Roberto Esposito, "Da fuori" (original) (raw)
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Roberto Esposito e il problema dell’Altro nell’“Italian Thought”
Since Roberto Esposito has published in Italy a book with the suggestive title “Living Thought. The Origins and Actuality of the Italian Philosophy” in 2010, congresses, seminars and publications about the so called “Italian thought” have been increased. However, the question, what this specificity of an Italian thought consists in, remains controversial. The main question can be summarized as follows: what is in common between authors such as Dante, Bruno, Machiavelli, Croce, Agamben, Gramsci, Negri and others, who lived in different times and had different philosophical interests? If many authors have criticized Esposito’s proposal, my aim is to underline that what is at stake with the “Italian thought” is not only, and firstly, the historical reconstruction of an italian philosophical genealogy, but a theoretical proposal which puts in foreground the categories of “life” and “conflict” as key categories for the current political philosophy.
È un libro tutto politico l’ultima fatica di Roberto Esposito. Più ancora del consueto, in effetti, perché politico è il punto d’intersezione dei tre livelli che lo compongono. Da fuori ruota infatti primariamente attorno all’impasse visibile e conclamata in cui la politica europea è avvitata almeno a partire dall’inizio della crisi economico-finanziaria del 2008, e sulla simmetrica afasia dei saperi che di questa stasi, aggravata dal riprodursi incessante del fenomeno migratorio e dalla crescita del terrorismo internazionale, hanno tentato una diagnosi. Ma se è la filosofia, come emerge nelle pagine introduttive, a poter mappare con maggiore perspicuità una congiuntura che appare tanto violenta quanto muta all’ortodossia delle scienze economiche e sociali, essa è in grado di assolvere a un tale compito solo confrontandosi con ciò che risiede al suo esterno, nel suo fuori. Una estrinsecità rispetto al concetto che se in una certa parte del dibattito filosofico contemporaneo (per la verità molto italiano) è identificata in un astratto ed equivoco “reale”, nel lavoro di Esposito appare più chiaramente qualificata come politica, anche nella sedimentazione in un pensiero che è, secondo una formula antica, pratica teorica. Questo dunque il secondo asse di articolazione del testo, propedeutico a un terzo di matrice, per così dire, politico-culturale. È infatti a una serrata comparazione tra alcune delle più significative tradizioni filosofiche del Novecento europeo, attorno alla duplice problematica del rapporto con il fuori della e dalla filosofia e del nesso più o meno costitutivo con lo spazio europeo, che viene affidata la possibilità di una risoluzione, o almeno di un radicale ripensamento, del problema politico che investe il continente. Un confronto, orientato e non neutrale, che incrocia la teoria critica francofortese, il post-strutturalismo francese nella sua versione prevalentemente anglo-americana di French Theory, e giunge all’approdo di un pensiero italiano colto certo ancora nel suo farsi, ma rispetto al quale Esposito è impegnato da alcuni anni nel duplice tentativo di identificazione dei caratteri ad esso peculiari e di autentica costituzione degli stessi in quanto autore di punta, assieme ad altri pensatori tra cui Giorgio Agamben e Toni Negri, di questo orizzonte speculativo.
Alberto Boatto. Lo sguardo dal di fuori [2021]
2021
Due saggi da | Two essays from: Alberto Boatto. Lo sguardo dal di fuori, catalogo della mostra a cura di | exhibition catalogue edited by Stefano Chiodi (Roma, MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, 2 ottobre 2020 – 18 ottobre 2021), Quodlibet, Macerata 2021. Bilingual edition English-Italian
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