Per Lanfranco Caretti (original) (raw)

2016, Per Lanfranco Caretti

Il presente volume vuol essere l’occasione per rimeditare e riflettere a distanza sulla figura e l’opera di Lanfranco Caretti. Rimeditare, avendo attraversato di persona l’esperienza ormai annosa della ricerca e dell’insegnamento, il significato della sua eredità umana e intellettuale; saggiare la resistenza del suo metodo e delle sue acquisizioni interpretative; vedere se e quanto, dai marosi delle infatuazioni critico-metodologiche di questi decenni, ancora galleggia, ancora è attuale e produttivo, del magistero di Caretti. Si vedrà così che qualcuno, in questo volume, si sofferma a soppesare l’effetto durevole di una pedagogia severa, e talvolta difficile da negoziare; altri, a valutare la persistente originalità di certe posizioni critiche e di certe posture di lettura e di metodo. Ma in tutti quelli che hanno accettato di tornare, in un modo o nell’altro, a ripensare la propria esperienza di “carettiani”, possiamo dire con qualche sicurezza che si è fatto strada lo stesso pensiero. Senza maestri, senza una scuola, senza una palestra, senza l’apprendistato di bottega presso chi, in quel momento, ne sa più di te, non si fa cultura, e non si costruisce una vera ricerca. Stare a bottega, e accettare il ruolo dell’apprendista, può essere duro e faticoso, talvolta anche penoso: ma è proprio questo esercizio che insegna un mestiere, e che distingue i maestri dagli intellettuali brillanti, in fuga solitaria dietro l’ultimo verbo della critica alla moda. Anche questi intellettuali, beninteso, hanno la loro ben riconosciuta funzione, in una società culturalmente viva; ma, crediamo, non è propriamente la funzione che più si addice alle aule universitarie. (dalla Premessa dei curatori)