La poesia e la vita. Ariodante Marianni dieci anni dopo (original) (raw)

Tra storia e letteratura: la passione irrazionale come motore di una tragedia nella "Marianna" di Lodovico Dolce

La donna nel Rinascimento: amore, famiglia, cultura, potere. Atti del XXIX Convegno internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 20-22 luglio 2017), a cura di L. Secchi Tarugi, 2019

The purpose of this essay is to analyse the dram of Marianna, wife of Herod the Great, in the tragedy of Lodovico Dolce. The piece is based on the story we read in Joseph Flavius' works. However, in the construction of his characters and plot, Dolce uses also literary, mainly dramatic sources, both from the antiquity and the Italian Cinquecento. I try to place the Marianna's tragedy in this rich tradition and to focus my attention on the intertextual strategies in the creation of characters and in the unfolding of the tragic plot and on the novity of this play: a role of destructive, strong emotions leading to the katastrophé. key wordS: Lodovico Dolce, the Marianna, Italian tragedy of Cinquecento, irrational passion, intertextuality riaSSunto-L'intervento si pone come obiettivo l'analisi del dramma di Marianna, moglie di Erode il Grande, rappresentato dal Dolce nella tragedia omonima che trae l'argomento dalle opere di Giuseppe Flavio. Tuttavia nella costruzione dei ca-ratteri, nonché della vicenda tragica, l'autore fa un ampio uso di varie fonti, princi-palmente di quelle drammatiche, antiche e cinquecentesche. Si cerca di analizzare la tragedia di Marianna facendo ricorso a questa ricca tradizione e focalizzando l'attenzione sulle strategie intertestuali nella creazione dei caratteri e nello sviluppo della trama, nonché su una novità rappresentata da questa pièce: il ruolo di forti emozioni distruttive che conducono alla finale katastrophé. Parole chiave: Lodovico Dolce, la Marianna, tragedia italiana del Cinquecento, passione irrazionale, intertestualità * Università Jagellonica di Cracovia.

L'ETERNO NEL QUOTIDIANO: MARIO LUZI TRA ARTE E POESIA SULLE PAGINE DEL «CORRIERE DELLA SERA

nel lungo arco della sua vita e della sua carriera è stato anche un critico letterario d'ampio respiro, con una ricchissima e varia produzione poetica e con un'altrettanto ampia e variegata produzione saggistica di tipo letterario, artisti-co e cinematografico, che si espresse a partire dalla prima giovinezza attraverso la collaborazione con riviste quali «L'Approdo letterario», «Il Frontespizio», «Cam-po di Marte», «La Fiera letteraria», settimanali come «Tempo» e «Costume», quo-tidiani quali «Il Giornale del Mattino», «Il Popolo» nelle edizioni romana e mila-nese, «Avvenire», il «Corriere della sera», il «Giornale », negli anni della direzione di Indro Montanelli, «La Nazione» e «l'Unità». Se una parte dell'attività di Luzi come collaboratore a quotidiani e settimanali o riviste è emersa grazie ad alcune pubblicazioni monografiche 1 , un'altra cospicua parte, invece, resta ancora sconosciuta al grande pubblico, in quanto risulta leggi-bile solo ed esclusivamente nella prima sede di pubblicazione o dispersa in raccolte miscellanee di saggi. È quanto accade parzialmente ai numerosi articoli, più di cento, che Luzi scrisse e pubblicò sulle pagine del «Corriere della sera» tra il 1967 e il 2005, in qualità di cronista culturale con contributi d'argomento letterario, quali recensioni di versi o di romanzi appartenenti alla letteratura italiana, fran-cese, spagnola o sudamericana, altri legati all'attualità, come commenti a fatti di cronaca o giudizi sulla situazione culturale italiana, scritti d'occasione per eventi, pubblicazioni o commemorazioni di poeti e letterati, prose d'argomento artistico, quali recensioni a mostre pittoriche o a pubblicazioni d'arte. * Università di Genova 1 M. Luzi, Cronache dell'altro mondo, a cura di s. VeRdino, Genova, Marietti, 1989; id., Le scintille del "Tempo". Dieci anni di critica luziana, a cura di e. MoRetti, Firenze, Le Lettere, 2003; id., Una voce dal bosco, a cura di R. CassigLioLi, in «l'Unità», 2005; id., Sperdute al buio. 77 critiche cinematografiche, a cura di A. M. MuRdoCCa, Milano, Blu cobalto, 1995; poi Milano, Archinto, 1997.

Marchetti, Giorgio e Guido Cornia. (2023). Indagine sulla poesia (e sui poeti)

Indagine sulla poesia (e sui poeti) 2023, 2023

Vengono qui presentati i risultati di un'indagine sulla poesia che abbiamo condotto tramite questionario on-line durante i mesi di Marzo e Aprile del 2023. L'indagine, che ha preso lo spunto da quanto emerse da un'indagine che la rivista L'Area di Broca condusse e pubblicò nel 2017-2018, ha messo in evidenza i seguenti aspetti: (i) per una forte maggioranza degli intervistati (il 93,9%), la poesia ha una funzione (la percentuale sostanzialmente non cambia per i due sotto-campioni dei poeti e dei non-poeti); (ii) la canzone d’autore viene considerata poesia dal 71,4% degli intervistati (la percentuale sostanzialmente non cambia per due i sotto-campioni dei poeti e dei non-poeti); (iii) secondo il 65,3% degli intervistati, i social media hanno un effetto complessivamente positivo sulla poesia (per motivi comprensibilmente diversi tra i due sotto-campioni dei poeti e dei non-poeti); (iv) tra i poeti preferiti dagli intervistati, una parte considerevole (il 45,2%) è non-italiana; (v) il diverso peso che alcuni poeti (Leopardi, Montale, Ungaretti, Neruda, Quasimodo, Caproni, Dante, Pascoli) hanno per chi ha meno di 56 anni rispetto a chi ha 56 anni o più, indica un preciso cambiamento generazionale dei gusti, specialmente nel sotto-campione dei poeti.

ANGOSCIA, DECLINO, RIPIEGAMENTO E SOFFI DI SPERANZA, NEL "DITTICO POETICO" LEOPARDI-MARCUCCIO

E nell’espressione figurata del “naufragar” è doveroso annoverare un pensiero idilliaco di Emanuele Marcuccio: «Che meraviglia! È la mia poesia preferita, di tutte quelle mai scritte. Ogni volta che la rileggo, mi perdo in quel mare di Infinito». E quel suo perdersi nell’immensità del sentire, del silenzio e della quiete, crea una poesia cosmica che si realizza sulla percezione e si risolve in esiti di elevata dialettica e singolare dolcezza.