Lo Stato come ‘fornitore’ d’investimenti sociali (original) (raw)

Lo Stato come ‘fornitore’ d’investimenti sociali (State as Social Investments Provider)

Moneta e Credito, 2016

Quest'opera è distribuita con licenza internazionale Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 4.0. Copia della licenza è disponibile alla URL http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ Lo Stato come 'fornitore' d'investimenti sociali FABRIZIO BOTTI, MARCELLA CORSI, GIULIO GUARINI * "Il monopolio non è un male quando è in mano di dirigenti pubblici che lo usano nell'interesse pubblico; per esempio […] quando compiono investimenti vantaggiosi per la collettività, che i privati non avrebbero compiuti perché troppo poco profittevoli".

Aiuti di Stato e mercato creditizio fra orientamenti comunitari e interventi nazionali

Aiuti di StAto e mercAto creditizio frA orientAmenti comunitAri e interventi nAzionAli di Sabino Fortunato 1. lo scoppio della bolla speculativa del mercato immobiliare collegata ai mutui subprime, originatasi negli Stati uniti già nella seconda metà del 2006 e pervenuta ai suoi massimi livelli sul finire del 2008, ha innescato -com'è noto -una crisi finanziaria e una crisi dell'economia reale a livello globale, tali da evocare i fantasmi della Grande depressione degli anni trenta del secolo scorso. ma se la crisi finanziaria è stata subito avvertita come «sistemica», la crisi dell'economia reale ha avuto valutazioni differenziate. Gli interventi dei pubblici poteri hanno avuto a oggetto immediatamente e in maniera mimetica il settore finanziario, mentre hanno inciso sulla economia reale solo in una seconda fase e in modo differenziato. È quanto emerge dalle stesse fonti comunitarie sugli «aiuti di Stato», in particolare dalle comunicazioni della commissione europea del 13 ottobre 2008 1 , del 5 dicembre 2008 2 , del 25 febbraio 2009 3 e del 17 dicembre 2008 (parzialmente modificata e integrata da una successiva comunicazione del 25 1 comunicazione ce n. 2008/c 270/02, in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, 25 ottobre 2008, c 270/8: «l'applicazione delle regole in materia di aiuti di Stato alle misure adottate per le istituzioni finanziarie nel contesto dell'attuale crisi finanziaria mondiale». 2 comunicazione ce n. 2009/c 10/03, in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, 15 gennaio 2009, c 10/2: «la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie nel contesto dell'attuale crisi finanziaria: limitazione degli aiuti al minimo necessario e misure di salvaguardia contro indebite distorsioni della concorrenza». 3 comunicazione ce n. 2009/c 72/01 del 25 febbraio 2009, in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, 26 marzo 2009, c 72/1, «concernente il trattamento degli attivi svalutati nel settore bancario della comunità». comunicazione ce n. 2009/c 16/01, in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, 22 gennaio 2009, c 16/1: «Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'accesso al finanziamento nell'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica». 22_Fortunato.indd 337 17-05-2010 13:51:48 diritto, etica e mercato dopo la crisi

Mercato, Stato, Bene Totale e Bene Comune

Economia Aziendale Online, 2013

There are two parts to the work. In the first part the author highlights the function of the market in a capitalist economy, with the attendant economic, social and political implications. This part deals with the limits of the analyses of the predominant economic theories of the last twenty years. These theories are characterized by a strenuous and rigorous defense of the free market that emphasizes the most positive aspects of the latter and justifies the bottlenecks a free market can create in a world context marked by a globalized and unregulated financial system. At the same time focus is directed at the need to deeply reconsider the sense of a government “presence” in a historical period such as the present one. The severe crisis underway, which has called for decisive government intervention – at the world level – to counter problems not always economic-productive in nature but very often eminently speculative, has led to the need for a positive rethinking of theories often t...

La collaborazione pubblico-privato: prove di investimento sociale

“La collaborazione pubblico-privato: prove di investimento sociale”, in G. Sgritta, U. Ascoli e C. Ranci (Eds.) Investire nel sociale. La difficile innovazione del welfare italiano, Il Mulino, Bologna, 2015, pag. 305-332.

Housing policies as Social Investment policies

Società dei consumi e interventismo statale nel primo Novecento

Sono ormai diversi anni che mi interesso di interventismo statale e dei meccanismi sociali innescati dalle rivoluzioni industriali, tecnologiche che sono inevitabilmente confluite nel mercato globalizzato del XXI secolo. Approfondendo queste tematiche mi sono domandato se la natura e le origini dell'interventismo statale, che oggi si è soliti denominare welfare policy, fossero ispirate a logiche di solidarietà sociale o meno. Come scriveva Karl Polanyi nel suo libro La Grande Trasformazione pubblicato nel 1944, la formazione di un'economia di mercato globale non fu un evento spontaneo, bensì il risultato di precise volontà politiche attivamente tese a creare le condizioni istituzionali necessarie e coerenti per la sua riuscita.

Mercanti e finanze statali in età visconteo‐sforzesca

Mercanti e finanze statali nel ducato di Milano in età visconteo-sforzesca* Trattare di mercanti e finanze statali per il ducato di Milano non è compito facile per diverse ragioni. In primo luogo, sulla finanza pubblica dello Stato milanese non esiste a tutt'oggi uno studio di sintesi, benché siano stati pubblicati alcuni lavori su singole realtà cittadine o su aspetti specifici per lo più relativi a periodi ben definiti. 1 In secondo luogo, i temi "economia e politica" connessi a quello dei mercanti costituiscono un grande classico della storiografia sullo Stato di Milano per cui si deve necessariamente fare i conti con alcune sedimentate posizioni storiografiche talvolta tra loro contrapposte. 2 Da ultimo, le fonti disponibili sono piuttosto *Ringrazio molto Rinaldo Comba e Patrizia Mainoni per il confronto sui temi trattati. 1. P. Mainoni, Economia e politica nella Lombardia medievale: da Bergamo a Milano fra XIII e XV secolo, Gribaudo, Cavallermaggiore 1994, pp. 93-126 e pp. 159-184: Ead., Le radici della discordia. Rocerche sulla fiscalità a Bergamo tra XIII e XV secolo, UNICOPLI, Milano 1997; Ead., «Cremona Ytalie quondam potentissima». Economia e finanza pubblica nei secoli XIII-XV, in Storia di Cremona. Il Trecento. Chiesa e cultura (VIII-XIV sec.), a cura di G. Andenna, G. Chittolini, Bolis, Bergamo 2007, pp. 318-373; in particolare i saggi della Parte seconda di Politiche finanziarie e fiscali nell'Italia settentrionale (secoli XIII-XV), a cura di P. Mainoni, UNICOPLI, Milano 2001, su cui l'autrice aveva già riflettuto in P. Mainoni, Finanza pubblica e fiscalità nell'Italia centro-settentrionale fra XIII e XV secolo, in «Studi storici», 40 (1999), pp. 449-470. Per l'età sforzesca cfr. G. Chittolini, Città, comunità e feudi negli stati dell'Italia centro-settentrionale (secoli XIV-XVI), UNI-COPLI, Milano 1996, pp. 145-166; F. Leverotti, La crisi finanziaria del ducato di Milano alla fine del Quattrocento, in Milano nell'età di Ludovico il Moro, Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana, Milano 1983, pp. 585-632. Cfr. anche G. Chittolini, Di alcuni aspetti della crisi dello stato sforzesco, in Milano e Borgogna due stati principeschi tra Medioevo e Rinascimento, a cura di J.-M. Cauchies, G. Chittolini, Bulzoni, Roma 1990, pp. 21-34. 2. G. Barbieri, Economia e politica nel Ducato di Milano (1386-1535), Vita e Pensiero, Milano 1938; Id., Origini del capitalismo lombardo, Giuffrè, Milano 1961; Mainoni, Beatrice Del Bo 132