Recensione a: VIRGILIO COSTA, MONICA BERTI (a cura di), Ritorno ad Alessandria. Storiografia antica e cultura bibliotecaria: tracce di una relazione perdu- ta, (Ricerche di Filosofia, Letteratura e Storia, 22) Edizioni Tored, Tivoli (Roma) 2015 (original) (raw)

La fortuna del modello alessandrino nel Quattrocento, in "Ritorno ad Alessandria. Storiografia antica e cultura bibliotecaria: tracce di una relazione perduta", a cura di V. Costa e M. Berti, Tivoli 2013, pp. 319-346.

Punto di partenza per ogni indagine sulla fortuna del tema della biblioteca di Alessandria in età umanistico-rinascimentale è senz'altro la Biblioteca Apostolica Vaticana, nata per volontà di Tommaso Parentucelli, divenuto pontefice col nome di Niccolò V. Già i suoi biografi antichi, Giannozzo Manetti e Vespasiano da Bisticci, avevano paragonato l'attività di quel papa a quella di Tolemeo II, un accostamento poi valorizzato dalla critica moderna. Canfora, in particolare, ha messo in luce le stringenti analogie tra il pontefice e il Lagide, accomunati nello sforzo di creare una biblioteca che raccogliesse i libri di ogni parte del mondo 1 . Uno sforzo, quello del papa, attuato con Poggio Bracciolini, all'epoca suo 1 L. Canfora, Il viaggio di AristeaP. Piacentini, Le biblioteche papali. La Biblioteca Vaticana, in G. Arbizzoni -C. Bianca -M. Peruzzi (curr.), Principi e signori. Le Biblioteche nella seconda metà del Quattrocento, Urbino 2010, pp. 109-162 (in part. 132 ss.), nonché il volume collectaneo La Biblioteca Apostolica Vaticana, Milano -Città del Vaticano 2012. la fortuna del modello alessandrino

G. Squillace, Erofilo ed Erasistrato e il recupero di testi medici per la Biblioteca di Alessandria, in Monica Berti e Virgilio Costa (a cura di), Ritorno ad Alessandria. Storiografia antica e cultura bibliotecaria, Roma 2012, Tivoli 2013, pp. 155-178

Il luogo privilegiato dell'esperienza non è più la città, né l'elaborazione culturale si sviluppa più in forma prevalentemente orale, come ancora ai tempi di Socrate. Il nuovo luogo della conoscenza diviene ora la biblioteca, l'archivio, e i dotti cominciano a misurarsi tra loro come faranno, dopo di loro, generazioni e generazioni di studiosi sino ai giorni nostri: compulsando libri, compilando bibliografie, individuando il passaggio o il vocabolo rivelatore» 1 .

Recensione a C. Del Vento, "La biblioteca ritrovata. La prima biblioteca di Vittorio Alfieri" (Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2019): "Giornale storico della letteratura italiana", vol. CXCVII, 2020, pp. 616-619

2020

louis fournel (Paris VIII), alfred noe (Universität Wien), franCisCo riCo (Universidad autónoma de Barcelona), maria antonietta terzoli (Universität Basel). redazione enriCo mattioda (segretario), Chiara tavella Il «Giornale storico della letteratura italiana», fondato nel 1883 da Arturo Graf, Francesco Novati e Rodolfo Renier, e da allora pubblicato a Torino dalla Loescher, è punto di riferimento per gli studi di Italianistica. È presente nelle più importanti biblioteche internazionali ed è sempre valutato al livello più alto nelle classifiche delle riviste umanistiche. Si avvale della consulenza di lettori anonimi (peer review) per la valutazione dei contributi proposti per la pubblicazione. Contributi proposti per la pubblicazione e libri da recensire debbono essere inviati a: «Giornale storico della letteratura italiana» Coloro che desiderano sottoporre un contributo dovranno fare riferimento alle norme per la compilazione che sono scaricabili, in formato PDF, dal sito internet www.loescher.it/riviste Nel medesimo sito sono consultabili i sommari dei fascicoli delle ultime annate, gli abstract degli articoli pubblicati, le informazioni su abbonamenti, ristampe anastatiche, fascicoli arretrati e prezzi Le annate del «Giornale storico della letteratura italiana» dal 1883 al 1995 sono inoltre consultabili on-line, previo abbonamento, nella banca dati Periodicals Archive Online Modalità di pagamento 2020 (4 fascicoli annuali) E 103,50 (Italia) -E 140 (estero) Prezzo del singolo fascicolo: E 35

Recensione di: Biblioteche Riscoperte. Ab artis inventae origine, Milano, Biblioteca Nazionale Braidense 4 febbraio – 28 marzo 2020, Milano, a cura di Fabrizio Fossati, Cusl, 2020 in «Almanacco Bibliografico», 54, giugno 2020, pp. 3-4.

nale Centrale di ROm, 2019, pp. 246, ill. col., ISBN 9788896527580, € 45. La storia del libro procede di pari passo con la storia degli spazi adibiti alla sua conservazione. Il presente vol. costituisce la seconda puntata di una serie dedicata alla storia delle strutture architettoniche e degli arredamenti interni impiegati nelle biblioteche in particolar modo europee, ma non solo. I saggi sono organizzati in quattro differenti sezioni, che ruotano attorno a tematiche specifiche. La prima parte (intitolata Construire et aménager) è dedicata allo sviluppo e alla costruzione di biblioteche: si apre con il contributo di Frédéric Barbier, che ripercorre la storia delle biblioteche francesi all'indomani della presa della Bastiglia, momento cruciale per la storia della Francia moderna, così come per le sorti delle principali raccolte librarie parigine nei trent'anni successivi. Per l'Italia, invece, Marco Guardo presenta uno studio sulla Biblioteca Corsiniana nel XIX secolo; gli fa da contraltare Andrea De Pasquale che fornisce un approfondito intervento sul riallestimento del Collegio romano per la Biblioteca Nazionale di Roma. La sezione si chiude con un ritorno in Francia, a Carpentras, con Jean-François Delmas che ripercorre la storia della Bibliothèque-musée Inguimbertine. La seconda parte (Illustrer) si propone d'indagare il rapporto dell'edificio-biblioteca all'interno del contesto urbano. In questo senso, tra Sette e Ottocento, in tutta Europa emerse una diffusa esigenza di progettare nuove biblioteche ponendo maggior cura a ergonomia ed estetica: María Luisa López-Vidriero delinea un percorso specificamente madrileno sul rapporto tra le biblioteche con l'architettura della capitale spagnola, mentre Christophe Didier propone una riflessione analoga per la città di Strasburgo. Jean-Michel Leniaud si focalizza invece sulle decorazioni interne della parigina Bibliothèque du Sénat al Palais du Luxembourg. La terza parte del vol. (Expériences centre-européennes) raccoglie un