2013_ Patrizia Gioia (Sapienza Università di Roma) La Valorizzazione del Patrimonio Culturale: “ Un patto tra i cittadini e il proprio territorio”, (original) (raw)

Territorio e Patrimonio_Conoscere per Valorizzare

Il Comune di Muros ha avviato nel febbraio 2006 un progetto pilota di censimento, valorizzazione e promozione dei beni culturali e ambientali compresi nel suo territorio. Le attività di carattere multidisciplinare condotte in quindici mesi di lavoro hanno riguardato:

Del Gottardo E., Patrimonio culturale e percorsi di empowerment comunitario, in Russo M. G., De Iulo R., (a cura di), La valorizzazione del patrimonio culturale: una risorsa per l'Europa, Tuga edizioni, Bracciano 2020.

Non esisterebbe comunità se nell’uomo non esistesse un senso sociale, cioè quella disponibilità alla socialità, alle relazioni, ai legami, al Noi. Un senso sociale sostituito, frequentemente, da rapporti di tipo network, strumentali e funzionali. Attivare percorsi di valorizzazione del patrimonio immateriale significa riattivare quei primari e originari processi di significa- zione di una comunità, comprendendo più che spiegando, agendo più che conservando sulla, nella, con la comunità.

283 - “La Convenzione di Faro e la tradizione culturale italiana”, in La valorizzazione dell’eredità culturale in Italia, in Il Capitale culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage, Suppl. 5, 2016, a cura di P.L.Feliciati, pp. 28-31, e “Dibattito”, pp. 48-54, pp. 91-92, pp. 134-136 -

Atti del convegno di studi in occasione del 5º anno della rivista (Macerata, 5-6 novembre 2015)

Considerazioni sulla nozione di valorizzazione dei beni culturali (nota a Tar Lazio, Roma, sez. II, 23 agosto 2006, n. 7373)

Aedon, 2007

Ente di afferenza: () Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati. Considerazioni sulla nozione di valorizzazione dei beni culturali (nota a Tar Lazio, Roma, sez. II, 23 agosto 2006, n. 7373) di Paolo Michiara Sommario: 1. Premessa: la trasparenza nei servizi di interesse generale.-2. La difficile apertura alla concorrenza dei servizi relativi ai beni culturali.-3. Il rilievo economico del servizio (pubblico) di valorizzazione.-4. La delimitazione della nozione di valorizzazione dei beni culturali.-5. Circa il difficile confine tra pubblici servizi e meri servizi.-6. Conclusioni. 1. Premessa: la trasparenza nei servizi di interesse generale E' opportuno, prima di procedere all'analisi delle diverse questioni affrontate dall'interessante sentenza del Tar Lazio che si commenta ed al fine di meglio comprendere la complessità dei temi, procedere ad una seppur breve descrizione delle vicende problematiche e quindi anche dei fatti dai quali è sorta la controversia. La sentenza che si esamina non è infatti che l'ultima di una serie di pronunce aventi ad oggetto l'affidamento, da parte del comune di Roma ed in favore di una medesima società "mista" dallo stesso comune "diretta" (società denominata Zètema Progetto Cultura a r.l.), di servizi di vario tipo e natura inerenti ai beni culturali. Si vedano, a questo proposito, le precedenti decisioni e cioè: a) Tar Lazio, Roma, sez. II, 17 novembre 2005, n. 11471, commentata in questa Rivista [1], nella quale sono analizzate, fra le altre cose, alcune questioni relative alle società miste degli enti locali, alla specialità della disciplina inerenti i beni culturali e alla "messa in concorrenza" dei servizi di supporto; b) Tar Lazio, Roma, sez. II, 24 febbraio 2006, n. 1385, che affrontasenza deciderle nel merito-svariate censure formulate da società operanti nel settore del restauro avverso l'affidamento, non preceduto da selezione concorsuale, di servizi e lavori riguardanti la valorizzazione, il restauro, la conservazione ed altro di beni culturali. Nel paragrafo successivo si darà pertanto conto di alcuni fatti e circostanze, desumibili dalle sentenze in questione, che possono essere considerati propedeutici all'analisi giuridica della decisione che poi si commenterà. Le parti sono infatti (grosso modo) coincidenti e l'oggetto del contendere, pur apparentemente diversificato e "sfaccettato", è riconducibile alla fin fine ad un unico aspetto problematico, non ancora risolto neppure a livello comunitario, e cioè con quali modalità attuare i principi di parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza [2] nell'ambito dei servizi di interesse generale tradizionalmente definiti di natura non economica [3]. Dalla ricostruzione dei fatti, estrapolati dalle diverse sentenze, troverà altresì conferma il convincimento-ormai diffuso-secondo il quale lo strumento societario, nell'ambito dei servizi in questione, risulta ora di non facile praticabilità, essendo in crisi, più in generale, il modello del partenariato pubblico-privato [4]. Si fa quindi presente, per maggior precisione, come gli affidamenti dei servizi in questione siano avvenuti prima della riforma del Codice dei beni culturali (decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 156) e pertanto fossero "governati" da una versione dell'art. 115 contente ancora l'espressa previsione, fra le forme di gestione, della società mista. Il caso che si esamina riguarda inoltre, come si vedrà, una società inizialmente "mista" ma poi divenuta pubblica nella sua interezza (100% del capitale sociale).

Stefano Consiglio, Marco D’Isanto, Fabio Pagano, Partnership Pubblico Private e organizzazioni ibride di comunità per la gestione del patrimonio culturale, in Capitale Culturale 11/20, pp. 357-373

Capitale Culturale, 2020

La pandemia ha rappresentato nel settore culturale, come in altri comparti, un fattore di accelerazione di alcuni processi già in atto nel governo strategico dei servizi pubblici e privati. La profonda trasformazione dello scenario di riferimento ha messo in crisi non soltanto il modello di sostenibilità, ma anche il modello di gestione e organizzativo delle organizzazioni culturali. I fattori di cambiamento imposti dalla pandemia hanno invece enfatizzato i vantaggi del modello delle partnership pubblico private (PPP). Lo scopo di questo contributo è di illustrare le caratteristiche di questo modello evidenziando da un lato le sue specificità e dall’altro di analizzare il ruolo delle organizzazioni ibride culturali di comunità con i quali i soggetti pubblici avviano processi di collaborazione. Il lavoro include anche la presentazione di un caso di studio rappresentato dal Parco archeologico dei Campi Flegrei che nel corso del 2019 ha avviato una sperimentazione di PPP.

Capitanio C (2012). Beni culturali e spazio pubblico. L'asse storico Porta Romana – Ponte Vecchio – Porta San Gallo. Rilievo critico per la riqualificazione del paesaggio urbano. In: AA VV. Atti 16a Conferenza Nazionale ASITA, 6 – 9 novembre 2012, Fiera di Vicenza. vol. 1, p. 359-368, Milano:Fede...

Project for "The historical center of Florence in transformation. Critical survey for the requalification of the urban landscape" is carried out in conjunction with the Municipality of Florence, the Department of Architecture of the University of Florence and the Region of Tuscany and it was partially funded by the Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in 2007 and 2008. The theme of sustainable changes, intended to act as a balance between economic goals, overseeing of resources and quality of the environment is today a central theme when planning at all levels. In order to have a deeper understanding, jurisdiction, conservation and development of the Historical Center of Florence, recognized by UNESCO, World Estate of the People, we suggest a method of evaluation and a critical analisis of the urban landscape largely experimented with during the last years in the scientific and professional fields, based on visual perception analisis, as well as qualitative surveying. Our e...