Che Cos'è l'Amor (original) (raw)
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Left, 28, 13 luglio, 2007
Per i 250 anni dalla nascita di Canova a Possagno, dal 29 luglio, alcune opere giovanili. E a ottobre, nella Capitale, una importante retrospettiva.
Anche la filosofia si interroga sull'amore, collocando questo tema al centro di una concezione del mondo, della natura, della vita. I tre "Dialoghi d'amore" di Leone Ebreo, pseudonimo di Jehudah Abrabanel, scritti presumibilmente all'inizio del Cinquecento e usciti postumi nel 1535, rappresentano uno dei testi fondamentali della filosofia d'amore del Rinascimento italiano. L'autore, discendente da una illustre famiglia portoghese giunta in Italia per le persecuzioni antisemite in Spagna e Portogallo, è un'affascinante e per molti versi misteriosa figura di letterato e medico, oltre che filosofo. In quest'opera, che con le sue numerose edizioni e traduzioni ha avuto una grande diffusione e influenza nel corso Cinquecento europeo, egli compie una sintesi tra la tradizione platonica, l'aristotelismo arabo, la cultura ebraica, l'esegesi biblica.
Che cos'è l'anima, 2012
La vita è la manifestazione di un continuo processo di espansione dal caos all'ordine e viceversa. Se osserviamo ciò che ci circonda, vediamo che questo processo è in continuo svolgimento e sono presenti simultaneamente tutte le fasi dell'evoluzione: rocce, piante, animali, esseri umani. Allo stesso tempo, in questo momento stanno nascendo nuove stel-le, altre stanno morendo, l'universo continua la sua metamorfosi, creando le condizioni per potersi ulteriormente espandere. È una forza primordiale misteriosa; il suo caos è un movimento che racchiude in sé l'in-telligenza che porta a costituire forme ordinate e capaci di evolversi. Il mistero è che, nonostante non sia apparentemente cosciente, la vita è dotata di intelli-genza. Che coscienza ha la terra? Eppure, se vi piantiamo un seme, esso si manifesta in una pianta; ci sono milioni di piante, ognuna delle quali serve un particolare scopo che so-stiene la vita in un modo o nell'altro. La vita è la corrente energetica che scorre all'interno di ogni cosa, anche quando sembra inanimata. È un meraviglioso mistero, mentalmente incomprensibile, ma evidente, perce-pibile: la stessa vita scorre in noi. In questo senso non siamo separati dal nostro ambiente: ne siamo parte, non è concepibile un'esistenza separata da ciò che ci circonda. Tutte le cose di questo mondo vanno attraverso un processo di aggregazione con una funzione; quando l'hanno compiuta, si disgregano negli elementi primari, per trasformarsi e costituire qualcosa di nuovo. Il moto creativo della vita è incessante e si svolge con una modalità che non è comprensibile per l'intelletto. Esso non segue una logica ma un dise-gno armonico, che include la distruzione, che è un termine creato dall'uomo, ad indicare una facoltà unicamente riservata alla mente umana. Quello che in realtà la vita opera è un processo di trasformazione. L'anima individuale La manifestazione della vita non è solo materiale, ma multidimensionale. È un immenso potenziale che si manifesta anche in forma metafsica, una forza non visibile. L'anima umana è la sua forma di ordine e organizzazione con il più alto potenziale evolutivo nel-l'universo, perché è in grado di fare esperienza e di esserne cosciente. Non solo: ha la capacità di identifcarsi con qualsiasi forma di esistenza, e di essere co-sciente di sé fno a trascendere la sua entità individuale e riconoscersi nella forza primor-diale da cui proviene.
IL COMUNE INTELLETTO D'AMORE. DANTE E AVERROE'
2023
Tra i diversi luoghi poetici in cui la critica ha indicato l’averroismo nella cultura di Dante, i più evidenti e famosi sono il X canto dell’Inferno, il XXV canto del Purgatorio e il I e il XXXIII canto del Paradiso. Ma mentre le figure di Cavalcante de' Cavalcanti e di Sigieri di Brabante sono profili che hanno vissuto la storia politica e filosofica di Firenze, il cosiddetto averroismo di Dante si profila nel De Monarchia ed è intriso nella cantica del Paradiso...