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GEMMA GUERRINI FERRI

Il Liber monialium ed il Libro de l'antiquità di suor Orsola Formicini. Le Clarisse e la storia del venerabile monastero romano dei Santi Cosma e Damiano in Mica Aurea detto di San Cosimato in Trastevere (BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE, Roma, mss. Varia 5 e Varia 6) 1

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Girolamo Gigli's Del Collegio petroniano delle balie latine (On the Petronian boarding school of Latin nannies, 1719) describes the opening of an imaginary boarding school, in which Latin-speaking nannies raise little children, both boys and girls, reviving the Roman's language. This paper examines the figurative themes of the book. Focus will be placed on the literary Procession crossing the town, decorated with works of art painted by great painters, among whom is the champion of perspective illusionism, Andrea Pozzo. The subjects of the paintings and their patrons are chosen in relation to the history, culture and nobility of Siena. The school museum is founded upon these paintings and other works of art including archaeological finds. The museum is divided into two galleries, which bring to mind the Roman baroque taste and artists and patrons related to the figure of Alexander VII, Fabio Chigi of Siena. In conceiving the museum, Gigli interprets historical facts of his time making room for Etruscan finds and works by the Primitivi of Siena. Finally , he welcomes ideas by men of learning of the Muratorian circle.

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Desidero ringraziare la professoressa Lucia Cataldo, docente di Museologia all'accademia di Belle Arti di Macerata e le dottoresse Stefania Jorio e Angela Surace, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, per i proficui scambi di opinione, i preziosi suggerimenti e la lettura del testo.

CF GIULIANI atta

È normale che gli antichi edifici in mura-tura tradizionale abbiano avuto vita difficile dal punto di vista strutturale e siano stati coin-volti in molteplici vicende, specialmente quan-do erano di grandi dimensioni, chiamati a coprire ampie luci e realizzati in terreni costi-tuiti per lo spessore di diversi metri da costru-zioni precedenti e dalle loro macerie livellate. Dobbiamo considerare anche l'eventualità, sempre possibile in un'architettura sperimen-tale come quella romana, di trovarci davanti ai resti di un edificio troppo audace per la tecno-logia dell'epoca o magari di un progetto che non rientri nel luogo comune secondo cui i Romani avrebbero costruito sempre "ad abun-dantiam". Ci sono sempre stati, poi, in un'edi-lizia che progredisce riparando agli errori, progetti carenti magari per l'oggettiva difficoltà di studiare adeguatamente i terreni fondali. Tutti questi "accidenti" restano impressi nelle strutture e costituiscono la via per cono-scerne la storia; alcuni di essi possono addirit-tura risalire al periodo della costruzione, altri più spesso appartengono alla vita successiva ma tutti, sempre, salvo quando non siano state necessarie vere e proprie ricostruzioni "ex novo", hanno lasciato un groviglio di tracce difficilissimo da districare, ma significativo. È ingenuo pertanto pensare che complessi edilizi giganteschi come i palazzi imperiali, i grandi santuari o gli impianti termali ecc., possano interpretarsi come "unità" univoche seguendo metodologie semplificanti. Neppure nei casi conservati e apparente-mente più unitari come il Pantheon. Per queste ragioni, e soprattutto per evita-re la tendenza attuale alle ricostruzioni disin-volte, torno su un tema che affrontai nel 1977 e che riguardava, allora, solo l'ipotesi d'inter-pretazione della fase domizianea, quindi del progetto di Rabirio, relativo alla Domus Fla-viai(1) (fig. 2). Qui non intendo tornare sulla questione dell'interpretazione dell'immagine presente su un sesterzio di Domizianoi(2). Oltre a quelle della rivista, si è fatto uso delle seguenti abbreviazioni bibliografiche:

Artale-Guadagnini.pdf

Lessicografi a, tecniche editoriali e collezionismo librario intorno al Vocabolario del 1612 'Storie e linguaggi' è una collana sottoposta a peer-review 'Storie e linguaggi' is a Peer-Reviewed Series La Crusca e i testi Lessicografi a, tecniche editoriali e collezionismo librario intorno al Vocabolario del 1612 a cura di

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This contribution presents a group of ceramics that were found in the area of the Venetian lagoon. These fragments are characterised by a decoration painted in blue and a siliceous body, a ware produced in both Syria and Egypt in the XIV and XV centuries. Specific archaeometric studies were carried out on these finds in order to identify their compositional and manufacturing characteristics, and to contribute new data for a more specific identification of their provenance.

GalileiRoma.pdf

Galileo's disciples and their fortunes and misfortunes in Papal Rome before and after 1634

G. GUALDRINI - Adeguare o distruggere.pdf

Adeguare o distruggere? Note in margine all'adeguamento liturgico , 2014

Nel Proemio della seconda parte delle vite, dopo una fugace evocazione delle figure di Mirone, Zeusi, Polignoto, Timante, Ethione, Nicomano, Protogene e apelle, dei quali «è ogni cosa perfetta e bellissima», Giorgio Vasari invita il lettore a venire «a' tempi nostri, dove abbiamo l'occhio assai migliore guida e giudice che non è l'orecchio» 1 . La parola scritta, seppur letta con gli occhi, è come se fosse ascoltata con gli orecchi. studiare è, in qualche modo, un ascoltare. Leggere ciò che è stato scritto sulla storia e sulla forma di un oggetto (un'architettura, un dipinto, una scultura) non di rado aiuta a scrutare quell'oggetto più in profondità affinando i giudizi altrimenti esposti all'appagata superficialità dei sensi.