Call for participants: Queerizzare le teorie e le pratiche anglo/italiane , 26-27 aprile 2017, Verona (original) (raw)

Convegno "Emancipatory Social Science Today", 26-27 settembre, Parma - Programma

Il 26 e 27 settembre 2019 presso l’Università di Parma si terrà il Convegno “Emancipatory Social Science Today”, organizzato in collaborazione con l’Università di Milano, che offrirà l’occasione di riflettere sulla capacità delle ricerca sociale di riuscire a influire concretamente sui processi sociali, in un fase storica caratterizzata da una crisi crescente delle scienze sociali nel riuscire a essere in relazione significativa con i mondi, le questioni e i contesti di cui si compone la società e da una tendenziale depoliticizzazione del sapere critico - spesso ingabbiato all’interno di ingranaggi volti a favorirne più la spendibilità a livello pubblico che non l’effettiva utilità in termini di efficacia. Il Convegno, promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali dell’Università di Parma e dal Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici dell’Università di Milano, con il coordinamento scientifico di Vincenza Pellegrino (Università di Parma) e Monica Massari (Università di Milano), vedrà la partecipazione di oltre 90 relatori e relatrici distribuiti in 15 diversi panel che discuteranno, da diverse prospettive e in una chiave sia teorica che empirica, dei legami emergenti tra teoria, critica e ricerca sociale. Il Convegno intende continuare il dialogo avviato con la pubblicazione del numero monografico “Emancipatory Social Science Today” (1/2019) della rivista Quaderni di Teoria Sociale (a cura di Monica Massari e Vincenza Pellegrino). Con il patrocinio di: Associazione Italiana di Sociologia-AIS, Sezione “Vita Quotidiana” dell’AIS, Quaderni di Teoria Sociale, CIRS-Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale, Università di Parma e Università di Milano. Comitato scientifico: Vincenza Pellegrino (Univ. di Parma) e Monica Massari (Univ. di Milano) (Coordinatrici); Vando Borghi (Univ. di Bologna), Marco Deriu (Univ. di Parma), Gianluca Gatta (Kobe Univ. Japan), Chiara Marchetti (Univ. di Milano), Giulia Rodeschini (Univ. di Parma), Ambrogio Santambrogio (Univ. di Perugia). Per informazioni e contatti: monica.massari@unimi.it vincenza.pellegrino@unipr.it

CALL FOR PAPERS "Parola. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare". I Convegno Internazionale per giovani ricercatori Università per Stranieri di Siena 21-23 novembre 2018

La ricerca umanistica si e orientata nel nuovo millennio verso temi, metodi e prospettive diversificate e innovative rispetto al passato. A tale spinta centrifuga non deve necessariamente corrispondere una dispersione delle energie e una individualizzazione del lavoro, e in molti aspetti della ricerca contemporanea un approccio multidisciplinare resta produttivo e fortemente auspicabile. Da questa convinzione nasce l'idea di una condivisione di temi, metodi e forze che possano arricchire e dare nuovi stimoli alla ricerca di ambito umanistico condotta presso l'Universita per Stranieri di Siena. Per far cio , i giovani ricercatori dell'ateneo propongono ai loro colleghi di altre universita italiane ed estere di mettere insieme le conoscenze, per favorire un arricchimento reciproco. Ogni forza centrifuga muove peraltro da un centro comune, che nel caso delle ricerche svolte nel nostro Ateneo puo essere rappresentato dalla nozione di parola. La parola e l'oggetto di studio di molte discipline umanistiche (la letteratura, la filologia, la linguistica), ed e allo stesso tempo uno degli scopi dell'apprendimento linguistico. La riflessione sulla parola permette dunque di mostrare quanto sia salda la continuita tra le ricerche condotte in ambito umanistico, e quanto i diversi settori di ricerca si sfiorino concentrandosi spesso sul medesimo oggetto d'indagine. La divisione delle proposte in aree disciplinari appare propedeutica a una collocazione razionale di ciascuna. Le sessioni del convegno saranno pero organizzate per aree tematiche e non necessariamente disciplinari, nel tentativo di coniugare per quanto possibile la ricerca multidisciplinare su aspetti analoghi. Le aree interessate saranno: a) Letteratura, filologia e cultura italiana; b) Semiotica e linguistica generale; c) Linguistica italiana; d) Didattica delle lingue moderne.

Doppiaggio e ideologia: (ri)rappresentazioni della queerness nell’edizione italiana di Will & Grace

Acoma.Rivista internazionale di studi nordamericani. Numero 36, 2008

Nell'ambito dei Translation Studies, la nota svolta "culturale" promossa da Susan Bassnett e André Lefevere alla fine degli anni Ottanta contribuì a riconoscere che l'efficacia di qualsiasi traduzione risiede nella sua capacità di adeguarsi e rispondere alle necessità della cultura di arrivo. 1 In altre parole, accanto al macropubblico (che può arrivare a corrispondere all'intera popolazione che si esprime in una stessa lingua) ha assunto sempre più rilevanza il micro-pubblico, destinatario immaginario o designato di un testo specifico. Se, come sostengono Lefevere e Bassnett, la cultura del fruitore d'arrivo è al centro dei pensieri del traduttore e se ogni traduzione porta con sé l'ideologia di quest'ultimo e soprattutto della committenza, 2 studiare il prodotto finale di tale pratica significa gettare luce sulle dinamiche sociali e gli effetti culturali che caratterizzano ogni mediazione linguistica. Riprendendo un loro esempio, chi traduce i Viaggi di Gulliver per un'edizione semplificata per bambini può scegliere di censurare la scena in cui il "gigante" spegne un incendio a Lilliput con la propria urina e preferire una riformulazione della vicenda secondo cui Gulliver, forte della sua statura, corre a grandi passi verso la spiaggia per ritornare al villaggio carico di acqua di mare. Fin qui, tutto chiaro. Tuttavia, il fatto che in questo caso il pubblico di arrivo siano bambini e che la scelta traduttiva miri a rispettare una certa impressionabilità in tema di funzioni corporee, rischia di banalizzare la potenza dell'atto censorio in sé, riducendolo a un mero aggiustamento del testo in virtù di una presunta sensibilità del fuitore. È quindi d'obbligo problematizzare il concetto di "cultura del fuitore d'arrivo". Prima di chiedersi come la traduzione risponda o meno alle esigenze della cultura di arrivo, occorre chiedersi chi sia nelle condizioni di fare ipotesi sul destinatario e la sua cultura, sulla sua interpretazione del mondo e i limiti entro cui trova spazio il suo senso del pudore. Successivamente, occorre spingersi oltre e rendersi conto che formulare tali

IX Congresso della Società Italiana delle Storiche "Genere e storia oltre i confini / Gender and history beyond boundaries" - Università di Palermo, 20-22 giugno 2024

«Non ci basta dire basta». Donne italiane e palestinesi di fronte alla violenza e alla solidarietà durante la prima Intifada (1987-1993) Nel dicembre del 1987, lo scoppio della prima Intifada nei territori occupati determinò un nuovo protagonismo dell’Unione dei comitati delle donne palestinesi (UPWC), nella misura in cui il processo di resistenza e organizzazione contro l'occupazione aveva scosso e messo a nudo la società palestinese dall'interno, dando luogo a un processo di rivalutazione dinamica delle strutture sociali, economiche e politiche tradizionali. Questo evento ebbe una grande risonanza politica e mediatica anche in Italia, che vide in particolare alcuni collettivi femministi impegnati in riflessioni e pratiche relative alle tematiche della pace e della violenza, al dialogo internazionalista tra donne e a progetti di solidarietà attiva. Attraverso gli archivi dei Centri di documentazione delle donne e le testimonianze orali delle protagoniste, questo paper vuole mettere in luce i tentativi di trovare risposte altre di fronte alla guerra e alla doppia oppressione coloniale e patriarcale, che avevano radici nella storia dei movimenti delle donne e sono diventati riferimenti imprescindibili anche per le riflessioni successive.

Queer Unhistoricism, Italian style/ Queer Instoricismo (in Italiano)

This is my latest thinking on queer unhistoricism, a revision to some extent of my previous position. These are notes for an ongoing project I have recently begun. They are a kind of methodological statement directed to Italianists in particular. Thanks to Charlotte Shaw and Aloma Bardi for assistance with my Italian! Still working on prepositions in particular :-) The sources are not fully cited; if you want them, ask!