«Gramsci in Love», recensione di Simonetta Fiori, la Repubblica 5/XI/2016pdf (original) (raw)
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Pandora Rivista, 2020
«... Per questo motivo, la ricerca di Noemi Ghetti, già intrapresa nei suoi precedenti saggi[5], si segnala nel vasto panorama degli studi gramsciani per la sua originalità di temi e di interpretazioni. In questa sua nuova opera, "Gramsci e le donne. Gli affetti, gli amori, le idee", l'autrice porta avanti, in un'ottica non femminista, la sua rilettura del pensiero e della biografia gramsciani, alla luce del nodo fondamentale del rapporto uomo-donna[6]. Il significato del titolo è duplice: da un lato l'attenta ricostruzione delle vicende delle donne che con Gramsci entrarono in rapporto; dall'altro un'originale lettura delle elaborazioni del pensatore sardo sull'emancipazione femminile e sul suo ruolo nel processo rivoluzionario...»
Russo lettore di Foscolo tra Salvatorelli e Gramsci [2012]
- « Russo lettore di Foscolo tra Salvatorelli e Gramsci », dans La vie intellectuelle entre fascisme et République (1940-1948), A. Bechelloni, Ch. Del Vento et X. Tabet (dir.), Lyon, ENS Éditions (Laboratoire Italien, 12), 2012, p. 233-246., 2012
Gramsci e la «nota dantesca» dei 'Quaderni del carcere' - Noemi Ghetti
2015
Novità dell'approccio critico gramsciano al celebre Canto X dell'Inferno, alla questione della lingua e alla storia della letteratura italiana, rispetto al metodo critico "estetizzante" di Benedetto Croce. Contributo al Convegno internazionale della SDU “Autocommento e autoriflessione in Dante”, tenutosi all'Accademia d’Ungheria in Roma nei giorni 10 -11 dicembre 2015.
Leggere Gramsci, fra tradizione e futuro (2020)
In cammino con Gramsci, 2020
Leggere Gramsci, fra tradizione e futuro 1. Dalla filologia all'interpretazione. La filologia «senza aggettivi», come si usa definirla in quanto sapere umanistico uni-versale, è una disciplina basilare in tutte le civiltà fondate sulla scrittura, necessaria per stabilire l'integrità dei testi, la loro diffusione e alterazione, i comportamenti e le inten-zioni degli autori. 1 In una conferenza alla Columbia University del gennaio 2000 (am-pliata e variamente pubblicata negli anni successivi) Edward Said ne propose un elogio persuasivo, 2 memore della pagina sulla «filologia vivente» che Gramsci aveva scritto nel Quaderno 7 e rielaborato nel Quaderno 11. 3 Nel caso di Gramsci la ricerca filologica acquista tuttavia un significato specifico e perfino insolito, legandosi in maniera diretta al compito dell'interpretazione e alle diverse stagioni che hanno segnato la "fortuna" di questo autore. Il motivo non è difficile da decifrare. La maggiore impresa intellettuale di Gramsci, i Quaderni del carcere, costituisce l'esempio singolare di una opera intera-mente postuma, 4 scritta nelle condizioni di una dura reclusione, fra molteplici disagi di ordine fisico e psicologico, con scarse indicazioni sui tempi e modi di composizione 5 e non destinata, come tale, alla pubblicazione. Per ragioni diverse anche gli scritti precar-cerari presentano problemi filologici rilevanti, relativi alla difficoltà di stabilirne con si-curezza l'attribuzione. 6 Per tali ragioni (e non, come a volte si è detto, per una specie di furia disgregatrice) 7 tutte le principali edizioni gramsciane sono state guidate da ipotesi 1 Stefano Rapisarda, La filologia al servizio delle nazioni. Storia, crisi e prospettive della filologia romanza, Mi-lano-Torino, Bruno Mondadori, 2018, pp.
Rivista scientifica Storia, antropologia e scienze del linguaggio, anno XXXV, fasc. 3 (Settembre-Dicembre 2020), 2021