Titolo conferenza : "Un vedere affrancato dal 'ius naturae' nell'Empireo dantesco". Convegno Internazionale del Northern European Dante Network (NEDANTEN), Cracovia, 19-21 aprile 2017 (original) (raw)

Titolo conferenza: "Perché condurre il lettore fin «dove Dio sanza mezzo governa»? Una visione giuridica dell’Empireo" in Dante, Congresso Dantesco Internazionale -Ravenna 24-27 maggio 2017

Accecato da un lampo abbagliante al suo arrivo nell’Empireo, il protagonista gode di una «novella vista» (Par. XXX, 58) che si trasforma ulteriormente dopo aver bevuto nel fiume di luce con gli occhi, ma richiede ulteriore «virtù a dir com’[egli] il vid[e]» «l’alto trionfo del regno verace» (98-99). «La vista mia ne l’ampio e ne l’altezza non si smarriva, ma tutto prendeva il quanto e ’l quale di quella allegrezza. Presso e lontano, lì, né pon né leva: ché dove Dio sanza mezzo governa, la legge natural nulla rileva» (118-123). Non sembra che i commenti siano andati oltre l’interpretazione fisico-scientifica di questa “legge naturale”, eppure l’ultimo distico potrebbe riferirsi alla nozione giuridica di ius naturae. Che cosa implica allora se questa viene resa inoperante una volta lasciato il cielo cristallino? Il protagonista sarebbe in un caso simile al privilegium, collocato al di sopra della legge positiva (cfr. Justin STEINBERG, Dante and the Limits of the Law, Chicago, London, University of Chicago Press, 2013, p. 89-126)? E che cosa significa per il lettore essere condotto fin dove si esercita un governo “senza mezzo”? Cercheremo di mostrare come una lettura giuridica dell’Empireo possa arricchire la comprensione della strategia comunicativa di Dante.

« La potenza di Maria agli occhi di Dante », in Dante: mondo “terreno” e mondo celeste, sessione a cura di N. Mineo, in L’italianistica oggi: ricerca e didattica, Atti del XIX Congresso dell’ADI – Associazione degli Italianisti (Roma, 9-12 settembre 2015)

La figura di Maria costituisce un singolare punto di contatto tra mondo terreno e mondo celeste, di cui Dante ha valorizzato il significato attribuendole varie funzioni nello svolgimento della Commedia. La prima funzione rilevabile riguarda il suo potere d’intercessione, presentato dal canto II dell’Inferno secondo un punto di vista giuridico-teologico («duro giudicio lassù frange»). Questa funzione le conferisce il ruolo di “adiuvante” principale (in quanto «canale di tutte le grazie» tra cielo e terra) che si protrae lungo tutto il percorso, per lo più tramite intermediari tra i quali Beatrice tiene il primo posto. Una seconda funzione, di tipo morale, completa questo ruolo di “adiuvante” offrendo alla meditazione dei purganti e del protagonista gli episodi essenziali della sua vita terrena come primo esempio di virtù sulle cornici del Purgatorio. Altre due funzioni mariane emergono nella progressione del viaggio, una liturgica e un’altra estetica, in quanto viene invocata nelle preghiere ed ammirata nelle sue gloriose apparizioni. La nostra breve presentazione intende illustrare come queste quattro funzioni permettano a Dante di sfruttare le potenzialità di una devozione millenaria senza sminuire la centralità di Beatrice.

"Dante tra 'crux transmarina' e 'crux cismarina': l'idea di crociata nella Commedia". Congresso Dantesco Internazionale Alma Dante, Ravenna, 15-18 settembre 2021.

2021

Nel ventennio compreso tra la caduta di Acri e il concilio di Vienne, l’Europa visse un periodo di profondo dibattito sul destino della Terra Santa, questione concepita come strettamente relata a quella della riforma della Chiesa e della pacificazione della Cristianità. Questo contesto è pienamente recepito nella Commedia, dove il problema della crociata è trattato in stretto rapporto con quello della temporalizzazione della Chiesa. Dante contrappone alle crociate politiche del suo tempo, dettate esclusivamente dalla brama di potere di pontefici come Bonifacio VIII (Inferno XXVII), una crociata legittima e necessaria, volta alla liberazione dei luoghi della vita di Cristo ("crux transmarina"). Questo non significa che la Commedia condanni ogni tipo di crociata interna alla cristianità ("crux cismarina"): come testimonia l’incontro con Maometto (Inferno XXVIII), la crociata antiereticale è assolutamente equiparabile a quella contro i musulmani. Quello che si intende dimostrare è che Dante, oltre a essere al corrente del dibattito contemporaneo, riflette sull’ideologia e sulle varie tipologie di crociata alla luce della teorizzazione di cui essa era stata oggetto nel corso del XIII secolo, quando l’indulgenza originariamente associata al "passagium", dopo essere stata estesa alla lotta antiereticale, finì per essere concessa a quanti si opponevano ai nemici politici del Papato.

“Cum tucte le tue creature”. La natura e i suoi regni tra idea e rappresentazione (secoli XVI-XX), a cura di C. Coletti, P. Capitanucci, S. Petrillo, A. Serra, Guida Editori, Napoli, 2024

2024

Il volume indaga i metodi e i modelli interpretativi con cui intellettuali, artisti e filosofi di varia estrazione — laica o religiosa — hanno esplorato in epoca moderna le relazioni tra uomo e natura. Tre sono le linee di ricerca proposte, a iniziare dalla riflessione teorica che si sviluppa con la rivoluzione scientifica e per impatto del pensiero cartesiano: in questa prospettiva, molto innovativa per la storiografia italiana è l'attenzione dedicata al tema dei rapporti (e dei sentimenti) che hanno segnato nei secoli le interazioni tra esseri umani e animali. Un secondo percorso di indagine si snoda tra le rappresentazioni della natura generate dal genio creativo: un affascinante viaggio nell'immaginario degli artisti, dal Rinascimento alle soglie del XX secolo, in cui la visione del mondo naturale — osservato, contemplato o trasfigurato — diventa protagonista, caricandosi non di rado di una dominante dimensione simbolica. Il terzo indirizzo di approfondimento ha per oggetto le strategie messe in atto dall'uomo per governare le forze della natura e per valorizzarne le risorse: in questa chiave si affrontano i temi della tutela dell'ambiente, anche agli albori del modello ecologista, della cura del corpo e della presentazione del contesto naturale, familiare o "esotico", come spazio ideale di educazione e formazione.