LA ZONA ECOLOGICA ITALIANA (original) (raw)

IL FORO ITALIANO

Il procedimento di rettificazione di attribuzione di sesso e la tutela del diritto all'identità di genere, 2020

FONDATO NELL ANNO 1876 DA ENRICO SCIALOJA gennaio 2020, V, 23 (estratto) CARMELA PERAGO Il procedimento di rettificazione di attribuzione di sesso e la tutela del diritto all'identità di genere R O M A SOCIETÀ EDITRICE DEL «FORO ITALIANO» 2020

L'IMPRONTA ECOLOGICA: ANALISI REGIONALE E SETTORIALE

2001

L'IRES PIEMONTE è un istituto di ricerca che svolge la sua attività d'indagine in campo socioeconomico e territoriale, fornendo un supporto all'azione di programmazione della Regione Piemonte e delle altre istituzioni ed enti locali piemontesi. Costituito nel 1958 su iniziativa della Provincia e del Comune di Torino con la partecipazione di altri enti pubblici e privati, l'IRES ha visto successivamente l'adesione di tutte le Province piemontesi; dal 1991 l'Istituto è un ente strumentale della Regione. Giuridicamente l'IRES è configurato come ente pubblico regionale dotato di autonomia funzionale disciplinato dalla legge regionale n. 43 del 3 settembre 1991. Costituiscono oggetto dell'attività dell'Istituto: − la relazione annuale sull'andamento socioeconomico e territoriale della regione; − l'osservazione, la documentazione e l'analisi delle principali grandezze socioeconomiche e territoriali del Piemonte; − rassegne congiunturali sull'economia regionale; − ricerche e analisi per il piano regionale di sviluppo; − ricerche di settore per conto della Regione e di altri enti. ©2001 IRES -Istituto di Ricerche Economico-Sociali del Piemonte via Nizza 18 10125 Torino Tel. 011/6666411, fax 011/6696012 Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l'utilizzazione del contenuto del volume con la citazione della fonte. 3 4 Indice Sommario 7 Abstract 7 1. Introduzione 9 2. L'Impronta Ecologica: la formulazione classica 11 3. La formulazione dell'Impronta Ecologica per settore economico 15 4. L'applicazione dell'Impronta Ecologica per settore economico al caso studio della Regione Piemonte 19 7 8

LE PAROLE DELL’AMBIENTE. PROGETTO PER UN LESSICO DELL’AMBIENTALISMO ITALIANO

Pubblicato in Jacqueline Visconti, Manuela Manfredini, Lorenzo Coveri, Linguaggi settoriali e specialistici. Sincronia, diacronia, traduzione, variazione, Atti del XV Congresso SILFI, Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (Genova, 28-30 maggio 2018), Franco Cesati, 2020.

INTERVISTA SUL BLOG "MONFERRATO GREEN FARM" - LA TUTELA AMBIENTALE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

Monferrato Green Farm, 2022

Dal 9 marzo scorso sono vigenti le modifiche apportate agli articoli 9 e 41 della Costituzione con la riforma introdotta dalla Legge Costituzionale n° 1 approvata in Parlamento l'11 febbraio 2022 e pubblicata nel n° 44-22/02/2022 della Gazzetta Ufficiale Finalmente la tutela dell'ambiente è posta al centro dell'attenzione nazionale: essendo stata espressamente inserita tra i principi fondamentali della Costituzione, ricompresi fra gli articoli 1-12 della Carta, oltre a un interesse pubblico è anche un dovere che impegna lo Stato in primis ma anche tutti i cittadini, in particolare i proprietari di terreni, i gestori di aziende agricole e i titolari e manager di società e imprese che svolgono qualsiasi tipo di attività economica nel Paese.

SOCIETA’ITALIANA DI ECONOMIA AGRARIA

Abstract: Il lavoro esamina l'evoluzione della politica per la gestione del rischio di reddito nell'agricoltura italiana, ponendo un'attenzione particolare sullo strumento assicurativo che è il più sostenuto dall'intervento pubblico in materia. L'analisi svolta ha messo in evidenza che, dopo la riforma del 2004, la politica nazionale ha evitato alcune delle criticità che spesso si manifestano in altri paesi con sistemi di intervento basati su strumenti simili a quelli adottati in Italia.

NEOLOGISMI E FORESTIERISMI NELL'ITALIANO COME RIFLESSO DEI CAMBIAMENTI SOCIALI

Folia linguistica et litteraria, 2020

Neologismi o neoformazioni sono parole o espressioni nuove, coniate mediante le regole di formazione proprie del sistema lessicale di una lingua, ma non entrate ancora propriamente nell'uso comune, come gadgettistica, sviluppismo, gattizzare... Ogni anno, i dizionari monolingui italiani vengono aggiornati con centinaia di voci nuove. Molte di queste parole arrivano nella lingua italiana come forestierismi già formati, mantenendo pure la forma originale (selfie, Brexit, emoji), mentre altre vengono tradotte e utilizzate come calchi traduzione: post verità dall'inglese post truth, lavaggio del cervello dall'inglese brainwashing ecc. Questo contributo cercherà di dimostrare come le tendenze neologiche nella lingua italiana riflettano non solo l'attualità italiana, ma anche quella globale, nonché i cambiamenti che stanno trasformando la società, talvolta a livello giornaliero, e specialmente nel campo delle nuove tecnologie. A scopo di illustrare queste tendenze, saranno riportati non solo gli esempi più attuali di neologismi, ma anche quelli di voci che, benché da parecchi anni facciano parte integrante dei dizionari e del lessico italiano, sono entrate nella lingua come neologismi e poi a loro volta hanno influenzato la formazione di altri neologismi con la stessa base (Tangentopoli e le sue derivazioni moderne in-poli, con il significato specifico del confisso). Saranno riportati esempi di varie sfere della vita sociale, nonché quelli storicamente rilevanti nel contesto sociale, culturale o politico. Parole chiave: italiano, neologismi, prestiti, forestierismi, calchi, formazione delle parole, sociolinguistica

ITALIANO - La dimensione ecologica della crisi economica globale

in 'Lavoro in Frantumi', Eds. Chicchi F., and Leonardi E., Ombre corte - Verona (2011)

La dimensione ecologica della crisi economica globale. Note per una critica ecologica del neoliberismo di Emanuele Leonardi Introduzione L'idea che la crisi economica esplosa nel 2008 abbia significativi risvolti ambientali è piuttosto diffusa. Tuttavia, benché il rapporto tra i due fenomeni venga da più parti evocato, le modalità specifiche che esso può assumere variano profondamente a seconda delle interpretazioni.

IL PIANO DI GESTIONE PER I SITI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE

12° Rapporto Annuale Federculture 2016 IMPRESA CULTURA: creatività, partecipazione, competitività, 2016

Da ormai una decina d'anni, coloro che si occupano della gestione dei siti Pa-trimonio Mondiale UNESCO collocati sul territorio italiano sono chiamati ad approfondire il tema del Piano di Gestione e la tipologia di forma e applicazione che esso possa e debba avere nell'ambito del nostro Paese. Qui le visioni e le opinioni acquistano diversi spessori e velleità. In queste poche righe cercherò di portare alla vostra attenzione il punto di vista di coloro che sono chiamati ad applicare il Piano di Gestione: i referenti del sito Patrimonio Mondiale UNESCO o meglio i site manager. Qui nasce il primo problema. Se scorriamo l'elenco dei siti Patrimonio Mondiale in Italia, cercando di iden-tificare i rispettivi referenti, troviamo una prima difficoltà: in alcuni casi non è chiaro chi sia il referente o, spesso nel caso di siti corrispondenti ad una città, è il Sindaco ad essere stato indicato come referente del sito.

ORIGINI, EVOLUZIONE E FRONTIERE DELLA GIUSTIZIA AMBIENTALE IN ITALIA

Chapter in Edited Volume, 2022

Il presente contributo propone una ricostruzione delle origini della giustizia ambientale in Italia, della sua evoluzione e dei suoi possibili sviluppi. A partire dalla figura di Danilo Dolci, vero precursore della giustizia ambientale in Italia, il contributo procede con una genealogia e topografia dei casi più rilevanti di ingiustizie ambientali attraverso la descrizione di casi e delle figure che hanno combattuto e raccontato le ingiustizie ambientali subite dalle comunità più fragili. Tra linee di continuità e discontinuità emerse dai diversi casi di studio e dalle diverse fasi storiche, questo contributo trova nel caso italiano una specificità sintetizzata dal trinomio criminalità, ingiustizie ambientali, impatti sulla salute. La comprensione dell’eredità storica, dei meccanismi di trasmissione e di mantenimento delle ingiustizie ambientali può offrire ai decisori politici un contributo per pianificare e attuare una transizione ecologica che non sia soltanto efficace ma sia soprattutto giusta.