Cave di estrazione del diaspro e officine litiche della prima Età dei Metalli nell’Appennino parmense (original) (raw)
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AION - Annali di Archeologia e Storia Antica 21-22 (2014-2015), 2017
In the Neo-Eeneolithic site of Pizzica Pantanello (Metaponto) some fragments of bowls were found during the archaeological excavations conducted by the Institute of Classical Archeology of the University of Texas (ICA) in the 1970s and 1980s; they are attributable to the early Copper Age and they have strong traces of exposure to heat. Recent archaeometallurgical investigations carried out by X-ray fluorescence, optical and electron microscopy ascertained that one of these fragments was a crucible into which copper had been cast; some faint traces of tin highlighted by XRF suggest it was an alloy. Determining the presence of a crucible in such an ancient context offers new possibilities on the spread of metallurgy in the central Mediterranean.
Prime tracce di popolamento in valle di ledro: l’industria litica di pozza lavino
First evidence of settlement in the Ledro Valley: the lithic remains of Pozza Lavino -Museo delle Palaitte del Lago di Ledro during the year 2011 carried out surveys throughout the Ledro Valley within the project "Indagini su tracce di territorio. A report on population in Valle di Ledro" in collaboration with Fondazione Cassa di Risparmio of Trento and Rovereto and the University of Trento. The surveys led to the discovery of several sites belonging to different historical periods. The materials presented in the following article were found during the 2012 summer excavation at Pozza Lavino (Monte Tremalzo 1790 m a.s.l.), a pastureland at the southern side of the valley. The researchers collected lithics which can be dated from Mesolithic to Neolithic period. These indings proved valuable as, at the present time, there is little evidence of similar remains in the south-western area of Trentino.
Materiali dell’età del bronzo provenienti da Visco (Palmanova): un possibile castelliere di pianura?
Preistoria e Protostoria del Caput Adriae - 2018 - pp. 633-640, 2018
The study of a sample of finds collected from the 1980s onward at Visco (Palmanova) permits to propose a preliminary reconstruction of the site assessing the materials in the appropriate cultural and chronological framework. The finds include both materials from a pit found in 1986 near the church of Santa Maria Maggiore and a more substantial group of potsherds recovered from construction work carried out in 2003 under the pharmacy of Visco and from other areas of the town. The materials can be referred to a long span of time going from the Early well into the Final Bronze Age and show features belonging to the cultural group of the Castellieri of Friuli. Other traits provide evidence for significant influence coming from the Karst-Istria castellieri as well as from the Dalmatia Peninsula. The findspots of the findings, the morphology of the site and the chronological range of potsherds suggest the existence of a long-lasting settlement similar to those located in the Upper Plain of Friuli.
Alpine Festungen 400-1000/Fortezze alpine (secoli V-X), Münchner Beiträge zur Vor- und Frühgeschichte, Band 68, 2020
Il contributo prende in esame un nucleo di materiali provenienti dal sito di S. Ippolito a Tisens/Tesimo in Alto Adige/Südtirol, identificabile con il castrum Tesana citato da Paolo Diacono nella Historia Langobardorum e nel cui ambito sono stati recuperati nel tempo reperti archeologici di diversa natura e cronologia in buona parte conservati nel Museo Civico di Merano e nel Museo Ferdinandeum di Innsbruck. Tra i ritrovamenti più importanti si ricordano la sepoltura di un guerriero databile tra la fine del VI e gli inizi del VII secolo oltre al recupero di manufatti sporadici quali alcune fibule (a vortice, di tipo trentino, di tipo germanico orientale, di tipo Invillino) e guarnizioni di cintura militari (tardoantiche e di età longobarda). Nel presente contributo, oggetto di trattazione specifica è un insieme di materiali in ferro conservato nel Museo Civico di Merano e accomunato da un unico numero di inventario. A costituirlo in parte sono scarti di produzione databili nel pieno VII secolo. Questa circostanza, unitamente ad alcune scorie di fusione sempre provenienti dal sito di S. Ippolito, suggerisce che in questo luogo fosse attivo un centro di lavorazione metallurgica e forse anche di raccolta di rottami più antichi, secondo modalità che sono state individuate in altri insediamenti fortificati d’altura dell’Italia settentrionale databili in età altomedievale.
Risorse metallifere e metallurgia dell’età del bronzo in Friuli
Preistoria e protostoria del Caput Adriae, Studi di preistoria e protostoria 5, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, a c. di E.Borgna, P. Cassola Guida, S. CorazzaFirenze, 2018
il volume raccoglie la rielaborazione, sottoposta a referee, dei testi presentati in occasione della xlix riunione scientifica dell'istituto italiano di preistoria e protostoria, tenutasi a udine e pordenone dal 9 al 12 ottobre 2014 comitato scientifico maria bernabò brea, elisabetta borgna, paola càssola guida, stašo forenbaher, luigi fozzati, marco peresani, andrea pessina, biba teržan, carlo tozzi, paola visentini, serena vitri redazione elisabetta borgna, paola càssola guida, susi corazza, giovanni tasca, serena vitri con il sostegno di con il contributo di isbn 978-88-6045-069-2 © istituto italiano di preistoria e protostoria, 2018 c/o museo archeologico nazionale di firenze via della pergola, 65, 50121 firenze www.iipp.