2013 Introduzione allo studio del mito (original) (raw)
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Schede Umanistiche. Antichi e Moderni, 2020
Nella dialettica fra antico e moderno, l'immaginario occidentale non ha mai cessato di immergersi nel ricco forziere del mito, per riscriverlo e rileggerlo. In questo volume, studiose e studiosi di varia formazione ed esperienza tracciano un percorso mitocritico che va da sondaggi diretti su riattualizzazioni del mito greco (Medea, Aiace) a sviluppi complessi di mitografia non canonica (mitopoiesi popolare del Belli), a pagine dedicate alle tendenze mitografiche di interventi romanzeschi d'area contemporanea (Savinio, Carlo Levi, D'Arrigo e Bufalino, Guido Morselli, Giorgio Falco).
Philosophy Kitchen EXTRA #1 - MITO Mitologie e mitopoiesi nel contemporaneo
Negli ultimi quindici anni di ricerca e insegnamento i temi e i soggetti a cui abbiamo rivolto la nostra attenzione, a partire da posizioni e con traiettorie indipendenti, hanno mostrato un denominatore comune che si può indicare nel mito. Ogni volta, nell'affrontare con strumenti e sguardi di volta in volta monografici o tematico-discorsivi, oggetti disparati legati alle dimensioni della politica, della società, dell'economia, dell’identità, dell’immaginario, della memoria, della storia, delle credenze, la questione del mito – di cosa fosse, cosa sia, come si generi, come si trasformi, come agisca, cosa produca – si è posta come centrale e urgente. A partire dal 2011 la nostra collaborazione sul tema del mito ha dato vita a una riflessione specifica che si è materializzata nella pubblicazione di un volume collettaneo, curato dai sottoscritti e con circa trenta collaboratori, dedicato al mito nel XX secolo: Filosofie del mito nel Novecento, Carocci, Roma 2015. L'impianto generale di questo numero della rivista e alcuni articoli derivano da quel cantiere di lavoro, inteso come una vasta ricognizione sul mito e sul modo di rivolgersi a esso nella cultura contemporanea. Filosofie del mito nel Novecento, che può essere considerato il fratello maggiore di questo numero, consiste in un percorso storico-storiografico per autori e temi, strettamente legato alla filosofia, all'antropologia e alla storia della religioni: diversamente gli articoli qui proposti, dopo un inquadramento filosofico (teoretico e politico al tempo stesso) dei curatori, prendono in considerazione alcuni snodi trasversali della miticità contemporanea, in ambiti diversificati come quelli dell’arte visiva, della critica letteraria, del cinema, delle scienze cognitive, della storiografia, dell’esoterismo. Abbiamo invitato studiosi e studiose di differenti ambiti a scrivere testi relativamente brevi, a metà tra un saggio e una voce di enciclopedia, chiedendo un apporto teorico che non va inteso in senso completistico o riassuntivo. Ogni tema è dunque stato declinato mediante la scelta di un percorso o uno studio di caso, significativo ed esemplare. Nel caso di arte, letteratura e cinema, curati rispettivamente da Martina Corgnati, Giulia Boggio Marzet Tremoloso e Giampiero Frasca, si tratta, come è immaginabile, di mostrare gli aspetti estetici e poietici del mito nella cultura del Novecento, con tagli e prospettive che sono propri di ogni ambito, nel riferimento al mito come repertorio di soggetti e temi o strumento analitico, ma anche come generatori di nuova e specifica miticità. Il saggio di Gianluca Solla su Kantorowicz, nel contesto del George-Kreis e della cultura nella Repubblica di Weimar, nella sua singolarità mostra come anche la scienza storica, nella sua prassi scritturale e metodologica, possa essere strettamente intrecciata alla dimensione mitologica e si inscriva in cortocircuito tra passato e presente, che richiede anche sorveglianza. In una sorta di antipodo, il saggio di Francesco Baroni illumina in termini storico-storiografici e di storia delle idee un ambito in cui il mito, nella produzione testuale di figure come Guénon e Evola, consuma l'intero spazio del reale, della storia e del divenire fino a trasformarsi in contro-mondo finanche allucinato e ideologizzato, dove la dimensione metafisica tende ad azzerare o sovradeterminare quella sensibile e materiale. Il saggio dedicato alle neuroscienze cognitive, scritto da Edoardo Acotto mostra un'approccio biologico, evoluzionista e in qualche modo neo-trascendentale al mito, innovativo e tendenzialmente recente, almeno per gli standard italiani, che apre prospettive particolarmente interessanti che non possono non essere problematiche per chiunque si rapporti alla dimensione del mito in termini “classici” e metafisici. Contro i fanatici rimitizzatori e per avvertire gli ingenui demitizzatori, pensiamo sia opportuno guardare al “mito” o meglio al MITO, nelle sue declinazioni – mitologie, miticità, mitopoiesi, mitodinamiche; per tracciarne gli slittamenti, le intermittenze e le folgorazioni, inseguendoli negli ambiti delle pratiche sociali in virtù delle quali i vincoli collettivi trovano stabilità e fondamento. Con l'idea che in questo quadro si inscriva parte significativa del modo in cui i moderni narrano sé stessi e definiscono portata e limiti del luogo, supposto altro, abitato dal mito.
Mito, discorso razionale e indagine sulla natura nelle poleis
Mito, discorso razionale e indagine sulla natura nelle poleis greche delle origini, 2019
Questo testo, dedicato al mito e alla filosofia presocratica, è il primo di una serie dedicata alla storia della filosofia greca – pubblicata provvisoriamente su academia.edu. Destinatari sono soprattutto gli studenti universitari, gli studenti liceali di buon livello e gli appassionati di questo argomento. Il testo cerca di mettere in evidenza due opposti aspetti della cultura greca: da un lato anticipa il razionalismo moderno e le scienze moderne, e comincia precocemente a liberare la ricerca del vero dai pregiudizi tradizionali, dall’altro è espressione di una civiltà diversa e alternativa alla nostra, dotata di un forte tessuto comunitario, in cui però le particolarità e le individualità competono in una gara di emulazione, o entrano in conflitto. Il primo aspetto è stato affrontato sopratutto da Mariarosa Macchi, studiosa di filosofia della scienza e di storia della scienza (si veda il suo profilo su academia.edu), mentre il secondo è stato affrontato da Federico Repetto, interessato alla filosofia politica e sociale e alla teoria della comunicazione. Non pretendendo qui di dare interpretazioni originali, ci siamo sforzati di indicare gli interpreti da cui dipendiamo. Abbiamo anche cercato di far entrare il principiante nel mondo dei testi manoscritti, della loro diffusione e della loro trasmissione, mostrando i vincitori e i vinti di questa lotta sociale tra papiri. Questa storia della filosofia greca è parte del progetto "Le vie della filosofia" (pubblicato in questo profilo), che consta però anche di testi dedicati agli studenti con minor risorse culturali e di una serie di video. I primi si trovano nel sito contributi-a-didatticaericerca.it, mentre i secondi sono nel canale youtube "Le vie della filosofia".
Dal mito alla scienza e ritorno
E. Coco (ed.), L’invenzione della realtà Scienza, mito e immaginario nel dialogo tra psiche e mondo oggettivo Una prospettiva filosofica, 2022
Sulla mito storia della Massoneria
CRITICA MASSONICA, 2017
Francesco Angioni confuta la mitostoria delle origini della Massoneria dimostrando che non c’è alcuna relazione di continuità storica e culturale tra le corporazioni romane, quelle medievali e le logge massoniche moderne del Seicento e Settecento europeo. Inoltre dimostra come inconsistente la tesi che fossero presenti nelle corporazioni di mestiere romane e medievali delle forme di esoterismo e spiritualismo e che le prime logge massoniche fossero il risultato della secolarizzazione di una originale spiritualità delle corporazioni medievali.
Presentazione a Luigi Nolè, Tempo e sacralità del mito
Bulzoni editore, 1981
"Presentazione" a Luigi Nolè, "Tempo e sacralità del mito: saggio su Claude Lévi-Strauss", Roma, Bulzoni editore, 1981, pp. 176, estratto pp. 7-9. Indice dell’estratto: - Indice del volume, pp. 5-6. - M. Squillacciotti, Presentazione, pp. 7-9. - Luigi Nolè, Introduzione, pp. 11- 21,