Cinque tesi sull'incarcerazione di massa negli Stati Uniti (original) (raw)

Police brutality e incarcerazione di massa negli Stati Uniti d'America

Diritto di Difesa, 2020

Intervista all'Avv. Pietro Insolera a cura di Francesco d'Errico (presidente associazione Extrema Ratio) Il fenomeno della police brutality, l'estensione eccessiva della qualified immunity dei pubblici ufficiali per le azioni commesse nell'esercizio delle funzioni nell'interpretazione della Suprema Corte, l'approccio discriminatorio degli agenti nei confronti della comunità afroamericana e quella dei latinos. Questi alcuni dei temi affrontati, insieme al tema della mass incarceration e delle condizioni degli istituti penitenziari, oltreché delle possibili opzioni di riforma, anche in relazione alle posizioni politiche del momento, della giustizia penale americana. Un'intervista per comprendere, dal punto di vista giuridico, le ragioni della brutalità poliziesca e delle proteste di questi giorni a seguito dell'omicidio di George Floyd avvenuto a Minneapolis, città più conosciuta e popolosa dello stato del Minnesota.

Adrian Johnston, 'Punti di libertà forzata. (Ancora) unidici tesi sul materialismo'

Il Rasoio di Occam. Filosofia/filosofie, MicroMega.

1 PUNTI DI LIBERTÀ FORZATA . ( ANCORA) UNDICI TESI SUL MATERIALISMO d i Adrian Johnston Nella discussione filosofica odierna sulla configurazione del materialismo e sulle sue possibili combinazioni occorre soffermarsi anche sulla proposta di un “materialismo tra scendentale”, recentemente avanzata da Adrian Johnston. Qui presentiamo, introdotta dai suoi curatori, la traduzione del suo “manifesto”. Adrian Johnston rappresenta uno degli autori più letti e discussi all’interno del dibattito della teoria critica. Le sue linee di ricerca convergono sulla definizione di ciò che egli chiama materialismo trascendentale. Si tratta di una cornice filosofica che combina un’ontologia materialista, contraddistinta da una forte apertura verso le scienze naturali, e una teoria della soggettività che ne mantiene la complessità e l’autonomia. In questa direzione assume un ruolo preminente il confronto con autori quali Žižek, Lacan, Badiou, Meillassoux. L’articolo che presentiamo è stato pubblicato per la prima volta nel 2013 in Speculations: A Journal of Speculative Realism, ed esemplifica con chiarezza le ambizioni e gli snodi appena presentati

Quindici tesi sull’attuale situazione internazionale [maggio 2022]

La guerra in Ucraina ha socchiuso un vaso di Pandora che molti pensavano sigillato per sempre: il mondo può essere travolto da una nuova guerra generale? Quali sono le dinamiche internazionali all'opera, le forze sociali all'origine di queste dinamiche e le prospettive che si delineano? Tentando di dare una risposta a questi angosciosi interrogativi cerco di contestualizzare la situazione attuale collocandola nella "lunga durata" storica. Gli elementi fondamentali alla base delle circostanze attuali delimitano possibilità, rischi e opportunità, ed evidenziano i limiti dei modi di pensare ereditati dal passato, e la necessità-nell'interesse delle classi lavoratrici-di una nuova politica.

Filosofia, democrazia, Stato-nazione nei Quaderni del carcere

2019

By capitalising on his interpretation of historical materialism in terms of “philosophy of praxis”, Gramsci elaborates an original theory of modernity – modernity is neither “humanistic” nor “nihilistic”, but is founded on the issue of the “state-nation”. The concept of “national-popular” is the most appropriate expression of the “democratic” connection of “reason” and “life”, i.e. of intellectuals and people. This connection takes place in a territory that constitutes the essence of modern state. Machiavelli, the Jacobins and Hegel are key-figures of the birth and development of the bourgeois hegemony. The “organic crisis” of this hegemony (that fully emerges with the First World War) is caused by the split between the nationalism of politics and the cosmopolitanism of economy. Neither “americanism” nor the USSR can offer an effective solution to this crisis. Keywords: Modernity; Philosophy of Praxis; History; Nation-State; Hegemony.

Detenzione e diritti umani. Una disamina della situazione carceraria in Italia, Inapp Paper n. 45, Roma, Inapp https://oa.inapp.org/xmlui/handle/20.500.12916/4014

Detenzione e diritti umani. Una disamina della situazione carceraria in Italia, 2023

Il contributo fornisce un approfondimento sulla situazione carceraria in Italia a partire dallo sviluppo della legislazione, con l’emanazione dell’Ordinamento penitenziario risalente al 1975 e che è stata oggetto di maggiore attenzione, da parte dei decisori politici, solo nel 2013, dopo la condanna dell’Italia, da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) per la violazione dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti umani. Attraverso l’analisi dei dati disponibili si fornisce una panoramica delle condizioni di vita dei detenuti nelle carceri italiane e sulla necessità di investire maggiori energie per rispettare quei principi che sono alla base della nostra Costituzione e dell’ordinamento penitenziario. L’occasione di una riflessione sul tema della detenzione nasce dalla necessità di raggiungere gli obiettivi previsti dal PNRR, che vede il Ministero della Giustizia come titolare di interventi di riforma, inclusa la riforma dell’Ordinamento penitenziario.

M. Valbruzzi, "Cinque tesi sull'assenza di culture partitiche in Italia"

2015

La crisi delle ‘culture politiche’ riflette a monte quella delle ‘culture partitiche’. È in questo orizzonte che vengono articolate cinque tesi sull’assenza di una visione culturale nella politica italiana: una marcata rigidità ideologica, stante nell’incapacità di adattamento alle istanze volta in volta avanzate dalla storia; per ciò stesso, la ‘tabula rasa’ delle culture di partito seguita alla fine delle ideologie; la perdita di una visione organica della storia, sostituita da ‘storielle’ che, in modo frammentario e provvisorio, hanno provato a supplire alla carenza di orientamento dei partiti; il ruolo inadeguato degli intellettuali, che si sono conformati allo stile ‘favolesco’ nel quale si muovono i politici eppure, in modo paradossale, non riescono a instaurarvi un dialogo; l’assenza di condizioni oggettive favorevoli: tempistiche calibrate per l’elaborazione di nuove proposte, spazi fisici di confronto e scambio, mezzi di comunicazione efficaci.