PRIGIONIERI ITALIANI DEI NAZISTI DOPO L'8 SETTEMBRE.pdf (original) (raw)
Pag. 1 1. Capitolo primo: L'armistizio di Cassibile e le sue conseguenze >> 5 2. Capitolo secondo: Gli internati militari 2.1 Ebrei 2.2 Civili 2.3 Donne 2.4 Militari >> 17 >> 17 >> 24 >> 30 >> 31 3. Capitolo terzo: La vita nei lager e le testimonianze 3.1 Storia dei lager 3.2 Struttura dei lager 3.3 La vita nei lager raccontata attraverso le testimonianze 3.4 Il lavoro 3.5 La fame 3.6 Violenza, punizione e morte 3.7 Assistenza medica >> 37 >> 37 >> 39 >> 41 >> 50 >> 56 >> 59 >> 65 4. Capitolo quarto: La liberazione dei lager e le testimonianze >> 6 Conclusione INTRODUZIONE Il tema del presente elaborato è stato scelto, perché è nato in me il desiderio di approfondire e ampliare le mie conoscenze. Nella maggior parte dei manuali di storia contemporanea si parla pochissimo delle persecuzioni che gli italiani, alleati dopo l'8 settembre degli angloamericani, subirono da parte dei tedeschi e dei repubblichini. Il mio interesse è nato dalla lettura per mio interesse personale del volume di Giorgio Candeloro 1 . Mi hanno soprattutto colpito gli avvenimenti del periodo dal 1943 al 1945. La Resistenza mi ha sempre affascinato molto, perché ha costituito la base della presente democrazia che sarebbe nata dopo la fine della guerra. L'aspetto però che ho voluto approfondire è stato soprattutto quello del rapporto tra la Germania nazista e l'Italia nel 1943-45, per dimostrare che anche nel nostro paese ci sono stati molti civili, partigiani, ebrei che subirono la deportazione. Prima dell'8 settembre 1943, l'Italia era alleata con la Germania e il Giappone per mezzo del Patto d'Acciaio firmato il 27 settembre 1940, un anno dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale. Cause del lento e inesorabile declino dell'Italia, dopo l'entrata in guerra a fianco della Germania, furono le campagne di Grecia e Russia dove vennero riportate disastrose sconfitte. Da quel momento il regime fascista perse consensi nel paese e questo lo portò alla caduta il 25 luglio 1943, quando venne sfiduciato da membri del partito stesso. L'elaborato parte proprio dal giorno della caduta del fascismo grazie agli strumenti offerti dagli studi degli storici Elena Aga Rossi 2 e Paolo Sorcinelli 3 . Questi autori raccontano cosa accadde in quei giorni, come gli esponenti del nuovo governo italiano fossero incapaci di gestire la situazione, parlando della fuga fatale del re Vittorio Emanuele III e di Badoglio verso Brindisi fino all'invasione tedesca nell'Italia centro-settentrionale e poi dell'inizio delle deportazioni oltre che ai massacri avvenuti in Cefalonia, Corfù. Un altro testo utile per la mia ricerca è stato quello di Giuseppe 1 G. Candeloro, Storia dell'Italia moderna, vol.10. La seconda guerra mondiale, Il crollo del fascismo. La Resistenza. 1939-1945, Feltrinelli, Milano, 2014. 2 E.A. Rossi, Una Nazione allo Sbando, L'armistizio italiano del settembre 1943 e le sue conseguenze, il Mulino, Bologna, 2006. 3 P. Sorcinelli, Otto Settembre, Mondadori, Milano2013, Mayda 4 che ha ricostruito i fatti riguardanti le deportazioni degli ebrei, civili, internati militari e che ho utilizzato per narrare gli eventi del secondo capitolo. In seguito, ho analizzato le vicende degli ebrei, avvalendomi dei saggi di Aldo Mazzacane 5 , Mauro Raspanti 6 . Inoltre, sempre per quanto riguarda gli ebrei, hanno fornito informazioni utili i testi di Eric Salerno 7 , e di Michele Sarfatti 8 . Per quanto riguarda le donne, di cui non si avevano molte testimonianze, ho consultato il saggio di Bruna Bianchi e Adriana Lotto 9 . Le autrici hanno raccontato la vita nei campi basandosi sulle testimonianze di alcune deportate. Per gli internati militari italiani mi sono avvalso degli atti di convegno a cura di Nicola Labanca 10 e dei testi di Ugo Dragoni 11 e Mauro Cereda 12 . Per gli ultimi due capitoli, ho utilizzato il testo di Gabriele Hammermann 13 ,che narra le vicissitudini degli internati dalla loro cattura fino alla liberazione, di Claudio Vercelli 14 che parla di come si svolgeva la vita nel lager. Infine da ricordare il testo di Luca Frigerio 15 che ha riportato testimonianze di tre sottotenenti d'artiglieria, Giovannino Guareschi, Carlo Lattuada e Claudio Sommaruga condannati, per aver rifiutato di aderire ai nazifascisti nella guerra.