Instrumenta inscripta III. Manufatti iscritti e vita dei santuari in età romana, a cura di Giulia Baratta, Silvia Maria Marengo, Macerata, eum edizioni università di macerata, 2012 (original) (raw)
2012
Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione di un incontro di studio internazionale svoltosi a Macerata a giugno del 2009 sulla scia di altri precedenti appuntamenti che hanno preso l’avvio a Pecs nel 1991 ed i cui risultati sono stati regolarmente pubblicati in volumi che vanno sotto il comune denominatore di Instrumenta inscripta. L’incontro maceratese è dedicato all’instrumentum inscriptum dei santuari e dei luoghi di culto ove i manufatti iscritti sono presenti tra i materiali dell’edilizia, tra la suppellettile destinata al culto, tra le offerte votive ed i "souvenirs". Oggetti, dunque, di natura estremamente variegata cui sono dedicati gli scritti di questo volume; sulla base di materiali editi ed inediti, si è voluto offrire uno spaccato sulla diffusione della scrittura, e di conseguenza sull’alfabetizzazione, in questo particolare ed importante ambito del mondo romano, affrontando il tema da un punto di vista storico, epigrafico ed archeologico. I lavori raccolti in questa sede, frutto delle ricerche scientifiche di vari specialisti nel campo dell’instrumentum, permettono, dunque, non solo di fare il punto della situazione, ma anche di offrire sostanziali novità in materia.
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Stratigraphic archaeological excavations carried out in the S. Maria in Castagnola Abbey’s cloister (Chiaravalle, AN), permitted us to reconstruct, though only partially, a new and unexpected history of this site, where, in the Middle Ages, one of the most important architectonic complexes of the region, but significant at a national level as well, has been erected. In this contribution we will discuss, at a preliminary level, the evidence that can be linked to the earliest occupation of a site whose later evolution spanned well into the post-medieval and modern eras. More precisely we will present the archaeological data concerning the phases of the Middle-Recent Bronze Age, consisting of layers rich with archaeological material, mostly objects of everyday use (pottery, bone, bronze), and structures preserved in negative (an artificial ditch, post-holes) which are indicative of permanent occupation. Although the interpretation of this evidence is rendered difficult by the numerous later interventions and by the limited extension of the excavations, the finds from Chiaravalle add significantly to the reconstruction of protohistoric occupation of the lower Esino valley.
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Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 2020