"Le acque che sono sotto il firmamento": il paesaggio marino in un sottarco della cripta di Anagni, in "RolSa", VI, 2006, pp. 7-41 (original) (raw)

La storia della salvezza negli affreschi della cripta del duomo di Anagni

Salesianum, 2003

Monumenta Germaniae Historica, SS VII, pp. 718ss. Le fonti riferiscono anche che il vescovo Pietro ingaggiò in Oriente artisti per il suo progetto di rinnovamento artistico della città di Anagni. Le strutture romaniche più antiche della cattedrale di Anagni, tuttavia, escludono che gli architetti progettisti della costruzione fossero orientali, poiché "... nell'esterno della cattedrale, dove, prescindendo da aggiunte più recenti, può con certezza esser riconosciuto l'edificio del vescovo

L'antro sottoterra. Catabasi e riti di immortalizzazione da Pitagora ad Aristea di Proconneso, in A. Maiuri (ed.), "Antrum. Riti e simbologie delle grotte nel Mediterraneo antico" (Quaderni di Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 16), 2017, pp. 127-172.

Prima edizione: maggio 2017 Volume pubblicato dal Dipartimento di Storia, Culture, Religioni e con il contributo della Sapienza-Università di Roma www.morcelliana.com I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm), sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org.

G. MONTALI, La cosiddetta ‘Villa a mare’ di Sabratha e le ville suburbane dell’emporio tripolitano, in Sicilia Antiqua, XV, 2018, Studi in memoria di Nicola Bonacasa, I-II, II, pp. 387-399. Estratto.

Sicilia Antiqua, XV, 2018, Studi in memoria di Nicola Bonacasa, I-II, 2018

Abstract: Tra il 1964 e il 1965 il Department of Antiquities of Sabratha riporta in luce i resti di un grande edificio ad Ovest di villa Paternò, nei pressi di Marsa Sabratha, un monumento caratterizzato da un grande peristilio e con pavimenti in mosaico, che venne interpretato come una villa romana. L’articolo presenta il rilievo inedito di questo monumento e ne dà una nuova lettura, sulla base dell’analisi dei resti e di considerazioni di carattere urbanistico. Vengono portate a confronto le altre due ‘ville’ note a Sabratha: la villa marittima ad Est dell’abitato, indagata nel 1948 dalla Scuola Britannica e la ‘villa nei pressi dell’Istituto Tecnico’ (con foto inedite dei mosaici) scavata nel 1965-1966 dal Department of Antiquities. Abstract: Between 1964 and 1965 the Department of Antiquities of Sabratha brings to light the remains of a large building to the west of Villa Paternò, close to Marsa Sabratha, a monument characterized by a large peristyle and mosaic floors, which was interpreted as a Roman villa. The article presents the unpublished survey of this monument and gives a new reading, based on the analysis of the remains and on city planning considerations. The only other two ‘roman villas' known in Sabratha are brought to comparison: the maritime villa in the east of the town, investigated in 1948 by the British School and the ‘villa near the Technical School' (with unpublished photos of the mosaics) dug in 1965-1966 by the Department of Antiquities. Parole chiave: Libia, Sabratha, villa romana, archeologia romana. Key words: Libya, Sabratha, Roman villa, Roman archaeology.

Sarabanda d'acqua o dell'accordo paesaggio-morte: "Il sangue di san Gennaro" e "Il Gattopardo", in «Figure dell’immaginario», 3, agosto 2015, pp. 1-8. ‒ ISSN 2385-197X

Il giorno dopo era domenica, e per quel giorno avevo un progetto che ero ben deciso a mettere in atto nonostante le ingiunzioni del dottore e di mia madre, secondo i quali non ero in grado di lasciare la casa, perché l'aria fresca sarebbe stata per me la morte. (William M. Thackeray, Barry Lyndon) Ogni volta che il fotogramma tradisce la caduta del suo vuoto Barry Lyndon, Kubrick non ha dubbi sulla musica da interrogare: la Sarabanda di Händel. Il movimento scavato, severo, tardo è la traduzione perfetta della dissoluzione ordinaria, la fine banale che si fa largo tra sussurri e processioni. Eppure, all'origine, questa forma musicale spiccava per la sua linea sfrenata e intempestiva. L'altezza della morte genera precipizi, romba. Come le onde del mare, quando sono fustigate dal sospiro della vita.

M. Brando, F.M.P. Carrera, V. Pica, Governare le acque, sfidare le acque. Gli Horti Domitiae nell'Ager Vaticanus (Roma) e la Mansio ad Solaria (Calenzano, FI). Due casi a confronto fra Tevere e Arno, in E. Tamburrino (a cura di), Aquan Ducere IV, pp.21-49, Belluno 2022

Aquan Ducere IV, Atti del Convegno di studi Internazionale “L’acqua e la città in età romana” (Feltre, 3-4 novembre 2017). 1. La gestione dell’acqua in contesti urbanizzati in relazione alle variabili ecologiche, 2022

The preventive activity of the Archaeological Superintendence of Rome during the construction ofan underground parking area at Piazza Cavour (Municipio I) allowed to record stratigraphically, for the first time, a large sector of Horti Domitiae, the wide imperial property that the literary sources mention in this area of the Regio XIV Transtiberim, the Ager Vaticanus: an articulated system of canals, decanting tanks, wells and drainage levels, useful for the maintenance of a wide Monumental Garden on Right Bank of the Tiber, whom surface was close to 50 acres, that the recovered material dates between the end of the 1st century and the half of 3rd century AD. ewholelifeofthissiteisbased,ononeside,ontheprocurement,regulationandthedisposalofaremarkablequantityofwaterand,ontheother,ontheattempttofaceandcontrolthewatersoftheriver:thediscontinuityamongthedifferentperiodsisalwaysgivenbyanalluvialepisode.IntheMunicipalityofCalenzano(Florence),duringthepreventiveactivityoftheArchaeologicalSuperintendenceofFlorencefortheconstructionofPublicWorks,alargeportionofawideRomancomplex(endofthe1stcenturyBC−endofthe1st/beginningofthe2ndcenturyAD)wasinvestigated.e whole life of this site is based, on one side, on the procurement, regulation and the disposal of a remarkable quantity of water and, on the other, on the attempt to face and control the waters of the river: the discontinuity among the different periods is always given by an alluvial episode. In the Municipality of Calenzano (Florence), during the preventive activity of the Archaeological Superintendence of Florence for the construction of Public Works, a large portion of a wide Roman complex (end of the 1st century BC-end of the 1st/beginning of the 2nd century AD) was investigated. ewholelifeofthissiteisbased,ononeside,ontheprocurement,regulationandthedisposalofaremarkablequantityofwaterand,ontheother,ontheattempttofaceandcontrolthewatersoftheriver:thediscontinuityamongthedifferentperiodsisalwaysgivenbyanalluvialepisode.IntheMunicipalityofCalenzano(Florence),duringthepreventiveactivityoftheArchaeologicalSuperintendenceofFlorencefortheconstructionofPublicWorks,alargeportionofawideRomancomplex(endofthe1stcenturyBCendofthe1st/beginningofthe2ndcenturyAD)wasinvestigated.e site can be identified with the Mansio ad Solaria shown in the Tabula Peutingeriana: here, alike, the different phases are interrupted by alluvial episodes. Despite the difference in the settlement character, the comparison between the two sites shows interesting analogies in the management of alluvial episodes and their effects, recorded and analyzed in detail through the identification and interpretation of the different silty sediments that are the physical, tangible sign of the floods.

M.G. BENEDETTINI, R. COSENTINO, L’altipiano delle Onde Marine nella necropoli della Banditaccia (Cerveteri): il tumulo della “Protome Equina” e il suo insospettabile corredo, in Mediterranea XIV, 2017, pp. 7-38.

L'impiego del termine "insospettabile" attribuito al corredo della tomba è dovuto al rinvenimento di oltre 100 reperti che smentiva le nostre iniziali perplessità sulla possibilità che all'interno del sepolcro fossero rimasti ancora dei materiali sfuggiti all'attenzione degli scavatori clandestini. Ringraziamo Anna Maria Moretti Sgubini, allora Soprintendente, per la fiducia accordata e per il faticosissimo reperimento dei fondi. La documentazione grafica è di G. Pellegrini Raho e A. Villari. I restauri dei materiali di E. Tirabassi, F.R. Mizzoni e D. Matticoli; la documentazione fotografica di M. Benedetti e F. Fugalli. A tutti il nostro ringraziamento. 1 Lo scavo clandestino del 2008 (42' 00' 06.09'' N 12° 05' 53.31'' E) era retrostante l'area indagata da M.A. Rizzo alla fine degli anni novanta del Novecento. Nel corso del 2015, sempre a seguito di una segnalazione relativa a interventi clandestini, la Soprintendenza ha esplorato un altro ampio settore dell'altipiano delle Onde Marine (42' 00' 4'' N 12° 05' 55'' E) che costituisce la prosecuzione a Nord dello scavo del 1951 dall'Istituto di Etruscologia dell'Università di Roma, scavo diretto da M. Pallottino (Russo Tagliente et alii cds).

L’acqua nella memoria sacra di Edessa attraverso la cornice del Mandylion di Genova. In R. Morosini – C. A. Lee (eds.), Sindbad mediterraneo. Per una topografia della memoria da Oriente a Occidente. Filigrane 24, Lecce, Pensa Multimedia Editore, 2013, pp. 65-98.

L'opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d'autore. Sono vietate e sanzionate (se non espressamente autorizzate) la riproduzione in ogni modo e forma (comprese le fotocopie, la scansione, la memorizzazione elettronica) e la comunicazione (ivi inclusi a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la distribuzione, l'adattamento, la traduzione e la rielaborazione, anche a mezzo di canali digitali interattivi e con qualsiasi modalità attualmente nota od in futuro sviluppata). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto ed opera ai danni della cultura. Volume pubblicato con il contributo di Wake Forest University, Gli autori si riservano di assolvere eventuali adempimenti relativi ai diritti di riproduzione delle immagini ISBN 978-88-8232-990-7 2013 © Pensa MultiMedia Editore s.r.l. 73100 Lecce • Via Arturo Maria Caprioli, 8 • Tel. 0832.230435 25038 Rovato (BS) • Via Cesare Cantù, 25 • Tel. 030.5310994 www.pensamultimedia.itinfo@pensamultimedia.it Non fu il mare a raccoglierci, noi raccogliemmo il mare a braccia aperte (De Luca, Sei voci) Sommario 9 Introduzione Roberta Morosini, Charmaine Lee 21 Il pane zingaro Predrag Matvejevicv 25 "Non impedir lo suo fatale andare". Volti e risvolti del viaggio nell'oltretomba, da Virgilio a Dante Daniela Boccassini 65 157 «Perché Alexandro cercò molti istrani paesi». I viaggi di Alessandro e la malattia di Aristotele. La crisi della conoscenza dall'Alexandreis di Quilichino di Spoleto (1236) al Triompho Magno di Domenico Falugio (1521) Roberta Morosini 7 229 Dal viaggio alla storia: i veneziani e le mutevoli percezioni di Alessandria Monique O'Connell 255 Raccontare il viaggio nella Spagna dei Secoli d'Oro Maria Grazia Profeti 281 Il pellegrinaggio russo in Italia e la sua letteratura Michail Talalay 303 Ricordi di un cantante vagabondo: la musica del Mediterraneo secondo Grigorij Gnesin Stefania Sini 325 Il mare che bagna Napoli in Ferito a morte (1961) di La Capria Nicola Turi 337 La nuova scuola napoletana: sogni, ricordi e fantasmi di una città mediterranea Áine O'Healy 65 * Il nucleo originario di questo testo è stato stimolato da un viaggio ad Edessa nel Maggio 2008, sulla scorta di un interesse maturato in margine della preparazione della mostra genovese sul Mandylion nel 2004 con il Prof. Dr. Gerhard Wolf (Direttore, Kusthistorisches Institut/Max-Planck-Institut, Florenz), che ha di recente pubblicato un significativo contributo di tema edesseno: "Zwei Reisen über den Euphrat: der Bericht Egerias von ihrem Besuch in Edessa und die Darstellung der Translation des Abgarbildes nach Konstantinopel auf dem Rahmen des Mandylion von Genua", in Syrien und seine Nachbarn von der Spätantike bis in die islamische Zeit, Spätantike, frühes Christentum, Byzanz, B 25, a cura di I. Eichner, V. Tsamakda, Wiesbaden, Reichert, 2009, pp. 229-240. 1 Eseguita in un atelier di corte -Costantinopoli o Tessalonica? -nella prima metà del XIV s.; per la datazione, tutt'ora controversa, cfr. P. Hetherington, "The frame of the Sacro Volto Icon in S. Bartolomeo degli Armeni, Genoa. The reliefs and the artist", in Cahiers archéologiques, 50, 2002, pp. 175-184; Id., "La cornice e il rivestimento del Mandylion di Genova: alcune osservazioni sull'artista e la sua tecnica", in Mandylion.

Spolia Oceani. Note sull’iconografia oceanica a margine della ricerca di Sara Santoro, in Multa per aequora. Il polisemico significato della moderna ricerca archeologica. Omaggio a Sara Santoro, M. Cavalieri e C. Boschetti (a cura di), in Fervet Opus, 4, 2 vol., P.U.L., LLN 2018, pp. 689-710.

This paper aims at being a follow-up and an update for the iconographic research on the image of Oceanus in Roman art, that was the subject of two papers published by Sara Santoro, in long-past years. Being her iconographic and iconological analysis still valid, the main goal of this paper is to discuss how the meaning of Oceanus, while maintaining a strong propagandistic connotation for the imperial power, was calibrated and modified trough the time, according to specific circumstances and precise political choices.