Musica, gesto, azione. Alcune riflessioni sulla messinscena delle opere di Paisiello.pdf (original) (raw)

L’Oiseau de feu e Le sacre du printemps di Igor’ Stravinskij nella prospettiva del ‘gesto musicale’

I l S a c r e t r a m u s i c a e d a n z a : u n r i c o n g i u n g i m e n t o f i n a l e ? È un po' un paradosso che a seguito dell'esperienza con i Ballets Russes di Sergej Djagilev, per il quale l'idea di una sinergetica unione tra le arti era stata una premessa fondante, Stravinskij abbia abbracciato una visione estetica che svincola la musica da ogni finalità descrittiva, rappresentativa o evocativa, implicando anche che l'unione con altre forme d'espressione artistica non condizioni affatto la logica intrinseca della musica stessa. Una visione, questa, che s'inscriveva nel generale orientamento formalista che caratterizzò buona parte della cultura musicale francese tra le due guerre, ma che Stravinskij stesso contribuì a diffondere e radicare con i suoi scritti. 1 La rilettura in chiave 'puramente musicale' delle prime partiture ballettistiche composte per Djagilev fu essenziale, per Stravinskij, nella costruzione della sua ideologia dell'autonomia musicale. La traccia profonda che la danza e il teatro avevano impresso sulla fisionomia di queste composizioni, nate in un contesto di stretta collaborazione tra artisti e all'insegna di un'ideale, intima corrispondenza tra le arti, doveva essere ora il più possibile rimossa. 2 _________________ 1 L'enfasi di Stravinskij sull'autonomia della musica è avvertibile già negli scritti dei primi anni Venti. Si veda ad es. I. Stravinskij, Some Ideas about my Octuor, "The Arts", gennaio 1924 (rist. in E. W. White, Stravinsky. The Composer and His Works, Berkeley and Los An geles, Univ. of California Press, 1966, trad. it. Stravinskij, Milano, Mondadori, 1983. La graduale formulazione di un'estetica formalista da parte di Stravinskij sfocerà nella sua Poétique musicale: sous forme de six leçons, Cambridge (Mass.), Harvard Univ. Press, 1942. 2 Tra i numerosi episodi significativi in tal senso, cito solamente quello divenuto noto come "Affair Montjoie!" che vide Stravinskij smentire -in realtà molto tempo dopo la prima del Sacre -un testo apparso a sua firma sulla rivista Montjoie! di Ricciotto Canudo, nel quale si attribuiva alla musica l'intento di descrivere numerosi aspetti naturalistici e simbolici del soggetto ballettistico. Cf. R. Craft, V. Stravinskij, Stravinsky in Pictures and Documents, New York, Simon&Schuster, pp. 522-524; Ph. Rodriguez, L'affaire Montjoie!, Fasano, Schena, 2000 (Pubblicazioni della Fondazione Ricciotto Canudo, 13).

Per il classicismo realista di Francesco Messina: le opere pavesi

Il saggio analizza l'attività di Francesco Messina a Pavia negli anni Trenta. Con nuova documentazione d'archivio si ricostruiscono le commissioni per l'Università, il monumento del Regisole e quello della Minerva, opere emblematiche dell'attività dello scultore a Pavia.

- La «condotta dei musici» e dei comici nel 1677 a Milano in A. COLZANI, A. LUPPI, M. PADOAN, (a cura di), Barocco Padano 5, Atti del XIII Convegno internazionale sulla musica italiana nei secoli XVII- XVIII, Brescia, 18- 20 luglio 2005, A.M.I.S., Como 2008, pp.641-700

2008

Piccinni, Paisiello, Cherubini: La molinarella, in Luigi Cherubini. Il teatro musicale.

Luigi Cherubini. Il teatro musicale, 2020

La molinarella, as a «commedia per musica» by Piccinni, had its debut in Naples in 1766. The opera by Giovanni Paisiello and his librettist Giuseppe Palomba named L’amor contrastato — after its neapolitan opening night in 1788 — got everywhere the same title of the «commedia per musica» by Piccinni, that it shared just the job of its protagonist and maybe the composer of the recitativi with. Thanks to its immediate success, with the fake title of La molinarella, this opera by Paisiello had its debut in Paris on the 31st October 1789, at the Théâtre de Monsieur. The essay rebuilds the dramaturgical choices’ logic; the circulation of the opera since the 1788 Neapolitan debut to the Parisian one in the 1789; the transformations it had during its representations in the several Italian cities; the kind of changes that was specifically made in Paris, comparing the dramaturgy of the first libretto with the one that went on stage in France. In this way it will be showed up the underlying logic to the substitutive arias that Luigi Cherubini composed in that specific occasion. La molinarella è una commedia per musica di Piccinni che debuttò a Napoli nel 1766. Dopo il debutto napoletano del 1788, l’opera che Giovanni Paisiello e il suo librettista Giuseppe Palomba intitolarono in realtà L’amor contrastato prese comunemente quello dell’opera di Piccinni, con cui condivideva soltanto il mestiere praticato dalla protagonista, e forse l’autore dei recitativi. Forte di un successo immediato, col titolo succedaneo di La molinarella l’opera di Paisiello debuttò il 31 ottobre 1789 a Parigi, al Théâtre de Monsieur. Il saggio ricostruisce la logica delle scelte drammaturgiche napoletane, strettamente legate al contesto napoletano e al primo cast; la circolazione dell’opera tra la prima esecuzione napoletana del 1788 e il debutto parigino del 1789; le trasformazioni che subì durante le riprese italiane e il genere d’interventi che furono operati a Parigi, comparando la drammaturgia del primo libretto con quello andato in scena in Francia. In tal modo apparirà evidente la logica complessiva sottesa alle arie sostitutive che Luigi Cherubini compose per quell’occasione.

G. CANDELA, «Come un essenziale alfabeto». L'influenza della musica nell'opera di Eugenio Montale

ISBN: 9788894506860 - «Come un essenziale alfabeto». L'influenza della musica nell'opera di Eugenio Montale, Palermo, 2017

Questo scritto si articola in due momenti fondamentali che si concentrano in altrettanti aspetti del percorso poetico e critico dell'opera di un poeta centrale nella storia della letteratura non solo italiana, ma anche europea del secolo scorso, Eugenio Montale. Montale e la sua opera sono infatti al centro della riflessione novecentesca sulla poesia e sarà intenzione di questo scritto mettere in risalto quegli aspetti che legano il poeta italiano alle tradizioni letterarie e culturali esterne all'ambito puramente nazionale, come nel caso dell'interesse per la storia della musica e l'attenzione agli sviluppi contemporanei di questa o la ripresa di tematiche e forme poetiche della letteratura straniera, soprattutto anglosassone. La prima parte di questo scritto riguarderà principalemente la prima produzione poetica di Eugenio Montale, dalle poesie giovanili fino ad Ossi di Seppia, tenendo conto del lavoro di eminenti critici sullo stesso argomento. Qui si cercherà di dimostrare le affinità che legano il nostro poeta alle molteplici espressioni della cultura europea fin de siècle e in particolar modo alla musica di Claude Debussy, nei temi, nei motivi e nelle soluzioni espressive del reciproco linguaggio artistico. La seconda parte invece tenterà brevemente un confronto con altre voci della tradizione musicale del Novecento, alla luce delle profonde conoscenze e degli interessi teorici di Montale che emergono nei suoi scritti di critica culturale e musicale.