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La codifica dello spazio in italiano.pdf
Nel presente contributo esamineremo i processi cognitivi coinvolti nella codifica delle relazioni spaziali in italiano. Ci soffermeremo sulla categoria delle preposizioni, ponendo particolare attenzione alla classe delle preposizioni complesse italiane, che presenta strutture divergenti tanto per fonti diacroniche d’origine quanto per capacità semantica. L’analisi delle dinamiche diacroniche che conducono alla formazione di elementi funzionali con valore locativo ci consentirà di porre in relazione la variabilità dei mezzi linguistici per la codifica dei valori spaziali con la configurazione sintattica originaria. Mostreremo inoltre che le regolarità dei processi cognitivi coinvolti nella grammaticalizzazione consentono di costruire una rappresentazione cognitivamente fondata della grammatica, legando le risorse del sistema alle esigenze funzionali del discorso.
Libri i loro spazi e loro tempi
documents on the handling of books, theiconography of Italian college and universitiy libraries bnefore 1800 in: Annali di storia delle università italiane 15, 2011, p. 367-380
Cupole nel tempo e nello spazio script.pdf
Domes in the World. Cultural identity and Symbolism. Geometric and Formal Genesi. Construction, Identification, Conservation. Congress Proceedings, Florence, March, 19-23, 2012.
Lo spazio sacro della Torah 1 ovvero il topismo ebraico Premessa Senza voler entrare qui in alcun modo qui nel merito della vastissima e millenaria discussione filosofica, geometrica o fisica sulla natura profonda dello spazio (se soggettivo, oggettivo a trascendentale, piatto o ricurvo, in crescita o stabile ecc.), ci è comunque necessaria qualche precisazione terminologica iniziale. Userò in linea di massima questa parola per indicare la rete di relazioni di coesistenza degli enti nella sua forma più generale, cioè la base su cui la geometria traccia relazioni topologiche e metriche, la fisica individua campi, onde e particelle, l'evoluzione biologica e la percezione delle specie animali ricava diversi ambienti (nel senso di Uexekuell 1921). E' immediatamente chiaro da quel che abbiamo detto che dal punto di vista semiotico quel che conta è l'ambiente, non lo spazio. 2 Noi infatti abitiamo e conosciamo un ambiente ("Umwelt") già marcato da un'organizzazione percettiva di natura biologica, che gli dà caratteristiche topologiche (per esempio sopra/sotto; fra; dentro/fuori), metriche (grande/piccolo, vicino/lontano), di scala, ecc.; lo caratterizza con colori, odori e sapori che sono frutto dell'interazione fra i dati naturali e i nostri recettori, lo qualifica come umido o secco, luminoso o scuro, caldo o freddo a seconda delle necessità del nostro organismo: tutti dati che non possiamo ignorare o valutare a piacere perché la loro pertinenza è iscritta nella nostra struttura fisica e comporta immediate valorizzazioni biologiche, che sono connaturate alla nostra stessa evoluzione. In realtà noi non viviamo neppure in questo "semplice" (ma in realtà assai complesso ed esigente) ambiente biologico, ma sempre in luoghi marcati culturalmente, delimitati e segnati dalla loro possibilità d'uso, da loro "essere per". Luoghi percorribili o scoscesi, coltivabili o aridi, abitabili o deserti, ameni o sgradevoli, di lavoro e di piacere. E luoghi del sacro, luoghi in cui si rivela o si invoca la presenza e l'influenza del trascendente, 1 Per Torah, intendo qui in generale l'insegnamento o la Legge ebraica nei suoi vari sviluppi, ma più specificamente il Pentateuco. i cosidetti cinque libri di Mosè. Per una discussione, cfr. Volli in corso di stampa. 2 In realtà, come vedremo subito, semioticamente pertinente è piuttosto la nozione culturale di luogo, non quella biologica di ambiente né quella geometrico/filosofica di spazio. Per ragioni di semplicità, avendola dichiarata esplicitamente, nel seguito di questo articolo mi permetterò di tralasciare questa distinzione e di parlare di spazi anche nel senso culturale.
2020
Though structures of feeling are always hard to pin-point, a shared feeling that the last three or four decades have witnessed a radical change in the way we perceive our visible world is equally hard to deny. This holds especially true in the case of traditional notions of landscape. In this essay, I will first identify a few signs or clues pointing to recent new ways of seeing and perceiving places, then, I will work out a few general trends, and in the end, I will try to synthesize three models of landscape that, in my view, increasingly shape our perceptions. My clues will include three clusters: the changed attitudes one displays vis-à-vis visual technologies; the new ways in which tourists behave and the new travel-guides that give form to their tastes and choices; the senses that have replaced sight in defining landscape, especially with the rise of the notion of soundscape. Three trends can be inferred from such clues: first, our landscape is steadily made dynamic both by hi...
Dentro gli spazi della camorra
MERIDIANA RIVISTA DI STORIA E SCIENZE SOCIALI, 2021
Abbonamento annuale 2021 (numeri 100, 101, 102): Italia € 90 estero € 115 numero singolo € 30 Meridiana è disponibile anche online sul sito Casalini http://www.torrossa.it/ La rivista si avvale della procedura di valutazione e accettazione degli articoli double blind peer review.
Spazio dell'interiorità nei primi trovatori, 2017
in Homo interior. Presenze dell’anima nelle letterature del Medioevo. Atti delle V Giornate Internazionali Interdisciplinari di Studio sul Medioevo (Torino, 10-12 febbraio 2015), a cura di F. Mosetti Casaretto con la collaborazione di A. Grisafi, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2017, pp. 237-252
Realizzazione editoriale e informatica a cura di BEAR (bibliotecnica.bear@gmail.com) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41 ISBN 978-88-6274-742-4 Volume pubblicato con un contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Torino.
In mezzo alle cose. Città e spazi interclusi (volume A)
2018
Il volume narra un’esperienza di ricerca che si è concentrata sugli spazi interclusi. Luoghi ai margini delle centralità urbane, anche quando a queste interni, pezzi di campagna scampati alle costruzioni, piccoli lotti che fanno attrito al fluire dell’edificato che ha invaso i fondo valle, errori della pianificazione razionale, spazi abbandonati da attività produttive, pezzi di infrastrutture e servizi non più utilizzati, cantieri di costruzioni mai finite, e molte altre tessere di un puzzle che il testo cercherà di comporre e che, come in un puzzle, non hanno significato se prese ognuna per sé, ma solo se rimontate in un disegno complessivo.
Dentro la dimora: distribuzione, spazi, complementi
“Sia la chasa spechio del spirito” Abitare in Friuli nel Quattrocento, 2024
La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali. Contributi finalizzati alla pubblicazione di volumi monografici inediti di rilevante interesse culturale. Con il contributo di In collaborazione con LIDA-Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica-DIUM, Università degli studi di Udine RCPPM-Association internationale de recherche sur les charpentes et les plafonds peints médiévaux AHLOMA-Anthropologie historique du long Moyen Âge Arcidiocesi di Udine-Ufficio diocesano per i Beni Culturali Diocesi di Concordia-Pordenone, Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali ADSI-Associazione dimore storiche italiane AICS-Associazione italiana per lo sviluppo d'impresa culturale e turistica Didascalie delle immagini di apertura