Antropologia della coscienza (original) (raw)
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PDF - Antropologia delle trasformazioni di coscienza
Antropologia delle trasformazioni di coscienza, 2014
Gli Stati Non Ordinari di Coscienza (SNOC) riguardano solo fenomeni come la trance? Restano confinati all’uso di sostanze allucinogene o a tecniche di meditazione orientale? La maggioranza della popolazione è quindi estranea da questa specificità culturale? Questo saggio affascinante ci mostra come risulta essere vero l’esatto contrario. Modifichiamo quotidianamente la nostra coscienza di base e di veglia con il sonno e i sogni, “perdiamo” la testa nell’innamoramento, nella sessualità, nelle “vertigini” stimolate da attività estreme e incidiamo sensibilmente sul piano percettivo ed emozionale con molteplici sostanze psicoattive. Dall’analisi del concetto di “realtà” alla dimensione trascendente e religiosa come cambiamento naturale, dallo studio antropologico della canapa e delle sue interazioni con la creatività e la spiritualità sino all’analisi del sogno come oggetto di interazione sociale, dal misticismo cristiano al fenomeno della dissociazione non patologica e rituale, il volume trascina il lettore pagina dopo pagina in un viaggio emozionante alla scoperta della quotidianità delle trasformazioni di coscienza.
«Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell'uomo» 1 «Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta» 2
L'universo kantiano. Quodlibet , 2010
Il saggio analizza l’Antropologia pragmatica di Kant alla luce degli altri scritti critici e precritici, delle Lezioni, delle fonti e del dibattito critico internazionale più recente. Viene chiarito anzitutto il rapporto tra antropologia e critica della ragione: gli esiti della Dialettica trascendentale impongono a Kant di individuare un nuovo assetto per la scienza empirica dell’uomo superando la prospettiva scolastica. Ciò si manifesta nell’adozione del termine «antropologia», che tuttavia Kant distingue dalle antropologie mediche del tempo, per lo più deterministiche, grazie all’impostazione «pragmatica». La psicologia empirica viene inglobata ma riformata nel nuovo progetto: nella Didattica Kant sottolinea gli aspetti problematici o «negativi» nell’uso delle facoltà: si individuano così gli «elementi» di un’antropologia poi utilizzati nella Caratteristica per definire il senso della «destinazione» razionale dell’uomo nel senso del concetto cosmico della filosofia.
Nuova Secondaria, 2018
Brief article considering the mutual positive relationships between neuroscience and philosophical anthropology.
Pensare l antropologia professionale
Intrecci
This article tries to develop a set of concepts, ideas and arguments in order to think the professional dimension of anthropological practice. This is a emerging perspective in the Italian anthropological community, still mainly developed around academic cultural anthropology with little experience in applied anthropology if compared with USA and Scandinavian countries. The author underlies some critical aspects of the professional anthropology in Italy, some of the basic educational needs of the perspective students in order to achieve this career and some market constraints for such professionals. The new Italian law about liberal professional associations is briefly discuss referred to professional anthropology and the new path it could be open for professional development. Keywords Antropologia, professione, formazione, associazione professionale. ______________________________________ In questo articolo propongo alcune riflessioni attorno a due ambiti problematici dell'antropologia in chiave professionale: 1) concetti e idee per una sua rappresentazione e 2) stato attuale e possibilità organizzative per un'associazione professionale di antropologi. Questo tentativo muove, innanzitutto, da una mia curiosità e piacere nell'immaginare possibili sviluppi operativi di questo corpus di conoscenze e di pratiche di ricerca in un mondo del lavoro complesso e in rapido mutamento. Muove, in secondo luogo, da una mai estinta frustrazione che deriva dall'intuire le grandi potenzialità dell'antropologia culturale all'interno del nostro mondo attuale e, al contempo, registrare quotidianamente quanto esso sia un sapere marginalizzato e ignorato, quando non ridicolizzato. Molteplici i motivi di questo stato di cose. Occorre però uscire dall'immobilismo e provare a dare linfa nuova al mondo antropologico, ognuno secondo le proprie esperienze e competenze. Guardando alla storia dell'antropologia culturale si colgono subito diverse problematicità riguardo all'applicazione delle conoscenze derivanti dal metodo di ricerca proprio delle scienze sociali. L'antropologia pratica di Malinowski era nata come risposta alla necessità di comprendere i nativi delle colonie al fine di controllarli e sfruttarli nel migliore dei modi. Certo, se di un gruppo di persone si conoscono abitudini, principali gerarchie valoriali, speranze e paure, totem e tabù, è più facile che si sappia orientare la loro azione o, per lo meno, coordinarla con quella di altri in modo finalizzato. Sostanzialmente, la prima antropologia pratica è un'antropologia manageriale e gestionale, volta cioè ad acquisire conoscenze utili alla gestione di persone e cose in ambiente altro rispetto a quello del conoscente. L'antropologia pratica muove cioè da un bisogno di conoscenza per il dominio del proprio simile. La sua nascita non è quindi avvenuta sotto i migliori auspici umanistici, ma è anche vero che solo l'aver peccato conduce ad una via di redenzione. E' proprio di questa redenzione che gli sviluppi antropologici degli ultimi 30 anni danno conto. Nata come esperienza di conoscenza
Come scienza nasce alla fine dell'800 con gli evoluzionisti francesi. Inizialmente veniva vista come la scienza delle società arcaiche, "selvagge"poi si è trasformata gradualmente in scienza delle società primitive fino a diventare oggi la scienza dell'uomo in società.