LA CITTÀ DI SOGLIA (original) (raw)

LA CITTÀ E L'ACCOGLIENZA

manifestolibri, Roma, 2017

L’accoglienza dei profughi è una delle sfide principali delle città contemporanee europee, in essa si gioca il destino stesso della civiltà europea: «ho un sogno», ha detto Francesco, «che l’Europa torni madre». L’Europa nasce, infatti, come spazio geoculturale della civitas e la ricchezza dell’Italia, come degli altri paesi, si fonda sul pluralismo dei municipi, veri e propri aggregati di ibridazione multiculturale, culle del cosmopolitismo. Contro il fondamentalismo e il verticismo di un unico Occidente, la storia della nascita delle prime città dimostra come siano esistiti più “Occidenti” prodotti da incessanti transiti, traduzioni e narrazioni. L’ethos delle città si fondava proprio sugli incroci tra locali e stranieri che, nel corso dei loro transiti, innescavano mutamenti nelle mentalità dei “locali” e nelle forme fisiche della città. La ricerca, oggi, di esperienze concrete di solidarietà non è, dunque, dolce utopia o buonismo da anime belle, ma il “ritorno” a quella gloriosa tradizione che ha caratterizzato il contesto italiano ed europeo.

CITTA DI LUCE

Il 13 Dicembre 2016, ideato dal Philanthropy Trust inizia dall'ITALIA, sotto l'Alto Patrocinio di S.A.R.I Prof. Antonio Tiberio Dobrynia di Russia, il " Percorso delle Città di Luce Roerich " Questo Progetto desidera rivalutare e proseguire la Grande Opera Internazionale di Tutela storica del Patrimonio dell'Umanità iniziata nel lontano 15 aprile 1935 alla Casa Bianca, a Washington, con i rappresentanti ufficiali degli Stati Uniti e di tutti i venti paesi dell'America Latina alla presenza del Presidente F.D. Roosvelt, che firmarono il noto "Patto Roerich per la Pace", concepito già nel 1904 dal Prof. Nicholas Roerich, famoso filantropo, antropologo e pittore russo, Patto poi recepito anche nello statuto dell'Unesco.

LA CITTÀ È UNA MOLTITUDINE DI SGUARDI

F. Sorrentino, LA CITTÀ È UNA MOLTITUDINE DI SGUARDI, in: AA. VV., a cura di F. Sorrentino, LETTURE DELLA CITTÀ CONTEMPORANEA. LO SGUARDO DI NOVE ARCHITETTI SULLA CITTÀ, Clean, Napoli 2018 (ISBN 9788884976536)., 2018

Letture deLLa città contemporanea Lo sguardo di nove architetti suLLa città raccolta di saggi a cura di Francesco sorrentino Letture deLLa città contemporanea raccolta di saggi a cura di Francesco sorrentino Francesco Sorrentino è architetto e docente a contratto presso il Dipartimento di Architettura (DiARC) della Università degli Studi di Napoli Federico II. Lavora nel campo della progettazione architettonica e urbana, del restauro e del design. Nel 2012 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica, con una tesi in cui ha indagato le teorie che hanno portato alla nascita del progetto urbano in Europa alla luce degli studi che intorno agli anni Settanta vennero sviluppati in Italia. Si è occupato di numerosi progetti e ha partecipato a mostre, premi e concorsi di progettazione. Dal 2009 è membro della redazione della rivista "BLOOM". È autore di articoli scientifici su riviste specializzate nel campo della teoria della composizione architettonica. Per CLEAN ha pubblicato Influenze della Tendenza italiana in Europa. Il progetto urbano in Spagna (2015) e Oswald Mathias Ungers. L'Uno e il Molteplice (2017). | 5 | Le ragioni del progetto | 5 | euro 15.00 titolo, in una serie di sguardi, differenti, anche contraddittori. Ciò rende 7 Introduzione La città è una moltitudine di sguardi 17 La città globale Alberto Cuomo 31 Città senza aggettivi Francesco Rispoli 43 Dalla großtadt alla metropoli diffusa Renato Capozzi 59 Infrastrutture, architetture della grande scala e paesaggio: temi per il futuro dell'area orientale di Napoli

LA FABBRICA DI SANTA SOFIA A GIUGLIANO

Nel 1622 iniziarono i lavori per la costruzione della Collegiata di Santa Sofia , nello stesso sito e sulla stessa area di una chiesetta preesistente già da alcuni secoli ; furono demoliti vari manufatti : la chiesa, un precedente campanile e l'oratorio dello Spirito Santo ;

STORIA DI MODIGLIANA LA CITTA DELLA ROMAGNA TOSCANA

GL\NCAILISTO MAZZOL\'Í, U. Presiàente dell'Accaàcmia degtí hxcamminiti -Segrctaio ZEFFIRO CIUFFOLETII, Ord.ínaio dí storía risorgímentale e contenporanea ne\l,Ilniversítà dí Firenze MAURIZIO DEGLINNOCENTI, Ordinarto dí storía contehpor.ùea nell'Ilníversítà di Siena GIULIANO PINTO, Ord aio dí storía medieval.e wll'IJnivetsita di Fírenze REDAZIONE GIAN LUCA CORRADi Copyright O 2010 -Accadeúia degli Incamminati -Modigliana Lilografia Fabbri -Modigliana -ImpaginMione: Marika CeDni . I-A, ROCCA: MONTJMENTO SIMBOLO DELI-{ CMTA-Chíara Molducci, Francesco Salve strtni e in tutte le sue molteolici e importanti sfaccettatue. Nel caso di Modisliana e dil suo tenitorio lo studio delle strutture del

LA CITTA' ROMANA

Lo schema urbanistico adottato dai Romani nella costruzione della città è caratterizzato dall'incontro ortogonale delle strade, cardi (da nord a sud) e decumani (da est a ovest), che suddividono la città in isolati quadrangolari.

LA CITTÀ VERTICALE

CRIOS Critica degli ordinamenti spaziali n.7, 2014

Flora legge E. Glaeser, Il trionfo della città, Bompiani, Milano 2013 Edward Glaeser, economista territo-riale di Harvard, ripropone in un volume di agevole lettura e dal carat-tere divulgativo le sue idee sul ruolo della città, già espresse in numerosi articoli su riviste specialistiche e ac-cademiche. La sua idea deriva dalle trasformazioni che hanno investito il modo di produrre nei paesi avan-zati, dalla manifattura alla produ-zione d'idee, e conseguentemente il ruolo delle aree urbane. Nell'epoca fordista della grande manifattura, le città crescevano grazie ad una posizione geografica favorevole (cli-ma mite, vicinanza ai porti e alle vie d'acqua) che agevolava i flussi di materie prime in entrata e l'uscita dei prodotti finiti verso i mercati di sbocco. Le imprese sceglievano le aree urbane dove collocare i pro-pri impianti produttivi, in base alla posizione geografica, alla dotazione di infrastrutture e ad un livello di popolazione che assicurasse un ri-levante mercato locale. Le città offrivano le cosiddette "economie di urbanizzazione", deri-vanti dalla concentrazione di diverse tipologie di attività produttive e residenziali, di un buon livello di ca-pitale fisso sociale (infrastrutture di trasporto urbano ed extraurbano, si-stemi di comunicazione avanzata) e che consentivano di attivare le eco-nomie di agglomerazione derivanti dalla concentrazione territoriale delle imprese: presenza di forza-la-voro mediamente qualificata, di manager e tecnici specializzati, oltre ad un ampio mercato di beni intermedi. L'ago di equilibrio del bilanciamen-to, tra concentrazione urbana e dif-fusione territoriale, era costituito dai costi di trasporto, che avrebbero potuto controbilanciare i vantaggi della localizzazione concentrata e, in presenza di una domanda diffusa sul territorio, avrebbero indotto una disseminazione territoriale delle im-prese, suddividendo le aree di mer-cato tra i produttori. Per Glaeser questa lettura è com-pletamente tramontata. L'annul-lamento della distanza, grazie al miglioramento delle tecniche di trasporto, ha distrutto i vantaggi derivanti dalla concentrazione delle imprese in un'area urbana avanza-ta, perché, in un'epoca di mercati globalizzati e interrelati, il lavoro della manifattura si è progressiva-mente trasferito verso le economie emergenti, particolarmente quelle del Sud-Est asiatico. Quello che è cambiato è il vantaggio competiti-vo. L'irruzione nello scenario produt-tivo internazionale delle economie emergenti come produttori di beni manufatti, lo scambio tra prodotti similari, ma differenziati qualitati-vamente, indicano che i vantaggi comparati non sono immutabili nel tempo. Conseguentemente, le aree urbane che hanno goduto nei cicli storico-produttivi precedenti dei vantaggi derivanti da una partico-lare posizione geografica possono declinare, passando lo scettro della competitività ad altre aree urbane emergenti. La globalizzazione ha distrutto i vantaggi urbani dei centri manifatturieri, ma ha accresciuto quelli legati alla produzione d'idee. RECENSIONI

STORIA DI MODIGLIANA LA CITTA DELI-A ROMAGNA TOSCANA

dzgtí Incammirtí-Coordinatore GIANCALLISTO MAZZOLIM, U presídpnte delrAccadenia degli Incanmínafi _ Segretuiô FFTRO C'UFFOLEITT, Odinario dí storia itorgímentale e confemporanca nel,tlniverità di Fifenz, MAÚffno DEG| n No (El{Ír, ordínarío dì storia contemporanea tuen,Ilnbersita di sietn GIULIANO Pfl{îe, Ordimio di storia tuadievale nell,thniversità dí Fírenze RXDAZIONE GIAN LUCA CORRA-Di Co!}dghi @ 2010 -Accadeùia degli IDcaEmiBati -Modigliana Litografia Fabb.i -Modigliaaa -IropagiDazioDe: Marika CeD4i VODIGLIANA NELLA REPIIBBLICA FIORENTINA Francesco Salvestrini Premessa Nella storia medievale della comunità di Modigliana il passaggio alla sovra-' nità del1a Signoria fiorentina rappresentò senza dubbio un momento epocale.

LA CITTA DELL' ESCLUSIONE

Le origini della città di segregazione, pui giustamente chiamata la Citta del Apartheid, precedono l'istituzione del'Apartheid, un sistema di segregazione legalizzata dal Governo Nazionalista Sudafricano dopo che hanno vinto le elezioni nel 1948, e che probabilmente hanno loro radici nel sistema coloniale Anglo-Olandese dal 1652. I Olandesi hanno iniziato il concetto della separazione razziale, e le loro città e villaggi stabiliti nel Transvaal e il Orange Free State dopo in 1840 sono stati progettati con zone residenziali segregate, non per ragioni di legge, ma per ragioni di usanza sociale. L'administrazione Inglese, incominciando dal 1807, non ha mai avuto una politica per quanto riguarda la segregazione urbana, ed i vari settori della loro società hanno adottato valori differenti secondo l'espedienza del loro caso.