TRA RESISTENZA CASEARIA E INNOVAZIONE: IL CASO DEL (FORMAGGIO) 'STORICO RIBELLE' (original) (raw)
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Studi storici 48, 2007
1. Leventina 1755: rivolta o conflitto politico? Poco piú di 250 anni fa, la val-le Leventina (canton Ticino), ai piedi del passo del San Gottardo e allora ap-partenente al cantone confederato di Uri, fu scossa da una grave agitazione. Da allora, la cosiddetta «rivolta» leventinese del 1755 appartiene ai temi clas-sici della storia svizzera, benché, curiosamente, nella maggior parte dei testi storiografici, essa sia stata liquidata in un paio di righe, in genere come una protesta contro ingerenze urane nell'amministrazione locale. I fatti: il 6 aprile del 1754 il governo urano presenta ai soggetti leventinesi una nuova ordinanza concernente l'amministrazione delle tutele dei minori; essa impone che i tutori degli orfani e delle vedove redigano un inventario dei be-ni del pupillo 1. Questa innovazione interviene in un campo delicato: in pre-cedenza varie lamentele erano state formulate in merito, e anche il curato di Mairengo-l'autore di una delle poche testimonianze contemporanee sugli avvenimenti-denuncia, in modo appena velato, abusi concernenti i beni dei minori 2. L'ordinanza solleva comunque la resistenza dei sudditi, che si rifiu-tano di eseguire gli ordini e organizzano una serie di riunioni per dibattere della questione. L'obiettivo sembra quello di giungere ad un negoziato, come era stato il caso in un conflitto avvenuto una quarantina d'anni prima e di cui torneremo a parlare; il 19 gennaio del 1755 i leventinesi inviano un primo me-moriale al governo urano. Il sovrano, però, non cede; i sudditi replicano il 13 aprile con un secondo me-moriale e inviano due missioni diplomatiche ad Altdorf, capoluogo urano, per trattare direttamente con le autorità. Contemporaneamente nella valle si ten-gono riunioni, consigli e parlamenti, in parte legali e in parte no.
UNA RIEVOCAZIONE STORICA A CONCA DELLA CAMPANIA
Questa sera ricorderemo un personaggio che ha meritato ampiamente di essere annoverato tra gli uomini illustri di questa Città: Lorenzo De felice. Ai meno giovani presenti qui questa sera il nome già rievoca la figura di una persona conosciuta e "riconosciuta" tra la popolazione ; per i più giovani corre l'obbligo di tramandare loro un'altra storia tra le storie dei nostri predecessori che altrimenti resterebbero nel buio dell'anonimato. Una così triste sorte non sarebbe sicuramente toccata al "nostro De Felice", che, di suo, ha lasciato numerosi scritti saggi e libelli diffusi tra la popolazione, ciononostante , questa città ha il dovere morale di ricordarlo pubblicamente. Sono state, invero, troppe le occasioni che per merito suo hanno visto Conca assurgere a livelli alti di notorietà per via dei premi e le onorificenze che De Felice si è meritato nel corso della sua esistenza. Innumerevoli medaglie di bronzo d'argento e d'oro,diplomi di merito, lettere di compiacimento meticolosamente menzionate a prefazione dei suoi scritti con un pizzico di narcisismo tipico delle persone di una certa età che raccolgono i frutti di una vita spesa anche, o , soprattutto a servizio della collettività avvalorano quanto sopra detto. Lorenzo De felice ha speso 37 anni come impiegato del Comune di Conca presso l'ufficio demografico. A fronte di una sua opera dice semplicemente:"Molto ho dato per il bene sociale nei tempi di guerra e calamità..."
LA RESISTENZA NEL MEZZOGIORNO: IL CASO BRIGATA MAIELLA TRA STORIA E PUBLIC HISTORY STUDENTE
2019
Fino a poco tempo fa si privilegiava una interpretazione “imperniata sulle vicende politiche e militari della Resistenza", con l’aggravante di non tener conto delle specificità dell’Abruzzo e dei suoi legami con tutta la realtà meridionale. Di conseguenza la guerra partigiana, e per estensione la Resistenza, era considerata di appannaggio quasi esclusivo dell’Italia centro-settentrionale. La divulgazione storica delle vicende della Brigata Maiella necessita oggi più che mai di approfondimenti, lavori di ricerca, promozione, musealizzazione e altre attività in grado di valorizzarle, renderle fruibili, soprattutto per l’importanza culturale che esse hanno rivestito in un periodo particolarmente delicato come quello della Seconda Guerra Mondiale, per l’Italia, il contesto in cui nasce la sua Costituzione e i valori da essa incarnati.
IL PERCORSO STORICO DEL CONCETTO DI SPECIE
In questa ricerca si è cercato di mostrare in che modo si è evoluto il concetto di specie, descrivendo le sue definizioni nella storia, fino alla formulazione moderna, denominata concetto biologico di specie.
Interrogandosi sulla pala di Carlo Crivelli per San Francesco a Fabriano, dispersa fra vari musei e alla cui ricomposizione lavorò in prima istanza Federico Zeri, se ne metteranno in luce le peculiarità dal punto di vista costruttivo e compositivo. La teoria di Santi o di Apostoli ai lati di Cristo alla base di un’ancona, tipica della produzione di Crivelli e che conta una serie molto ampia di paralleli in varie zone d’Italia, trova nondimeno nelle mani del pittore veneziano le sue più audaci sperimentazioni: all’incontro, tardivo, con la pala quadra rinascimentale, egli reagisce, piuttosto che sposandone le prerogative concettuali, piegando quella formula alle proprie consuetudini di rappresentazione. Una nuova pista di lettura viene avanzata a proposito della disposizione delle tavole, differenti per altezza e venatura del supporto, lungo la predella.
Il paper analizza il sistema di relazioni che lega i processi di rigenerazione urbana alla valorizzazione del patrimonio storico-architettonico, facendo perno sul concetto di brand territoriale come attivatore di micro-economie locali. A tal fine, si sviluppa un caso studio relativo ad una peculiare esperienza di rigenerazione urbana che mette in relazione il recupero di un contenitore di archeologia industriale con i meccanismi di marketing territoriale correlati alla produzione di extra-valore per le imprese presenti in una certa area. Il caso studio riguarda una Community Development Corporation ubicata a Boston, la Jamaica Plain Neighborhood Development Corporation, la cui mission è la promozione di sviluppo locale sostenibile, mediante la creazione di opportunità economiche per un’area in declino socio-economico e fisico. Il restauro e il riuso di una birreria storica rappresenta il punto di forza di una politica urbana che raccorda il processo di rigenerazione dell’area con la valorizzazione del legame simbolico con il suo passato industriale.
TRACCE DI STORIA DEL COSTRUIRE NEI CONTI DI FABBRICA
in riv. Archeologia dell’architettura, n° 9 2004 (2006), ISSN 1126-6236, pp 9-31
È già stata presentata, su questa rivista, la possibilità di ricavare da uno studio sistematico delle fonti scritte una chiave di lettura delle fonti materiali e di ottenere un aumento reciprocamente alimentato, nell’incrocio delle informazioni tra documenti scritti e oggetti, della conoscenza del costruito storico. Nella stessa linea di ricerca si colloca questo apporto che si configura come un tentativo di esplorare un diverso genere di fonte scritta rispetto a quelle già presentate, che sono soprattutto i capitolati contenuti nelle filze notarili.Si tratta dei conti di fabbrica, che, almeno in area genovese, si reperiscono più facilmente in archivi privati che in quelli pubblici, già esplorati in queste altre occasioni. Le potenzialità di questa fonte si rafforzano dal partecipare dei risultati raggiunti in diversi anni di ricerca, che hanno prodotto diversi contributi sugli aspetti costruttivi della casa genovese tra medievo ed età moderna, murature, impianti, pavimenti, intonaci e così via.