L'ALTRO LATO DELL'IMMIGRAZIONE: L'AMMISSIONE IN ITALIA DEI CITTADINI STRANIERI PER SCOPI IMPRENDITORIALI (original) (raw)

PER UN APPROCCIO VARIETISTICO ALL'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO A STRANIERI

RID. Rivista italiana di dialettologia, 2007

1. INTRODUZIONE L"insegnamento della lingua italiana è stato inteso per lungo tempo come insegnamento della lingua letteraria e della grammatica normativa. Entrambe presentavano una lingua ingessata, codificata attraverso regole che si supponevano e si davano sostanzialmente per stabili sia nel tempo che nello spazio e nelle diverse situazioni comunicative. Il rigido insegnamento tradizionale nell"ultimo mezzo secolo è stato superato da due innovazioni epistemologiche e metodologiche: da una parte l"oggetto dell" insegnamento ha spostato il suo fuoco d"attenzione da una grammatica prescrittiva ad una descrittiva, dall"altra l"approccio grammaticale si è arricchito di una prospettiva sociolinguistica, adatta a favorire l"acquisizione della lingua e delle sue varietà in relazione quanto meno alle loro differenti funzioni. In altre parole, si è cercato di venire incontro, anche in ambito scolastico, ai bisogni linguistici reali di chi si accinge ad affrontare lo studio dell"italiano, immerso nella realtà linguistica del nostro paese. Queste innovazioni hanno come base l"italiano così come si è venuto effettivamente configurando nel corso dei secoli. Il processo di unificazione linguistica avviatosi dopo l"unità d"Italia grazie a differenti fattori, quali la scolarizzazione, l"urbanizzazione, i massmedia, non ha impedito la persistenza di differenti forme, più o meno strutturate in varietà linguistiche differenziate in funzione dello spazio e del tempo; contemporaneamente, l"italiano parlato ha risentito, e risente, dell"azione di fattori extralinguistici come il rapporto di ruolo fra i parlanti, il mezzo, l"intenzione ecc., che danno luogo ad altre varietà, addensate nel settore della sincronia ma con radici lontane, secondo dinamiche ricorrenti in ogni lingua storico-naturale. La lingua che usiamo oggi non è la stessa di trenta, quarant"anni fa: sono, ad esempio, venute meno nell"uso comune alcune parole, mentre se ne sono imposte delle altre. Così, anche, alcuni fenomeni morfologici e sintattici che fino a qualche anno fa erano banditi dalle grammatiche, ora sono entrati non solo nella lingua parlata, ma anche nello scritto (o, almeno, in certi tipi di scrittura). Inoltre, nelle regioni d"Italia, a causa del persistente uso dei dialetti, si parla un italiano che subisce in misura più o meno rilevante l"influenza delle parlate locali. Ancora, i diversi ambiti di attività prevedono specializzazioni ed usi della lingua specifici, così come differenti situazioni comunicative, differenti interlocutori. Anche la lingua scritta presenta regole e strutture proprie,

CODICE DELL'IMMIGRAZIONE, DELL'ASILO E DELLA CITTADINANZA - Art. 3. Politiche migratorie - Aggiornamento

ANNOTATO CON DOTTRINA E GIURISPRUDENZA aggiornato ai decreti legislativi 21 febbraio 2014, n. 18 e 4 marzo 2014, n. 40 NEL-DIRITTO EDITORE Ari. 2 PARTO PRIMA -IMMIGRAZIONE Decreto legislativo 25 luglio 1998, o. 286 Alt. 3 Art. 2 bis. Comitato per il coordinamento e il monitoraggi& 1 1. È istituito il Comitato per il coordinamento e il momtoraggio delle disposizioni del presente testo unico, di seguito denominato "Comitato". 2. Il Comitato è presieduto dal Presidente o dal Vice Presidente del Consiglio dei Ministri o da un Ministro delegato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ed è composto dai Ministri interessati ai temi trattati in ciascuna riunione in numero non inferiore a quattro e da un presidente di regione o di provincia autonoma designato dalla Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome. 3. Per l'istruttoria delle questioni di competenza del Comitato, è istituito un gruppo tecnico di lavoro presso il Ministero dell'interno, composto dai rappresentanti dei Dipartimenti per gli affari regionali, per le pari opportunità, per il coordinamento delle politiche comunitarie, per l'innovazione e le tecnologie, e dei Ministeri degli affari esteri, dell'interno, della giustizia, delle attività produttive, dell'istruzione, dell'università e della ricerca, del lavoro e delle politiche sociali, della difesa, dell'economia e delle finanze, della salute, delle politiche agricole e forestali, per i beni e le attività culturali, delle comunicazioni, oltre che da un rappresentante del Ministro per gli italiani nel mondo e da tre esperti designati dalla Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del d.lgs. 28 agosto 1997, n.

COSTITUZIONE ITALIANA E INTEGRAZIONE EUROPEA: AIUTI DI STATO, “DISTRAZIONE” AMMINISTRATIVA E COSTI IMPROPRI PER LE IMPRESE

L'Istituto ha lo scopo: a) di studiare e dibattere, collaborando anche con altri Enti ed Istituti Internazionali, la soluzione dei problemi che interessano la legislazione di tutti i popoli, in un piano mondiale, attraverso l'organizzazione di convegni, conferenze e manifestazioni culturali al fine superiore della elaborazione dei principi fondamentali comuni. Tale attività si esplica anche a mezzo di pubblicazioni, di raccolte bibliografiche e di informazioni; b) di favorire gli studi di diritto comparato, facilitando le relazioni e gli scambi fra gli studiosi di diritto del mondo intero, docenti universitari, magistrati e avvocati; c) di realizzare programmi e corsi di formazione, autonomamente o d'intesa con altri Enti ed Istituzioni pubbliche e private; d) di effettuare ricerche e studi sulla cooperazione giuridica europea ed internazionale; e) di curare la pubblicazione della Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale; f) di pubblicare i risultati di ricerche ed attività svolte dall'Istituto in singoli volumi o periodici similari. delle pubblicazioni per la diffusione e l'affermazione degli obiettivi culturali della Fondazione; c) istituire delle borse di studio di ricerca e dei premi per lo studio dei problemi europei; d) promuovere l'idea e contribuire alla creazione ed alla gestione di Università Libere per ogni età e stabilire, al tempo stesso, dei legami e degli accordi di collaborazione con le Università già esistenti in settori specifici; e) realizzare scambi culturali tra le "romanità" orientale e occidentale, mettendo in evidenza la perenne esistenza della comunità originaria del pensiero latino nato e sviluppato tramite l'Impero Romano. Sommario: 1. Introduzione: la natura di strumento di integrazione della Unione Europea. -1.1.Originarietà dell'ordinamento comunitario, legislazione nazionale e art. 117.1 della Costituzione italiana. -1.2. L'Ordinanza della Corte costituzionale 103/2008. -1.3 La tecnica di formazione comunitaria delle norme in materia di aiuti di Stato. -2. Il caso Alitalia. -3. La legislazione italiana e le decisioni comunitarie nel caso degli incentivi sul mercato del lavoro. -3.1. Le notifiche e le risposte della Commissione. -3.2. La decisione della Commissione. -4. Differenze e analogie tra i casi descritti. -5. Le differenti conseguenze per le imprese delle varie forme di aiuti illeciti.

STATUS DEL MIGRANTE E “STATO DI ECCEZIONE” NELLA PROSPETTIVA DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO

Diritto e Processo Amministrativo, 2018

This paper attempts to contribute to the rules of administrative law in matters of procedure and process that mark the more critical for the law of migrants. In Italy the phenomenon of migration flows has intensified in recent years, yet the State legislation has done nothing but transposing European legislation on, without giving a new impulse. European legislation, in the light of the tragic events that have involved some countries of Western democracies, increasingly contains provisions on the status of migrant and that mark a retreat from the constitutional guarantees provided for the citizen. A mere reading of the discipline dictated by the legislative decree 25/2008 and by legislative decree 142/2015 already highlights some problems. So a substantial «emptying» of the fundamental law on administrative procedure and its guarantees by sector laws is evident. For example, article 18 of legislative decree 25/2008, on the coercive detention in detention facilities for repatriation (as introduced by art. 19, of Decree-Law 17 February 2017, n. 13) which provides for the limitation of personal freedom already during the preliminary phase of examination for political asylum, in cases where the administrative authority concerned assesses, ‘case by case’, that the applicant «constitutes a danger to public order and security», or in cases where the Administration estimate that «there is a flight risk,» or that «there are reasonable grounds for believing that the request has been made for the sole purpose of delaying or preventing the execution of expulsion» (art. 6, legislative decree n. 142/2015). In these cases the procedure takes on the contours of a derogatory procedure (or exception) than the irrepressible need of migrants, engraving, as almost a penalty, on fundamental human rights. No coincidence – almost to justify the presence of dura lex – that the legislator, in art. 7 of legislative decree n. 142/2015, clarifies that «the applicant is detained in centers in ways that ensure the necessary assistance and full respect of human dignity». Always in relation to the limitation of migrants, and in clear contrast with the principles laid down in law no 241/1990, the absence of the obligation to state reasons for all measures relating to asylum requests of art. 9 of Legislative Decree no 25/2008 notes. But the problems don’t end there. Other important aspects concerning the rights of migrants themselves even on the side of the administrative process. In this regard the written questions, also paying attention to the orientation of case-law, if the requirement of an oral hearing in the context of participatory phase (articles 12-14, Legislative Decree28/2005) is then effectively guaranteed. As it should be for interpreting and translation in the language of origin (article 10, legislative decree n. 25/2008); for enhanced differentiation of collateral in case of unaccompanied minors; for discipline specific questions «manifestly unfounded» and those «manifestly unfounded ‘ (article 28 bis, legislative decree n. 25/2008); for the unique processing applications «inadmissible» (article 29, legislative decree n. 25/2008); in the event for reasons appended to the original question in the administrative procedure (article 31, legislative decree n. 25/2008) “in case the applicant reiterates the question before the decision of the territorial Commission, and the elements that underlie the new application are reviewed in the context of the previous application”.

PERMESSi DI SOGGIORNO NELLE PROVINCE ITALIANE A CITTADINI STRANIERI

Permessi di soggiorno nelle province italiane, 2019

La presente indagine tratta dei "permessi di soggiorno" concessi dalle competenti autorità ai cittadini non comunitari nelle 107 province italiane tra gli anni 2011 e 2018. In particolare vi sono esposti sia in valori assoluti che in percentuali i PERMESSI DI SOGGIORNO "con scadenza" e quelli "di lungo periodo".

UN MODELLO DI STIMA DELLE DETERMINANTI DEL GRADO DI BANCARIZZAZIONE DEI MIGRANTI IN ITALIA

Nel corso degli ultimi anni, il tema del migrant banking ha acquisito una sua specifica rilevanza e consistenza, in Italia come all'estero, per quanto riguarda sia il lato dell'offerta bancaria, laddove glioperatori sul mercato tendono a considerarlo una nuova possibile frontiera del sistema di prodotti e servizi, sia il fronte del dibattito scientifico con connotati multidisciplinari, laddove aumentano e si confrontano studi nel campo della finanza e quelli di tipo antropologico, socio-economico e politico-istituzionale legati ai temi dell'inclusione e della cittadinanza piena. Il CeSPI contribuisce da molti anni all'approfondimento del tema con finalità di orientamento per le strategie di policy. Da ultimo, il primo rapporto dell'Osservatorio Nazionale sull'Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia ha offerto un'analisi descrittiva dei risultati dell'indagine sui comportamenti e bisogni finanziari dei migranti che ha portato alla costruzione di una banca dati composta dalle risposte a 907 questionari strutturati validati. L'analisi che segue utilizza suddetta banca dati ed è strutturata in cinque paragrafi: il paragrafo 1 illustra il modello econometrico adottato, il paragrafo 2 presenta i risultati generali dell'applicazione con le relative stime, il paragrafo 3 presenta le stime delle probabilità marginali, il paragrafo 4 illustra stime relative a sottocampioni di particolare interesse, infine il paragrafo 5 riassume brevemente alcune evidenze di rilievo.

UN APPROCCIO CORPUS-DRIVEN AL LINGUAGGIO DELL'IMMIGRAZIONE

– Cultural and linguistic mediation has a role of utmost importance in the process of the integration of migrants into new communities and systems. The activity of mediation starts with and is realized through language, which is the main and most important means of communication between the members of a society and the medium through which reality is experienced and reflected upon. Mediators operating in immigration contexts are, therefore, requested to possess high-level linguistic and cultural skills in order to facilitate migrants' access to services and benefits such as healthcare, school, or to the hosting country's legal system. However, the linguistic training of mediators has to focus on a language which is characterised by terminological, syntactic and stylistic complexity being a combination of different languages such as legal language, language of medicine, or of the school system and which is strictly interrelated with the notion of register variation and genre features. This article aims to analyse the language of the Italian website Portale dell'Immigrazione supported by the Italian Ministry of the Interior in collaboration with Poste Italiane (Post Office) and Anci (the national association of communes) dealing with procedures and guidance for visa and permit applications, the language of the Immigrazione e Asilo section on the official website of the Italian Interior Ministry and the language of a section of the British Home Office website, UK Visas and Immigration whose role is to make decisions about who has the right to visit or stay in the country. The texts available in the above mentioned websites will be collected in two comparable corpora, that is to say two collections of texts having in common topic, text types and communicative function. These corpora will be analysed by means of a piece of software for linguistic analysis with the aim of identifying the most frequent words and their patterns of usage in each language and a set of translation equivalents across the two languages. The approach and the tools used in the analyses will prove to be valid in the training of linguistic mediators with important implications on the mediators' level of specialisation, fluency and pragmatic accuracy.

LA FINE DELL'IMPERO TRA MIGRAZIONI, IMMIGRAZIONE, CORRUZIONE E INVASIONI

Parlare della caduta dell'impero romano non è così semplice come potrebbe apparire, è un argomento complesso che potrebbe essere affrontato in maniera appena esaustiva in un voluminoso tomo. In questa sede ci si limita ad accennare solo a qualche particolare elemento che nella trattazione storica è stato considerato, in parte giustamente e in parte erroneamente, il principale motivo della fine di Roma; quello dell'immigrazione, all'interno dell'Impero Romano, considerata sotto diversi aspetti e dell'invasione dei barbari.

L'IMMIGRAZIONE ITALIANA, TRA REALTA' E RAPPRESENTAZIONE

Dei sei miliardi e mezzo di persone che popolano il pianeta, solo 960 milioni risiedono nei paesi a sviluppo avanzato. Vi sono in India 35 città con più di un milione di abitanti e altre 45 in Cina, delle quali gli occidentali difficilmente conoscono il nome.