni cimiteri ottocenteschi, la regolamentazione di questi spazi è stata spesso l’occasione per ridefinire i rapporti fra la comunità e questa antica minoranza, fra tentativi di assimilazione e antigiudaismo, andando ben al di là degli aspetti pratici del problema.Passando in rassegna i grandi cimiteri israelitici di Trieste, Roma, Milano, Torino, Firenze, Livorno, Venezia fino a quelli delle comunità più piccole ma non meno significative di Bologna, Ferrara, Modena, Ancona o Napoli, ci si accorge che lo studio di queste architetture simboliche e dei luoghi destinati al ricordo svela il loro valore altamente metaforico: lo studio di queste speciali “città dei morti” è in grado di restituirci un affascinante intreccio di storie e memorie che è parte integrante e inscindibile della storia d’Italia.