Workshop for young researchers "Writing on religion in the modern world (XVIth-XVIIIth centuries)" (original) (raw)
Related papers
Quaderni di Minerva, 2018
From 1748-1856, Dominican missionaries, sent by Propaganda Fide under Benedict's XIV papacy, played the leading role in the Catholic missions of Mesopotamia. In the territories from Syria to Turkey, and from Iran to Iraq, i.e. in the traditional region of (great) Kurdistan. In this paper, dedicated to the memory of Mirella Galletti, (1949-2012) who paved the way for this sort of studies, Elisa Bianco and I deal mainly with three friars, Domenico Lanza, Maurizio Garzoni, Giuseppe Campanile. Garzoni is the author of the first ever Kurdish grammar (1787); Campanile wrote the very first ethnological-political work on Kurdistan to be published in Europe (1818); Lanza left an extraordinary travel account (1753-1771), still unpublished, kept at the "Archivio generale dell'Ordine dei frati predicatori " (Santa Sabina, Rome) (currently being transcribed and to be published by the authors of this paper). Well before Bedr Khan's revolt, in the aftermath of the Russian-Turkish 1828-1829 war (in which thousands of Assyrians were massacred by the Kurds), Campanile, in 1818, speaks of "independent" small principates in Kurdistan. The whole history of Kurdistan and of the progressive self-awareness process of the Kurds with the relevant nationalism up to now, can be reassessed by reading the Dominican sources, basically all anti-Ottoman, whereby the same influence of the missionaries might be thought as at the origins of the self-awareness of the Kurds as a "people" and as settlers of a (more or less) definite territory or "land", to be (not necessarily) turned-transformed into a single independent state. We argue that the "invention" of modern Kurdistan depends also partially by the missionary activity of the Dominicans, most of them of Italian origins.
Summer School “Riforma e movimenti religiosi tra Italia ed Europa (XVI secolo)”
Società di Studi Valdesi (SSV), 2019
La Società di Studi Valdesi (SSV) organizza una Summer School rivolta a studiosi in formazione e dedicata a temi di storia religiosa visti nelle loro connessioni con la storia politica, culturale e sociale, tra Italia ed Europa, nel XVI secolo. Essa prevede lo scambio e l’acquisizione di metodi e problemi legati alla ricerca, in un quadro multidisciplinare di carattere storico, filosofico, filologico, letterario, in grado di offrire un’occasione di riflessione critica, di consapevolezza metodologica, di aggiornamento storiografico. Patrocinata dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte, Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze, la Summer School sarà articolata in due fasi, con svolgimento a Firenze dal 3 al 5 settembre 2019 e a Torre Pellice dal 6 all’8 settembre 2019. La prima fase consisterà in lezioni di carattere seminariale su temi di storia della Riforma e della Controriforma nel XVI secolo, che saranno tenute da docenti di differenti competenze disciplinari. Nella seconda fase gli allievi parteciperanno al LIX Convegno di Storia della SSV, Un’altra Europa. Minoranze, migrazioni ed esperimenti di convivenza nella prima Età Moderna, durante il quale presenteranno e discuteranno i risultati dei loro lavori in una sessione appositamente dedicata.
Le religioni incontrano la scrittura. Un panorama storico ed alcune riflessioni
Dialogoi 2, Edizioni Università di Trieste, 2020
Some forms of "religion" lasted in the human world for thousands of years when no script was available. Religion as such does not need necessarily the support of writing. It has at first another tool for communication and transmission of its cultic and theoretical contents, namely the figurative image, in carved or painted representation, as we see now in the highly interesting Neolithic sites of southeastern Anatolia. Here figures constituted themselves a sort of document, through which people could become enlightened about the most important beliefs of their communitarian culture. Moreover, every religion, and above all the primitive ones, has something hidden in itself, something secret that is too complex to be explained entirely by a normal speech, and a fortiori by a written account. The earliest writing systems appeared toward the end of the fourth millennium and began in the following three millennia to be largely used within old Mediterranean and Near-eastern civilizations. Religious literature is characterized by an extreme plurality of perspectives outlining differently the basic questions (the origin of the world, the hierarchy and the functions of the gods), because each text reflects the local tradition of a major place of worship, of its priestly class, and its residing population. The paper deals with Egyptian, Mesopotamian, Greek, Jewish, Christian, Islamic religious literature.
Bando giovani ricercatori-CARIPLO-Post-doc in Early Modern and/or Global History
This is a call for post-docs who got their Ph.D. AFTER MAY 30-2021. Anyone interested in working under my direction? This is an open call by CARIPLO. Please read carefully the call. Then, if you meet the criteria, AND are interested in applying, let me know, most delighted to serve as mentor. The application DOES NOT warrant the position, but we can try. Please contact me via email ASAP if interested. Open to discuss together the research project to be submitted for evaluation.
Società, cultura e vita religiosa in età moderna. Studi in onore di Romeo De Maio, a cura di Luigi Gulia, Ingo Herklotz e Stefano Zen, Sora, Centro di Studi Sorani «Vincenzo Patriarca», 2009 [712 p., 235 ill.; ISBN 978-88-6781-008-6]. http://www.scienzeelettere.it/book/35915.html, 2009
Abbiamo scelto la forma 'honoris gratia' consueta nel mondo accademico, legittimati e motivati, nello spirito di volontariato del nostro Centro, dalla stima e dall’amicizia che da oltre tre decenni ci rendono familiare la singolare vivacità intellettuale di Romeo De Maio per sintonia di 'curiositas' e affinità di arguzia. Il desiderio di festosa condivisione, maturato in occasione del suo ottantesimo genetliaco, ha suggerito di convocare ad un ideale simposio studiosi a vario titolo accomunati dalla ricerca storica intesa come percorso di coscienza etica e di mente libera. [...] La bibliografia degli scritti di Romeo De Maio palesa la perspicacia del maître à penser che educa a scorgere e perlustrare campi storiografici inesplorati, per i quali appaiono paradigmatici i misteri di Michelangelo e la libertà di pensiero di Vittoria Colonna. [...]. Gli studi raccolti in questo volume miscellaneo attengono ad ambiti, questioni e temi dell’età moderna che preludono anche a sviluppi o nessi di pregnante attualità. Essi si susseguono secondo il solo criterio dell’ordine alfabetico dei rispettivi autori.[...]. Ingo Herklotz e Stefano Zen ci hanno sostenuto nella cura editoriale del volume, dopo avere – in qualche misura – generato, con la discrezione efficace della 'pulce nell’orecchio', l’idea di un segno tangibile di festa, di affetto, di stima e di grato augurio. In questo modo il dono offerto a Romeo De Maio, con l’adesione di colleghi, allievi, amici, estimatori, istituzioni, continuerà ad effondere frutti oltre la circostanza da cui esso è scaturito, affinché l’itinerario della ricerca proceda incessante nella mente delle creature umane (Dalla Presentazione di Luigi Gulia, Presidente del Centro di Studi Sorani, ivi, pp. 13-14).